Città di Vicenza

07/10/2016

La Cappella del Rosario restituita alla città nell'anniversario della Battaglia di Lepanto

Trentaquattro tele, cornici e lacunari lignei restaurati grazie al finanziamento della Fondazione Roi

In occasione dell'anniversario della Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, vinta dai Veneziani sui Turchi dopo aver invocato la protezione della Vergine che recita il Rosario, nella chiesa di Santa Corona viene riaperta al pubblico completamente restaurata la Cappella del Rosario che commemora lo storico avvenimento. Le 34 tele della scuola di Alessandro Maganza, la cui iconografia è ispirata a episodi della vita della Vergine, ritornano infatti a decorare le pareti della cappella dopo il complesso restauro che ha restituito al monumento religioso anche le cornici lignee, in cui le tele si inseriscono, e i lacunari lignei del soffitto.

L'intervento, durato 18 mesi, è stato realizzato dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, grazie ad un finanziamento della Fondazione Roi, ed è stato preceduto da una capillare campagna diagnostica condotta dalla stessa Soprintendenza.

Il restauro generale ha interessato 34 dipinti ad olio su tela, per oltre 150 metri quadrati, 144 cornici dorate modanate per una lunghezza di circa 250 metri lineari e 49 costoloni lignei intagliati con dorature delle parti aggettanti su fondo bianco, per un totale di circa 50 metri quadrati di superficie.

Alla restituzione della Cappella del Rosario alla città, 445 anni esatti dopo la Battaglia di Lepanto, questa mattina erano presenti il sindaco Achille Variati, il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, Fabrizio Magani, direttore della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Marino Breganze, vicepresidente della Fondazione Roi e Giovanni Carlo Federico Villa, referente scientifico dei Civici Musei di Vicenza. Inoltre erano presenti il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol e il rettore della chiesa di Santa Corona Ezio Busato.

“Il pregevole restauro della chiesa di Santa Corona, vero gioiello incastonato nella città di Vicenza, realizzato grazie alla Fondazione Cariverona, si completa di un fondamentale elemento. La Cappella del Rosario viene restituita a Vicenza oggi con tutti i suoi 34 dipinti e le decorazioni lignee e per questo porgo un ringraziamento vero e profondo da parte della città al marchese Roi che attraverso la Fondazione Roi ha reso possibile la restituzione di questo luogo prezioso intriso di fede mariana – ha sottolineato il sindaco Achille Variati -. Oggi è come se il marchese Roi fosse qui con la sua passione per l'arte, con il suo smisurato amore per Vicenza, tanto grande da fargli decidere che una parte importante del suo patrimonio sarebbe stata investita nel bene pubblico, come dice lo statuto della Fondazione che ne porta il nome. Il marchese stabilì, infatti, di devolverla per la promozione della cultura e dell'arte, citando anche il suo grande amore per il Chiericati. La Fondazione, che ha risentito delle turbolenze della Banca Popolare di Vicenza, sicuramente avrà la necessità di intraprendere un nuovo corso, fortificando il messaggio del marchese Roi. Solo così la Fondazione riuscirà a continuare a stare accanto all'arte e alla bellezza di questa città assumendo un ruolo fondamentale. Con questo spirito desidero dedicare al marchese Roi questa importante giornata per la nostra città: oggi, infatti, riaprirà l'Ala Novecentesca di palazzo Chiericati con il nuovo percorso espositivo il cui progetto è stato finanziato dalla Fondazione Roi”.

Il soprintendente Magani ha sottolineato l'ottimo lavoro effettuato da bravi restauratori nel recupero della Cappella del Rosario, momento fondamentale della storia dell'arte vicentina, che completa la riqualificazione della chiesa, e il pregevole percorso relativo alla diagnostica.

Il vicepresidente Breganze ha ricordato che la Fondazione si è attivata per il recupero della Cappella del Rosario per assecondare il desiderio del marchese Roi: essere d'aiuto a Vicenza nella conservazione del patrimonio artistico.

Il referente scientifico dei Civici Musei di Vicenza Villa ha spiegato che inaugurare oggi la Cappella del Rosario, in cui si celebra la battaglia di Lepanto con un'iconografia molto complessa che si unisce al tema religioso, ha un significato profondo: qui siamo nel '600, lo stesso secolo della sala dei lunettoni da cui prende le mosse il nuovo allestimento del Chiericati; la chiesa di Santa Corona del resto è un luogo centrale per la cultura vicentina poiché in essa ci sono altre importanti opere d'arte tra cui il Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini.

Infine ha preso la parola il vescovo Pizziol che ha espresso riconoscenza e apprezzamento per quello che sta avvenendo nella chiesa di Santa Corona e in città in questi giorni.

 

Il restauro

Con il restauro sono stati rimossi i depositi di polvere, le ossidazioni e le vernici alterate che offuscavano la superficie delle tele che aveva assunto un tono grigio. Sono stati quindi asportati i rifacimenti incongrui o invasivi, mettendo in luce la pittura originale. Nei rari casi in cui si è verificata la perdita della pellicola pittorica, ci si è limitati invece ad alleggerire le ridipinture per salvaguardare l’integrità dell’immagine.

 

L’intervento si è rivelato particolarmente complesso per la delicatezza delle scelte da operare di volta in volta e per l'ampia superficie pittorica interessata: l'obiettivo era l’equilibrio cromatico d’insieme.

Il recupero della carpenteria lignea ha dato esiti davvero sorprendenti, consentendo di riscoprire un’opera d’arte complessa ma poco studiata: le maestranze che l'hanno realizzata hanno utilizzato un'ingegnosa tecnica costruttiva e una magistrale perizia dell’intaglio.

 

 

 

La Cappella del Rosario e il ciclo decorativo di Alessandro Maganza

La Cappella del Rosario della chiesa di Santa Corona è stata eretta dalla Confraternita del Rosario per commemorare la vittoria di Lepanto ed è stata realizzata dalla bottega degli Albanese. Il ricco apparato decorativo che rivestiva le pareti laterali e l’intradosso della volta della Cappella è stato eseguito tra il 1613 e il 1621 da Alessandro Maganza e dalla sua bottega ed è composto da 34 tele suddivise, nel soffitto, da lacunari lignei con decorazioni dorate. I dipinti situati nelle pareti laterali celebrano il miracoloso intervento della Vergine nel corso della battaglia di Lepanto del 1571 che vide la flotta della Serenissima (in cui figuravano anche due navi armate dai vicentini) vincitrice contro i Turchi: la Lega contro il Turco (Giambattista Maganza) e il Trionfo di Sebastiano Venier (Alessandro Maganza). Ai lati di queste due opere si trovano le storie dell’infanzia di Maria: l’Incontro di Anna e Gioacchino (Iseppo Scolari), la Nascita della Vergine, il Sacrificio di Gioacchino e la Presentazione della Vergine al Tempio (Porfirio Moretti).
Nell’attico sono raffigurati altri episodi della vita della Vergine: il Battesimo, Maria e l’angelo, il Fidanzamento di Maria e Giuseppe, Maria Benedetta tra le donne, Erode consulta lo scriba (Iseppo Scolari), il Sogno di Giuseppe, la Fuga in Egitto e il Ritorno dall’Egitto.

Il soffitto è suddiviso in quattro fasce di lacunari lignei con decorazioni dorate, entro i quali sono disposte le tele. Nella prima fascia partendo del fondo sono rappresentati gli attributi della Vergine ispirati alle litanie lauretane: Angeli che celebrano la Vergine come Fons Hortorum (Jacopo Bonvicini), Angeli con il cartiglio Electa ut sol, Concerto d’angeli, Angeli con il cartiglio Pulchra ut luna (Girolamo Maganza), Angeli che additano la Turris Davidica (Jacopo Bonvicini). Nella seconda serie vi sono due Sibille, i Santi Bartolomeo, Girolamo e altri santi eremiti (Marcantonio Maganza), le Sante Lucia, Caterina da Siena e Apollonia (Vincenzo Maganza), I Santi mistici (Marcantonio Maganza), le Sibille Samia e Delfica (Giambattista Baragia). Nella terza fascia sono rappresentate le Allegorie della Bontà, della Purezza e di altre virtù della Vergine, Davide e i patriarchi, la Madonna del Rosario in gloria (Vincenzo Maganza), San Giovanni Battista, San Gioacchino, Sant’Anna e altri santi (Giambattista Maganza) e l’Obbedienza, la Speranza, la Prudenza, la Carità, la Virtù, la Fede, la Povertà (Vincenzo Maganza). L’ultima serie presenta i Re Magi, l’Allegoria della Fede con gli evangelisti Giovanni e Matteo (Jacopo Bonvicini), le Vergini sagge, la Religione con San Pietro e gli evangelisti Marco e Luca (Iseppo Scolari) e Otto santi tra i quali un Re (Giambattista Baragia).

 

La chiesa di Santa Corona è aperta da martedì a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; il sabato chiude alle ore 17 e riapre alle 17.30 per la Santa Messa (l'ingresso durante le celebrazioni religiose è gratuito). Chiuso il lunedì. Le visite sono sospese durante le funzioni religiose.

 

Ingresso a pagamento: biglietto acquistabile nelle biglietterie del Teatro Olimpico o di Palazzo Leoni Montanari. Il biglietto per la visita della Chiesa costa 3 euro (ridotto 2 euro, scuole 1 euro); l'accesso è consentito anche ai possessori di biglietto unico.

 

Itinerario “Giovanni Bellini a Vicenza. Da Santa Corona a Palazzo Leoni Montanari”

Il Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini, esposto nella chiesa di Santa Corona, proprio da oggi entra a far parte dell' itinerario “Giovanni Bellini a Vicenza. Da Santa Corona a Palazzo Leoni Montanari” che consentirà di ammirare, oltre che l'opera di Santa Corona, anche il Crocifisso Niccolini di Camugliano, prestato dalla Banca Popolare di Vicenza a palazzo Chiericati, e la “Trasfigurazione di Cristo”, proveniente dal Museo Capodimonte di Napoli e visibile a Palazzo Leoni Montanari.

Biglietto speciale per ammirare le tre opere di Bellini nelle tre sedi: 6 euro fino all'11 dicembre 2016

Informazioni: http://www.comune.vicenza.it/vicenza/eventi/evento.php/156370

 

 

Informazioni: 0444222811, museocivico@comune.vicenza.it, www.museicivicivicenza.it

 

Per informazioni sulla chiesa di Santa Corona:
http://www.comune.vicenza.it/cittadino/scheda.php/42724,86407

Galleria fotografica

Marino Breganze, vicepresidente della Fondazione Roi Fabrizio Magani, direttore della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza Il sindaco Achille Variati Il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol

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