Descrizione
Un viaggio in bicicletta lungo 1.300 chilometri, da Vicenza a Mauthausen fino ad Auschwitz, per ricordare Torquato e Franco Fraccon, partigiani cattolici vicentini uccisi nel campo di concentramento austriaco nel maggio del 1945, e per rinnovare l’impegno civile contro ogni forma di oppressione e violenza.
L’iniziativa “80 Memoria: Vicenza – Mauthausen – Auschwitz in bicicletta”, è stata presentata questa mattina nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino a Vicenza, dal sindaco Giacomo Possamai, dalla consigliera comunale Cecilia Bassanello, e dai protagonisti del progetto: Lucia Farina, nipote dei Fraccon, Antonino Stinà, suo marito, Paolo Massignan, figlio del compagno di prigionia Luigi “Gino”, e Meme Pandin.
Insieme a loro, hanno partecipato alla conferenza stampa anche i rappresentanti di due delle associazioni che sostengono questa iniziativa: Marina Cenzon, direttrice di Istrevi, e Danilo Andriollo, presidente di Anpi.
Presente anche Michele Santuliana, professore del Liceo G. G. Trissino di Valdango, che con gli alunni della sua scuola ha realizzato “Un giusto da riscoprire”, il documentario dedicato a Fraccon che è stato trasmesso all’inizio della conferenza stampa.
«Se la memoria viene agìta ha un impatto e una forza diversi – ha detto il sindaco Giacomo Possamai - Il fatto che questa iniziativa si realizzi attraverso un percorso in bicicletta, mezzo caro alla lotta partigiana e perciò simbolico, ha un grande valore, l’idea di rendere la memoria “fisica” e aiutare a ricordare cosa è successo».
Durante la conferenza stampa, il primo cittadino ha anche consegnato ai promotori una targa personalizzata come riconoscimento ufficiale di questa iniziativa.
«Un evento dal valore straordinario, perché è un modo per vivere la memoria – ha detto il sindaco Giacomo Possamai - Questa lunga pedalata di 1300 chilometri che consentirà di ripercorrere le tracce dei Fraccon fino a Mauthausen e Auschwitz, ha un valore ancora più forte in questo momento storico in cui stiamo vivendo situazioni drammatiche, guerre, accanimenti nei confronti di popoli».
Torquato e Franco Fraccon, partigiani cattolici vicentini, vennero arrestati a Vicenza nell’ottobre 1944 con tutta la loro famiglia e deportati nel campo di concentramento di Mauthausen, dove morirono nel maggio del 1945, proprio nei giorni della liberazione. Il loro sacrificio ha ricevuto un riconoscimento solenne: nel 1951 la Medaglia d’Argento alla Memoria della Presidenza della Repubblica, nel 1955 la Medaglia d’Oro dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, e nel 1978 il titolo di Giusti tra le Nazioni da parte di Yad Vashem, l’ente israeliano per la memoria della Shoah.
«Siamo particolarmente onorati di essere stati coinvolti da questa iniziativa dei nipoti di Torquato e Franco Fraccon – ha dichiarato la consigliera Cecilia Bassanello – perché la città di Vicenza è sempre presente per onorare e proseguire la memoria, quella con la M maiuscola».
Il viaggio della memoria, che è stato illustrato dalla ideatrice Lucia Farina, inizierà ufficialmente il 12 agosto alle 18, con un prologo pubblico che si concluderà alla presenza del sindaco Giacomo Possamai presso le pietre d’inciampo posate in contra’ Santa Corona, davanti a Palazzo Leoni Montanari, all’epoca sede della Banca Cattolica del Veneto dove lavorava Torquato.
«A 80 anni dalla morte di Torquato e Franco abbiamo pensato di ricordarli in un modo un po’ diverso – ha detto Lucia Farina, nipote dei Fraccon e promotrice dell’iniziativa – Lo faremo in bicicletta perché per la Resistenza è stata molto importante, ci si trasportano viveri e documenti falsi, come quelli che mio nonno e mio zio hanno trasportato per salvare molte persone. Vogliamo fare un esercizio di memoria e ricordare, perché queste cose non succedano più. Faremo i primi sei chilometri insieme a chi lo desidera. Partiremo il 12 dalla Commenda, la casa dove abitavano e dove sono stati arrestati. Scenderemo a piazzale Fraccon, passeremo per le vecchie carceri di San Biagio, da dove sono partiti per la deportazione, e concluderemo alle pietre d’inciampo».
Da lì, Lucia, Antonino, Paolo e Meme partiranno per il viaggio in bicicletta che li porterà ad attraversare le Alpi per raggiungere Mauthausen il 20 agosto e infine Auschwitz-Birkenau il 27 agosto, in una simbolica unione di luoghi di memoria, dolore e resistenza.