“Scultura centrale”, alla ex Centrale del Latte di Vicenza esposizione di opere d’arte contemporanea di undici artisti italiani

Da 12 aprile al 22 giugno, inaugurazione sabato 12 aprile dalle 15 alle 20
Data:

26/03/2025

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  • Comunicato stampa
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Descrizione

“Scultura centrale” esporrà le migliori esperienze in ambito plastico, opere di undici artisti italiani che impiegano una vasta gamma di materiali e tecniche di lavorazione, dalla terracotta alla ceramica, dalle pietre dure ai metalli, e saranno in relazione con l’architettura che li ospita.

L’esposizione sarà visitabile, ad ingresso libero, dal 12 aprile al 22 giugno, dal giovedì al sabato dalle 15 alle 20 e domenica dalle 10 alle 20, con inaugurazione aperta al pubblico sabato 12 aprile dalle 15 alle 20.

La mostra è curata da Alberto Zanchetta, professore ordinario all’Accademia di Belle Arti di Venezia, curatore e critico di origini vicentine, e da Paolo Dosa, fondatore di AndreA Arte ContemporaneA, galleria attiva dal 2003 al 2013 nella Casa del Palladio a Vicenza.

L’organizzazione è affidata all’Associazione ACT in collaborazione con il Comune di Vicenza e vede il sostegno di Fondazione Roi.

Ad annunciarlo c’erano sono oggi in sala Sala Stucchi l’assessore alle politiche giovanili Leonardo Nicolai, l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin e i curatori Alberto Zanchetta e Paolo Dosa.

«L’idea che abbiamo sempre avuto della Centrale del Latte è di uno spazio con una vocazione di quartiere, innanzitutto, ma anche con la capacità di coinvolgere non solo la città ma anche una territorio più ampio – è intervenuto l’assessore e alle politiche giovanili Leonardo Nicolai -. Questa mostra, frutto di un lavoro strutturato su cui siamo al lavoro da novembre, realizzata grazie all’iniziativa dei curatori, ci consentirà di aprire gli spazi della Centrale per due mesi, in via continuativa a cui poi si aggancerà la programmazione del bando Anci con una attività strutturata per un anno intero. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato per questo progetto a dimostrazione che la Centrale sta generando entusiasmo e questo è già un grande risultato».

«Gli spazi rinnovati e restituiti alla città della Centrale del Latte si sono rivelati fonte di ispirazione per i curatori Zanchetta e Dosa che ci hanno proposto una mostra di arte contemporanea che ben si inserisce tra le architetture - ha proseguito l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin -. Abbiamo ritenuto che l’apertura di una mostra di scultura di questo genere possa essere un’opportunità da cogliere e sperimentare in spazi come questi che si prestano all’innovazione e allo sviluppo della creatività. La proposta è di alto livello ma nello stesso tempo si inserisce in un quartiere e pertanto saprà dialogare con un linguaggio adeguato. Abbiamo a tal proposito pensato ad un orario di apertura protratto fino alle 20».

«Rendere il contemporaneo più fruibile e accessibile è uno sforzo che ha accompagnato la progettazione di questa mostra “Scultura centrale”, che è il primo tassello di un mosaico che ACT intende comporre sul territorio italiano – ha spiegato il curatore Paolo Dosa -. Pensare a questa esposizione è stato facile: l’edificio di pregevole fattura è morfologicamente perfetto per un gruppo di artisti che sapranno stupire, divertire ed interessare il pubblico anche non perfettamente formato alla scultura contemporanea; gli oggetti plastici, che gli undici autori presentano, sono da fruire a tutto tondo, in qualche caso anche da toccare, sicuramente da fotografare e condividere a seconda delle proprie preferenze. La liberalità dello spazio, con aperture anche durante i fine settimana e le festività, tracciano la strada di un progetto aperto, inclusivo e stimolante, reso possibile grazie anche al contributo di tante persone e realtà territoriali che amano questa città ed hanno occhi attenti non solo per un passato molto importante, che spesso imprigiona, ma anche per tutto quello che di bello ed innovativo verrà».

«Qualora si limitassero alla loro semplice presenza, le sculture di questa mostra sarebbero in grado di animare l’ex Centrale del Latte – amplificando la sua pratica sociale e culturale nel contesto cittadino – giacché lo “spazio” della scultura è in relazione con l’uomo che in esso vi fonda la propria dimora. A detta di Martin Heidegger, la scultura sarebbe “il farsi-corpo di luoghi che, aprendo una contrada e custodendola, tengono raccolto intorno a sé un che di libero che accorda una dimora a tutte le cose e agli uomini un abitare in mezzo alle cose”. Ebbene, l’obiettivo finale è quello di stabilire relazioni, nel senso di “costruire” ma anche “insegnare” ad abitare i luoghi in modo poetico. E non per caso un grande artista romeno sosteneva che la scultura ha la sua ragione d’essere in un’esperienza vissuta» - ha spiegato il curatore Alberto Zanchetta.

La selezione degli artisti, tutti italiani, è frutto di un attento monitoraggio di professionisti che possiedono curricula di grande spessore, con all’attivo mostre nazionali e internazionali presso importanti istituzioni pubbliche e private.

Gli autori coinvolti sono Bertozzi & Casoni, Francesco Bocchini, Arthur Duff, Filippo La Vaccara, Chiara Lecca, Roberto Mascella, Nero/Alessandro Neretti, Adriano Persiani, Giorgia Severi, Silvia Vendramel, Willy Verginer.

A ognuno di loro è riservato uno degli ambienti che cadenzano i quattro livelli della struttura con l’intento di stabilire un sapido rapporto tra i volumi architettonici e quelli delle opere. Le pareti rimarranno quindi intonse proprio perché le sculture saranno messe al centro delle singole sale, permettendo così ai visitatori di esperirle a tutto tondo e ammirando, al contempo, il pregevole intervento di riqualificazione dell’edificio.

Con la loro presenza, le sculture saranno in grado di convertire l’attuale centro civico in un potenziale spazio museale che amplifica la sua pratica sociale e culturale, innescando altresì una forza di coesione con i fruitori e il contesto cittadino. La gran parte di queste sculture scendono infatti dal proprio piedistallo con l’intento di “abitare” gli ambienti dello storico stabilimento vicentino; il contenitore architettonico e il contenuto artistico si prefiggono l’obiettivo di “costruire assieme” il corpo sociale del quartiere affinché gli stessi visitatori si trovino “al centro” di un evento che vuole offrire un impatto emotivo e comunicativo di grande spessore per la città.

Informazioni:

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Ultimo aggiornamento: 14/04/2025 13:21

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