Città di Vicenza

Palazzo Trissino

Sede Istituzionale del Comune di Vicenza

Vista di Palazzo Trissino da Corso Andrea Palladio

Palazzo Trissino

Sede istituzionale del Comune di Vicenza, sorge all’angolo tra corso Palladio e contrà Cavour. Venne edificato nella seconda metà del Cinquecento dall’architetto Vincenzo Scamozzi per Galeazzo Trissino. Ospita la Sala degli Stucchi, lo studio del sindaco, la sala della giunta comunale ed è collegato alla Loggia del Capitaniato, che ospita la sala del Consiglio Comunale.

Vista di Palazzo Trissino da Corso Andrea Palladio

Sala degli Stucchi

È la sala più vasta e prestigiosa del palazzo. Vi si accede da uno scalone d’onore. Il soffitto seicentesco, caratterizzato da stucchi e affreschi, venne distrutto nel bombardamento del 18 marzo 1945. E’ stato sapientemente restaurato negli anni ‘50. Gli affreschi originali, completamente perduti, sono stati sostituiti da tele seicentesche provenienti da Villa Negri de’ Salvi di Albettone. In tutta la sala è l’eterno femminino, ovvero il culto della donna, a trionfare. Gli stucchi originali di Giambattista Barberini rappresentano, sopra le quattro porte, le tragiche vicende di Lucrezia, Giuditta, Giaele e Cleopatra. Due grandi affreschi settecenteschi di Giacomo Ciesa raffigurano la vicenda di Didone abbandonata e morente. La Sala degli Stucchi viene utilizzata per convegni e concerti; da qualche anno ospita anche le celebrazioni dei matrimoni civili.

Studio del Sindaco

Studio del Sindaco

Lo studio del sindaco, antica Sala di Ercole, è attiguo alla Sala degli Stucchi. Pesantemente danneggiato dai bombardamenti, lo studio ospita cinque dei ventisei affreschi cinquecenteschi di Battista Zelotti, portati a Palazzo Trissino da Villa da Porto di Torri di Quartesolo. Nello studio viene conservata la storica bandiera di Vicenza sulla quale il 18 novembre 1866 Vittorio Emauele II appuntò la prima medaglia d’oro al valore militare per la rivolta antiaustriaca del 1848. La seconda medaglia d’oro di cui si fregia la bandiera è stata conferita al Comune di Vicenza nel 1994 per l’attività partigiana negli anni 1943 - 1945.

Vista di Sala degli stucchi

Sala della Giunta Comunale

Dalla Sala degli Stucchi si accede alla Sala della Giunta Comunale o Sala di Santa Savina, per la presenza di un fregio ad affresco di Giulio Carpioni che illustra le “Storie di Savina”, una santa della famiglia Trissino vissuta tra il III e il IV secolo. Sul lato orientale si trova una tela seicentesca che rappresenta San Vincenzo con il modellino della città di Vicenza. Il dipinto viene attribuito a un giovane Francesco Maffei. Illuminante la scritta in latino che, tradotta, dice: “Gli amministratori della cosa pubblica rendano ragione del loro operato e di ciò abbiano cura gli Ottumviri, in ossequio alla legge”.

Loggia del Capitaniato

Loggia del Capitaniato

Sede del Consiglio Comunale, la Loggia del Capitaniato si affaccia sulla Piazza dei Signori ed è collegata dall’interno a Palazzo Trissino. Venne realizzata nel 1572 su progetto di Andrea Palladio, come nuova loggia annessa alla residenza del Capitanio, il rappresentante della Serenissima Repubblica in città. L’esito fu grandioso, benché incompiuto (il fronte principale avrebbe probabilmente dovuto estendersi per altri due o quattro archi). La facciata sulla piazza presenta quattro monumentali semicolonne corinzie di ordine gigante che scandiscono tre arcate sormontate da balconi e sorreggono un attico a balconata. I materiali utilizzati, creando una suggestiva bicromia, sono il mattone non intonacato e la pietra. Sul lato destro dell’edificio, quello che si affaccia su contrà del Monte, venne realizzato un arco di trionfo celebrativo in ricordo della battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, quando una flotta di 208 navi armata dal re di Spagna Filippo II e guidata dai veneziani Sebastiano Venier e Agostino Barbarigo, sconfisse in un terribile scontro le 290 navi dell’esercito turco.

Sala del Consiglio Comunale

Sala del Consiglio Comunale

Detto anche Sala Bernarda, dal nome di Giovanni Battista Bernardo, il capitano della Serenissima Repubblica che volle l'edificazione della nuova loggia, il salone superiore ospita le riunioni del Consiglio Comunale. Lo si raggiunge da uno scalone d'onore al quale si accede dal portico del piano terreno.Il soffitto del salone, a cassettoni alla ducale, contiene tele di Gian Antonio Fasolo, allievo del Veronese, che rappresentano scene di storia romana. Le pareti sono abbellite da affreschi di Giovanni Battista Zelotti, staccati da Villa da Porto a Torri di Quartesolo. Tra giugno 2010 e gennaio 2012 la sala consiliare è stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione. L'arredo, completamente sostituito, è stato progettato dall'architetto spagnolo Salvador Perez Arroyo che ha privilegiato il legno chiaro e l'alluminio. La sala Bernarda si presenta ora con un aspetto molto europeo, confortevole e sobrio, in grado di sposarsi in modo armonioso con il contesto: un mix di innovazione e storia, tecnologia e arte. La ristrutturazione della sala ha interessato anche il soffitto e le nove grandi tele del cassettonato ligneo di Gian Antonio Fasolo che sono state completamente restaurate a cura della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.