Città di Vicenza

21/10/2022

Le sculture di Nereo Quagliato alle Gallerie di Palazzo Thiene

A dieci anni dalla scomparsa dell’artista vicentino allestita l’esposizione permanente

Da sinistra, Peressoni, Rucco, Passarin, Siotto

E' stata inaugurata a Palazzo Thiene la Galleria Nereo Quagliato che espone 39 opere dello sculture vicentino scomparso dieci anni fa.

La città di Vicenza ha voluto così rendere omaggio all’artista, riservando uno spazio importante delle Gallerie di Palazzo Thiene all’esposizione delle sue creazioni artistiche.

La Galleria Nereo Quagliato accoglie le 30 opere donate alla città da Armando Peressoni in ricordo del figlio Mauro scomparso sei anni fa. Queste sculture in terracotta, bronzo e legno, la maggior parte della ex Banca Popolare di Vicenza, comprendono anche un’opera particolarmente cara al donatore che faceva parte della sua collezione personale, dal titolo Dedalo e Icaro.

L’allestimento si completa con le 9 opere di Nereo Quagliato provenienti dalla collezione dei Musei civici di Vicenza.

L’esposizione permanente ha avuto un’anteprima con la mostra “Nereo Quagliato. Un dono per Vicenza” nella sala Zavatteri della Basilica palladiana, dal 23 luglio al 4 settembre 2022, che ha celebrato lo scultore in un altro luogo simbolico della città.

Alla presentazione della nuova sala e, per l’occasione, anche di quella adiacente, appositamente riallestita per tornare ad esporre la storica raccolta delle oselle veneziane, erqano presenti il sindaco Francesco Rucco, l’assessore alla cultura Simona Siotto, il direttore dei Musei civici Mauro Passarin e il donatore Armando Peressoni.

“La città di Vicenza ricorda lo scultore vicentino Nereo Quagliato esponendo le sue opere più significative alle Gallerie di Palazzo Thiene e costituendo un’esposizione permanente nel decennale della sua scomparsa, grazie alla generosità di Armando Peressoni, per il quale la città esprime un grande senso di riconoscenza – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -. Peressoni ha voluto acquistare le opereper mantenere intatta la collezione in memoria dell’artista, esaudendo così il desiderio di Quagliato di esporre al pubblico, nella città che tanto amava, le sue più importanticreazioni”.

“Oggi assistiamo al risultato di un’operazione di mecenatismo che ci riempie di orgoglio grazie ad un nuovo allestimento di un’ala del palazzo accanto ad un altro dei grandi scultori del Novecento, Arturo Martini – è intervenuto l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Peressoni ha voluto donare le opere, che sono ritornate ad essere ammirate dal pubblico a Palazzo Thiene, perché “non venisse dispersa l’anima di Quagliato” al quale era legato da un profondo rapporto di amicizia”.

 

Il percorso espositivo

La prima opera che accoglie il visitatore nella Galleria Nereo Quagliato è il Cavallo di bronzo (1989), l’unica raffigurante un animale all’interno della raccolta.
Successivamente si incontra il tema delle figure femminili, con tre opere in posizione seduta che sembrano dialogare tra loro attraverso gli sguardi: si tratta di Attesa (1965), Figura Femminile (1965) e Serena (1983).
Seguono quindi alcune opere dalla metà degli anni Ottanta agli anni Novanta: Ragazzo Berbero (1984), Adolescente (1984) e Il solitario (1990) che affrontano la tematica della figura maschile e della ricerca introspettiva.
Più avanti, la figura femminile di Adolescente (1976) si contrappone alle figure maschili di Uomo di Taù (1977) e Virgilio (1971), opere degli anni Settanta.
Al centro della sala si può ammirare Incontro (1986), opera lignea che interrompe lo scandire dello spazio; di seguito Il dono (1981), Amanti (1978) e Sorelle (1990).
A conclusione del percorso si incontrano le opere del nuovo millennio, Felicità (2003), Omaggio a Neri Pozza (2007), Il sogno (2001), per concludere poi con Il Pastore Errante (1992). Dedalo e Icaro (1997), valorizzata dalla collocazione in una nicchia,è un’opera della collezione personale di Armando Peressoni , donata alla cittàin memoria del figlio Mauro scomparso.
Nella sala c’è anche Don Chisciotte (2005), costituito da una struttura metallica su cui l’artista lavorava per realizzare l’opera definitiva.
A conclusione del percorso si incontra l’opera L’uomo e la natura (1977), un ciclo di sedici formelle in terracotta che si trovavano proprio in questa sede quando il palazzo era di proprietà della Banca Popolare di Vicenza. Ad esse si aggiunge l’unica opera in altorilievo, Le Bagnanti (1980).
Due statue lignee a tema religioso completano la collezione: Pietà (1996) e L’Evento (1999), simili per tema e composizione.
L’allestimento è stato curato da Guido Cabrini e Anna Pellegrini dello studio di architettura +studi.

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