Città di Vicenza

22/09/2016

Edilizia residenziale pubblica, 779 le famiglie in graduatoria

Assessore Sala: “Ma l'anno scorso circa un terzo dei contattati ha rifiutato la casa proposta”

Da sinistra, l'assessore Isabella Sala
e il direttore del settore Sara Bertoldo

Alloggi di edilizia residenziale pubblica: è stata approvata nei giorni scorsi la graduatoria definitiva dell'ultimo bando. Hanno concorso 802 nuclei familiari. 779 sono stati ammessi e 23 esclusi per mancanza di requisiti. 447 degli ammessi sono italiani, mentre gli stranieri sono 332. Si tratta di dati sostanzialmente in linea con quelli degli anni precedenti.

L'analisi delle domande dell'ultimo bando è stata l'occasione, per l'assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala, per fare il punto sul tema dell'assegnazione delle case erp (edilizia residenziale pubblica).

Nel corso di quest'anno sono stati assegnati 61 alloggi (53 attingendo alla vecchia graduatoria, 8 per far fronte a casi di emergenza abitativa), mentre 10 saranno consegnati a breve attingendo dal nuovo elenco, per un totale di 71 appartamenti.

“Si tratta – ha detto l'assessore Sala – di un dato in crescita rispetto ai 50 alloggi consegnati nel 2015, indice del buon lavoro svolto dal settore servizi sociali e abitativi e da Amcps e Ater che gestiscono le case erp e le ristrutturano”.

Quasi un terzo di chi chiede l'alloggio erp, tuttavia, una volta contattato per l'attribuzione della casa, la rifiuta perché non rispondente alle proprie esigenze. E ciò provoca appesantimenti della procedura che rallentano l'intero processo di assegnazione.

Nel corso del 2016 per riuscire ad assegnare i 53 appartamenti destinati alla graduatoria generale, gli uffici hanno contattato ben 150 nuclei familiari, procedendo all'esclusione dalla graduatoria di 45 famiglie che hanno rinunciato alla casa proposta. Di queste, 27 hanno rifiutato con giustificazioni ritenute non motivate, 7 in quanto già assegnatarie che hanno preferito rimanere nell'alloggio attuale, 7 perché non si sono presentate e sono risultate irreperibili, 3 perché hanno trasferito la residenza quindi non hanno più titolo e una per superamento del limite di reddito.

“A fronte di un elevato numero di richiedenti che entrano in graduatoria perché hanno i requisiti previsti dalla legge – ha spiegato l'assessore – , e che raccontano di un bisogno abitativo sempre consistente in città, registriamo un notevole numero di nuclei che, una volta visionato l'appartamento, non lo trovano rispondente alle proprie aspettative. Alcune volte adducono motivazioni valide, pertanto la famiglia rimane in graduatoria in attesa che si liberi una casa più consona ad esigenze effettive, ed esempio legate a problemi di deambulazione. Ma in altri casi i motivi addotti – dall'assenza del garage, alla mancanza di balconi, alla metratura ritenuta ridotta – non possono essere accettati, anche perché non si tratta di scelte discrezionali dell'amministrazione o dei cittadini, ma del rispetto di parametri di legge e di un bando che deve rispondere a nuclei in difficoltà abitativa. Per questo si procede alla cancellazione dalla graduatoria di persone che rifiutano la casa proposta, pur avendo requisiti idonei. E ciò, purtroppo, comporta un rallentamento dell'iter ai danni di coloro che hanno un bisogno effettivo e urgente della casa erp”.

“La città – ha concluso l'assessore - ha un significativo numero di alloggi erp: oltre 2.500 tra gestione Amcps e Ater, con un numero importante di appartamenti in fase di ristrutturazione. La normativa attuale, in fase di revisione, consente a molte famiglie di accedere alle graduatorie per ottenere un appartamento pubblico che non ha di fatto scadenza. Quello che va capito da tutti è che non si può pensare che la casa di edilizia residenziale pubblica abbia le stesse caratteristiche di un appartamento che si affitta sul libero mercato. A fronte di un canone legato al reddito che parte da poche decine di euro, le metrature sono fissate dalla legge in base ai componenti del nucleo e le soluzioni sono comprensibilmente semplici, per quanto assolutamente dignitose. Dobbiamo tutti agire responsabilmente per consentire di assegnare il maggior numero di case nel modo più celere possibile a chi ha davvero bisogno”.

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