Città di Vicenza

Itinerario delle ville del Palladio: il Veneto orientale e il Friuli

Aggiornato al: 12/05/2022

 

Mappa itinerario il Veneto orientale e il Friuli (Formato: JPG)

 

L’itinerario percorre i territori del Veneto orientale e del Friuli, dove il Palladio ha lasciato diverse testimonianze della sua attività di architetto.

La prima tappa, in prossimità di CESSALTO (TV), è situata in territorio trevigiano, al confine con la provincia di Venezia, ed è raggiungibile dall’omonimo casello autostradale lungo la A4, nel tratto Venezia - Trieste. Qui in un contesto rurale sorge Villa Zeno (1554), commissionata da un prestigioso esponente dell’aristocrazia veneziana in una fase storica in cui il prestigio professionale di Palladio era ormai affermato in ambito lagunare.

Si prosegue lungo l’autostrada per Trieste, deviando per la diramazione che conduce a UDINE. Anche la città friuliana conserva opere palladiane, non appartenenti al sito inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale. In Piazza della Libertà si apre l’Arco Bollani (1556), da cui prende avvio il percorso che sale fino al Castello. Prende il nome da Domenico Bollani, luogotenente della Repubblica Serenissima che lo fece erigere con intento autocelebrativo. Coevo all’arco è Palazzo Antonini, commissionato a Palladio da Floriano Antonini, esponente di spicco dell’aristocrazia udinese. Il palazzo era già abitabile nel 1559, ma il cantiere rimase ancora aperto e l’edificio subì successive consistenti alterazioni. Dell’opera palladiana permangono, oltre all’impianto complessivo (escluse le scale) e alla volumetria, anche le logge sovrapposte anteriori e posteriori (sopra le quali non furono, però, mai realizzati i timpani). Tali elementi conferiscono a Palazzo Antonini il carattere arioso di una residenza suburbana, avvicinandolo ad altre analoghe opere palladiane, quali le ville di Montagnana e di Piombino Dese, nonché a Palazzo Chiericati.

In Friuli la presenza di Palladio è documentata anche a CIVIDALE DEL FRIULI (UD). Giorgio Vasari, infatti, gli attribuisce il progetto del Palazzo Pretorio, risalente al 1564, la cui attuazione, tuttavia, è stata compiuta al di fuori del suo controllo, snaturando il carattere dell’intervento progettuale.

Infine l’ingegno palladiano ha lasciato traccia anche a SAN DANIELE IN FRIULI (UD), dove su suo disegno venne eretta nel 1579 la Porta Gemona, su commissione del cardinale Giovanni Grimani. L’opera ripropone lo schema dell’arco di Udine.