Città di Vicenza

27/02/2012

Scuole paritarie, il sindaco Variati contrario all’applicazione dell’Imu

“Sarebbe solo un’ingiustizia che finirebbe per chiudere queste importanti realtà che portano peraltro consistenti risparmi allo Stato”

“Il pagamento dell’Imu darebbe il colpo di grazia definitivo alle scuole paritarie – dichiara il sindaco di Vicenza Achille Variati -. Sono quindi fermamente contrario all’applicazione dell’imposta nei confronti di queste realtà che consentono peraltro consistenti risparmi allo Stato. Basti pensare che per ogni allievo della scuola statale dell’infanzia lo Stato spende ogni anno circa 6.100 euro contro i 580 euro medi per un allievo che frequenta la scuola paritaria. In questo modo lo Stato risparmia quindi oltre 6 miliardi a livello nazionale, che invece dovrebbe spendere se i ragazzi frequentassero tutti le scuole statali”.

“Non credo proprio – continua il sindaco - che l’Europa possa multare il nostro governo per l’esenzione verso le istituzioni, le quali, oltre a rappresentare un diritto di scelta delle famiglie, consentono contemporaneamente così ampie riduzioni di spesa. Non a caso le scuole materne, e in genere quelle paritarie, fanno una grandissima fatica a far quadrare i propri bilanci e solo con carichi gravosi sulle spalle delle istituzioni religiose e dei Comuni. Durante un recente convegno che si è tenuto proprio qui a Vicenza, le scuole paritarie del Veneto hanno parlato di concrete ipotesi di chiusura, visto che nonostante i tanti impegni che si era assunto il passato governo, il capitolo di spesa dei contributi è fermo dal 2002”.

“Mi auguro quindi – conclude Variati - che ci sia un chiarimento a livello nazionale che escluda le scuole paritarie dal pagamento dell’Imu, altrimenti ci troveremmo di fronte ad una situazione profondamente ingiusta. Non dimentichiamo infine che dall’applicazione o meno dell’Imu dipende la sopravvivenza di tanti centri parrocchiali, campi da calcio con annessi piccoli bar e spogliatoi, e sale comunità, dove i nostri ragazzi vengono anche educati e tenuti lontano dai pericoli della strada o dalla noia o dalla solitudine, grazie al lavoro di religiosi e religiose, volontari, educatori ed allenatori”.

“Diverso – precisa infine il sindaco - deve essere invece il discorso sugli immobili in cui si sviluppano vere e proprie attività commerciali o alberghiere”.

 

 

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