Città di Vicenza

20/01/2010

Bar e ristornati in città, la giunta ha definito i criteri per le nuove aperture. L’assessore Ruggeri: “L’obiettivo è garantire adeguati servizi allo sviluppo turistico e culturale di Vicenza”

La giunta comunale ha definito questa mattina i criteri di programmazione triennali per il rilascio delle autorizzazioni per bar e ristoranti, da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale assieme al regolamento dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.

“Se da una parte l’obiettivo è quello di adeguarsi alla nuova normativa regionale – spiega l’assessore allo sviluppo economico e produttivo, Tommaso Ruggeri -, dall’altra l’amministrazione intende favorire lo sviluppo della città attraverso il potenziamento dei flussi turistici e culturali. Occorre quindi garantire servizi adeguati, in particolare nelle zone strategiche come la Basilica Palladiana, ormai prossima all’inaugurazione, al teatro comunale e al nuovo tribunale”.

Suddivisa quindi la città in quattro zone, nell’arco di tre anni la giunta ipotizza al massimo 35 nuove aperture di pubblici esercizi: cinque nella “zona centrale”, di cui due all’interno della Basilica Palladiana, 10 nella “zona urbana consolidata”, di cui quattro in prossimità del teatro comunale, e 20 in totale tra le due “zone periferica e produttiva”.

La decisione della giunta – che è stata concertata con le associazioni rappresentative dei commercianti, Ascom e Confesercenti, nonché con le associazioni dei consumatori - poggia su uno studio approfondito condotto nel corso del 2009 dal settore politiche dello sviluppo, in collaborazione con il settore statistica, il dipartimento urbanistica e il comando della polizia locale. Partito da un’analisi delle caratteristiche territoriali, demografiche, ambientali e socio-economiche del comune e dalla mappatura della situazione attuale, lo studio ha fotografato la presenza di circa 500 bar e ristoranti a fronte di una popolazione residente al 31 dicembre 2008 pari a poco più di 115 mila abitanti su una superficie di 80,5 metri quadrati. Nel dettaglio i pubblici esercizi sono 186 nella zona centrale, 200 in quella urbana consolidata, 88 nella periferica e 25 nella zona produttiva. 

Nello stabilire i criteri è stata comunque considerata anche la cosiddetta “popolazione fluttuante” che caratterizza in particolare le città capoluogo di provincia e che è data per lo più da ragioni di traffico, lavoro, studio e turismo. Basti pensare che se i residenti nella zona centrale di Vicenza, corrispondente al perimetro delle mura scaligere, sono circa 12.500, calcoli statistici dimostrano che in realtà la popolazione totale, comprendente anche quella fluttuante, quadruplica salendo a quasi 50 mila. In questo modo si calcola che la popolazione complessiva che gravita sulla città sia pari a oltre 220 mila abitanti. 

“Tuttavia – spiega l’assessore - abbiamo anche tenuto conto della crisi economica che ha provocato una diminuzione dei consumi e un aumento del numero di licenze sospese, attualmente pari a 19, concentrate per lo più nella zona urbana e in quella periferica”.

Infine l’assessore Ruggeri evidenzia che la giunta ha fatto anche una valutazione di ordine pubblico definendo una zona in cui non potranno essere autorizzate nuove aperture. A causa infatti delle numerose segnalazioni da parte dei residenti e dei gravi problemi che si sono verificati nel recente passato con le attività economiche presenti, non sono previsti nuovi bar o ristoranti nell’area che comprende le vie Milano, Torino, Firenze, Genova, Napoli, Battaglione Monte Berico, Verdi, Gorizia, piazzale Bologna e viale dell’Ippodromo.   

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