Città di Vicenza

Sala del Consiglio comunale

Aggiornato al: 15/06/2023

 

Sede del Consiglio Comunale, la Loggia dei Capitaniato si affaccia sulla Piazza dei Signori ed è collegata dall'interno a Palazzo Trissino. Venne realizzata nel 1572 su progetto di Andrea Palladio, come nuova loggia annessa alla residenza del Capitanio, il rappresentante della Serenissima Repubblica in città. L'esito fu grandioso, benchè incompiuto (il fronte principale avrebbe probabilmente dovuto estendersi per altri due o quattro archi).

La facciata sulla piazza presenta quattro monumentali semicolonne corinzie di ordine gigante che scandiscono tre arcate sormontate da balconi e sorreggono un attico a balconata. I materiali utilizzati, creando una suggestiva bicromia, sono il mattone non intonacato e la pietra. Sul lato destro dell'edificio, quello che si affaccia su contrà del Monte, venne realizzato un arco di trionfo celebrativo in ricordo della battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, quando una flotta di 208 navi armata dal re di Spagna Filippo II e guidata dai veneziani Sebastiano Venier e Agostino Barbarigo, sconfisse in un terribile scontro le 290 navi dell'esercito turco.

Detta anche Sala Bernarda, dal nome di Giovanni Battista Bernardo, il capitano della Serenissima Repubblica che ne volle l'edificazione, la sala superiore della Loggia del Capitaniato ospita le riunioni del Consiglio Comunale. Lo si raggiunge da uno scalone d'onore al quale si accede dal portico del piano terreno. Il soffitto del salone, a cassettoni alla ducale, contiene tele di Gian Antonio Fasolo, allievo del Veronese, che rappresentano scene di storia romana. Le pareti sono abbellite da affreschi di Giovanni Battista Zelotti, staccati da Villa da Porto a Torri di Quartesolo, in attesa di essere ricollocati dopo il loro restauro.

Tra giugno 2010 e gennaio 2012 la sala consiliare è stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione. L'arredo, completamente sostituito, è stato progettato dall'architetto spagnolo Salvador Perez Arroyo che ha privilegiato il legno chiaro e l'alluminio. La Sala Bernarda si presenta ora con un aspetto molto europeo, confortevole e sobrio, in grado di sposarsi in modo armonioso con il contesto: un mix di innovazione e storia, tecnologia e arte. La ristrutturazione della sala ha interessato anche il soffitto e le nove grandi tele del cassettonato ligneo di Gian Antonio Fasolo che sono state completamente restaurate a cura della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.