Prima dell'entrata in vigore delle nuove leggi regionali sul consumo del suolo (giugno 2017) il Comune aveva avviato una serie di procedimenti amministrativi volti a verificare la possibilità di concedere espansioni edilizie in ragione di quelli che erano gli strumenti pianificatori all'epoca vigenti.

Nel 2018 è stata adottata la variante di conferma delle previsioni urbanistiche in scadenza tra le quali erano incluse anche le aree oggetto dei ricorsi decisi con le sentenze depositate ieri dal Tar del Veneto.

Nel 2021 l'amministrazione Rucco ha ritenuto di confermare solo le scelte pianificatorie che non avrebbero comportato consumo di suolo. Le due aree oggetto di ricorso non sono state confermate nel provvedimento di approvazione proprio perché prevedono il consumo di suolo. L'amministrazione si è così discostata dalle scelte politiche operate nel 2018 coerentemente con il piano del sindaco Rucco.

L'intenzione di questa amministrazione, infatti, è sempre stata quella di selezionare attraverso una procedura comparativa le proposte pianificatorie che comportano consumo di suolo.

Attraverso le sentenze depositate ieri, il Tar del Veneto ha ritenuto che il Comune debba comunque pronunciarsi rispetto ai procedimenti avviati, secondo la lettura data dai giudici, prima dell'entrata in vigore della legge regionale sul consumo del suolo.

L'amministrazione sta quindi valutando, insieme all'avvocatura civica e agli uffici, l'opportunità di impugnare le suddette sentenze avanti al Consiglio di Stato ritenendo doveroso tutelare gli interessi di tutti i cittadini alla equa distribuzione della edificabilità residua concessa dalla Regione del Veneto, senza avvantaggiare scelte pianificatorie ritenute ormai superate e che derivano da pianificazioni politiche non più in linea con la nuova visione urbanistica voluta dal legislatore comunitario, nazionale e anche regionale.