Città di Vicenza

18/10/2017

Giornata europea contro la tratta di esseri umani, flashmob con lancio di 100 palloncini

Con l'indicazione del numero verde antitratta 800 290 290. Iniziative in simultanea in molte città italiane all'insegna dello slogan #liberailtuosogno

Si è aperta questa mattina, martedì 18 ottobre, alle 12 con il lancio di un centinaio di palloncini nel luogo simbolo della città, piazza dei Signori, l'undicesima giornata europea contro la tratta di esseri umani.
Erano presenti l'assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala, la presidente del consiglio delle cittadine e dei cittadini stranieri e mediatrice culturale del numero verde antitratta Marina Grulovic insieme ad alcuni rappresentanti del consiglio, la presidente dell’associazione Mimosa e della cooperativa Equality Barbara Maculan, la coordinatrice del progetto N.A.Ve per il vicentino Roberta Amore e la delegata dell'area sociale di Croce Rossa Italiana – Comitato di Vicenza Emanuela Bellotto.
“I diritti umani universali sono la più grande conquista della storia dell'uomo, e fra essi la libertà e il diritto all'autodeterminazione – ha dichiarato l'assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala –. La tratta degli esseri umani è un fenomeno odioso e indegno che va contro i principi basilari dell'essere uomini e donne con uguali diritti e dignità in questo pianeta così come lo sono sfruttamento nell’ambito sessuale, lo sfruttamento lavorativo, l’accattonaggio forzato e le economie illegali forzate. La Giornata Europea contro la tratta di esseri umani è un'occasione ulteriore per evidenziare la possibilità di contattare il Numero Verde contro la tratta (800 290 290) e sottolineare la necessità di intervenire su questo fenomeno. L'amministrazione comunale, dal canto suo, da settembre 2016 è partner del "Progetto N.A.Ve. - Network Antitratta per il Veneto" che ha dato importanti risultati sia nell'emersione che nel contrasto sul fenomeno dello sessuale. Dal momento che il progetto N.A.Ve. si concluderà a novembre 2017, come amministrazione comunale abbiamo chiesto di aderire anche alla seconda edizione dello stesso che partirà a dicembre di quest'anno per concludersi a febbraio 2019".

L'iniziativa di sensibilizzazione contro lo sfruttamento e il traffico di esseri umani, che ambisce a diventare virale con lo slogan #liberailtuosogno, si è tenuta, infatti, contemporaneamente in luoghi significativi di molte città italiane (piazze, stazioni ferroviarie, scuole, centri di aggregazione,...).
Obiettivo della giornata è richiamare l'attenzione sulla questione della tratta di esseri umani, ma più in generale sulle necessità che tutti contribuiscano al contrasto del fenomeno dello sfruttamento per "liberare" il sogno di tante donne, uomini e bambini che si trovano in simili condizioni.
È possibile aderire all'iniziativa e darne diffusione mettendo un "mi piace" sia sulla pagina facebook "Undicesima Giornata Europea contro la tratta (
https://www.facebook.com/GiornataEuropeaControLaTratta/) che sull'evento ad essa collegato https://goo.gl/i74JiE, pubblicando immagini e video corredati dagli hashtag #Vicenza #noallatratta #liberailtuosogno al fine di rendere il più possibile condivisa l'iniziativa.
Per ogni altra informazione è possibile contattare il numero verde antitratta 800 290 290, gratuito, attivo 24 ore su 24 e con mediatori linguistici e culturali.

Video lancio dei palloncini


Progetto ministeriale N.A.Ve (Network Antitratta per il Veneto)

Il Comune di Vicenza aderisce al progetto N.A.Ve (Network Antitratta per il Veneto) che ha preso ufficialmente il via l'1 settembre 2016 con l'obiettivo di implementare il consolidamento di un sistema unico e integrato di emersione e assistenza di vittime di tratta e/o grave sfruttamento al fine di garantire - da settembre 2016 a novembre 2017, 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno - l'accesso ai diritti alle vittime di tratta e/o di grave sfruttamento, indipendentemente dal loro status giuridico, dalla loro età, nazionalità, genere, e tipo di sfruttamento.
L'unità di coordinamento è in capo al Comune di Venezia. Al progetto aderisce una rete di partner pubblici (tutti i capoluoghi di provincia del Veneto) e del privato sociale della Regione Veneto. Esiste un referente per ogni ente locale e un rappresentante per ogni ente attuatore. Gli aderenti si riuniscono periodicamente per valutare il raggiungimento degli obiettivi del progetto e strutturare un osservatorio sui fenomeni della tratta e grave sfruttamento.
Il Dipartimento Pari Opportunità, all'interno del Piano Nazionale Antitratta, ha finanziato la prima edizione del progetto N.A.Ve in Veneto con 1.3 milioni di euro, a cui si sono aggiunte le risorse stanziate dalla Regione (140mila euro) e la compartecipazione dei Comuni e di altri soggetti.
La seconda edizione, per altrettanti mesi, godrà da dicembre 2017 a febbraio 2019 di finanziamenti statali per 1.6 milioni e dell'ampliamento della rete dei partner pubblici e del privato sociale della Regione.
A differenza del primo, il secondo progetto avrà un focus dedicato ai minori vittime di tratta, situazione che mostra una crescita preoccupante con una progressiva diminuzione dell'età media delle persone sfruttate.
Nei primi dieci mesi di attività (da settembre 2016 a giugno 2017) gli operatori del network veneto, di cui è capofila Venezia, hanno contattato 1942 persone, avviato a percorsi di orientamento 342 potenziali vittime, inserito in percorsi di protezione sociale 63 adulti (in prevalenza donne straniere, oltre la metà sono nigeriane) e 23 minori. L’attività di N.A.Ve, che si avvale anche del numero verde anti-tratta gestito dal Comune di Venezia, ha consentito inoltre alle forze dell’ordine di avviare 27 procedimenti penali contro le reti illegali e il traffico di persone, di cui 7 gestiti direttamente dalla Direzione distrettuale antimafia.

Dati vittime di tratta Vicenza (settembre 2016 – giugno 2017)

Da settembre 2016 a giugno 2017 sono state 178 tra Vicenza e Comuni limitrofi le persone contattate mentre si prostituiscono in strada. Per 48 di queste è emerso in modo chiaro che si tratta di possibili vittime di tratta perché reclutate nel Paese d'origine, arrivate in Europa con un viaggio gestito da un'organizzazione criminale, oppresse da un debito da pagare a tale organizzazione. Si tratta, in gran parte, di giovani nigeriane di età compresa tra i 17 e i 20 anni. In misura minore ci sono anche ragazze dell'est Europa. 17 di loro hanno accettato, non senza paure e difficoltà, di entrare in programmi di protezione sociale che, attraverso l'ospitalità in strutture protette, la partecipazione a progetti di integrazione linguistica e a tirocini formativi, le condurranno ad una nuova vita.

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