Descrizione
L’amministrazione comunale di Vicenza rassicura la cittadinanza sulla presenza di Pfas rilevata nelle acque della falda superficiale prelevate per le esigenze del cantiere Tav in zona Stazione. Non si tratta dell’acqua potabile dell’acquedotto.
I campioni contenenti Pfas si riferiscono infatti alla falda superficiale (profondità 10-15 metri), che non viene destinata all’uso potabile. L’acqua in questione, utilizzata per esigenze del cantiere Tav, dovrà comunque essere trattata e depurata con potenti filtri e reimmessa in fognatura in condizioni migliori rispetto a quelle iniziali.
I pozzi ad uso potabile in gestione a Viacqua sono ubicati a monte rispetto al sito in oggetto e intercettano l’ “acquifero confinato profondo”, posto mediamente a circa 120 metri di profondità dal piano campagna.
«Il tema dell’inquinamento da Pfas – ha spiegato oggi il sindaco Giacomo Possamai – ci preoccupa, e per questo già da un anno abbiamo istituito un Osservatorio con esperti medici, scientifici e legali. I dati rilevati nella zona della Stazione non rappresentano purtroppo una novità: la presenza di Pfas all’interno dell’ambito cittadino è nota dal 2014, quando si arrivò addirittura a chiudere alcuni pozzi. Ma, nel caso della falda superficiale, non ha alcun impatto sull’acqua potabile. Inoltre, grazie alle prescrizioni date al cantiere Tav, l’acqua prelevata sarà filtrata e migliorata prima di essere scaricata in fognatura».
L’assessore all’Ambiente Sara Baldinato ha sottolineato che gli enti preposti hanno escluso allo stato attuale qualsiasi possibilità di contaminazione delle falde profonde con destinazione ad uso potabile. «Le analisi condotte per circa un anno fino a marzo 2025 hanno interessato solo l’area del cantiere, dove non sono presenti pozzi di attingimento dell’acquedotto. Inoltre il nostro gestore idrico Viacqua, per lo scarico in fognatura delle acque trattate dall'impianto di filtrazione, oltre richiedere una riduzione del 50% delle sostanze inquinanti, ha richiesto standard di sicurezza più restrittivi di quelli previsti dalla legge».
Per raggiungere il risultato imposto da Viacqua, Iricav, il consorzio che sta realizzando la Tav, si è già dotato di due potenti sistemi di filtraggio e depurazione a carboni attivi, che filtreranno l'acqua prelevata dalla falda superficiale prima che venga reimmessa nella fognatura e indirizzata al depuratore.
Il presidente del Consiglio comunale con delega al benessere e alla salute dei cittadini, Massimiliano Zaramella, ha ricordato che «l’acqua dell’acquedotto è sottoposta a controlli molto più rigorosi perfino di quelli previsti per molte acque in bottiglia. Se dovessi scegliere, berrei senz’altro quella del rubinetto».
L’Amministrazione comunale conferma la massima attenzione sul tema inquinamento da Pfas, che come è noto riguarda il territorio provinciale, in particolare nelle aree interessate dall’inquinamento storico a ovest della città e nelle nuove aree di indagine a nord.
«Si tratta di una questione importante e che merita la massima attenzione anche in città – ha concluso il sindaco – Abbiamo sempre sottolineato il rischio che l’inquinamento dell’acqua che ad oggi ha toccato soprattutto altri Comuni della provincia possa arrivare in maniera pesante anche in città: su questo continuano a vigilare gli enti preposti con i quali teniamo relazioni costanti».