Descrizione
È stata collocata a Palazzo Trissino “Pablito”, l’installazione luminosa realizzata dall’artista Marco Lodola dedicata a Paolo Rossi.
La statua del grande campione, che oggi avrebbe compiuto 69 anni, è stata posta al centro del cortile monumentale dell’edificio. Lo riproduce nella iconica posa con le mani alzate a mantenere il Pallone d’oro dell’82.
Tutti potranno vederla, fino al 10 ottobre, durante l’apertura del municipio al pubblico, ma anche negli altri orari, attraverso il cancello su contra’ Cavour, compresi quelli serali. Si tratta infatti di un’installazione luminosa che «proprio come il calciatore a cui è dedicata, ha la capacità di farsi vedere soprattutto nei momenti più bui», come ha detto il sindaco Giacomo Possamai durante l’inaugurazione.
La cerimonia di questa mattina si è aperta con la lettura, da parte del sindaco, di una lettera inviata dalla vedova di Rossi, Federica Cappelletti, che non ha potuto essere presente per motivi di salute e che qualche settimana fa ha chiesto al primo cittadino di accogliere “Pablito” per il grande legame che univa il calciatore a Vicenza, di cui era cittadino onorario.
«Federica ci ha proposto di ospitare quest’opera e abbiamo fatto di tutto per renderlo possibile in tempi rapidi. – ha detto il sindaco Possamai - Non poteva esserci luogo più adatto del cortile di Palazzo Trissino, casa dei vicentini e cuore simbolico della città. Questa installazione luminosa, come Paolo, ha la capacità di farsi vedere anche nei momenti di buio. E nel giorno del suo compleanno è un modo bello per festeggiarlo ancora insieme».
Accanto al sindaco anche l’assessore allo sport Leone Zilio e il consigliere comunale Stefano Dal Pra Caputo.
Autentica leggenda del calcio italiano, Paolo Rossi è esploso come calciatore di razza nel Lanerossi Vicenza, ed è stato uno degli attaccanti più iconici della storia del calcio. È stato soprannominato “Pablito” dopo il Mondiale del 1978 in Argentina, ed è rimasto nella memoria collettiva – non solo dei vicentini - per le prodezze che portarono l’Italia a vincere la Coppa del Mondo nel 1982, torneo in cui fu capocannoniere e miglior giocatore. Nello stesso anno conquistò anche il Pallone d’Oro.
L’assessore allo sport Leone Zilio ha ricordato come Vicenza sia «l’unica provincia al mondo ad aver dato i natali a due Palloni d’oro, Paolo Rossi e Roberto Baggio», e ha aggiunto: «Con questa installazione, insieme al murale dipinto sulla facciata della torre Everest e alla statua in bronzo davanti allo stadio Romeo Menti, la città continua a celebrare un mito che appartiene a tutti noi».
E proprio la celebre foto in cui mantiene il pallone d’oro sopra la testa è stata presa come modello per realizzare l’installazione di Marco Lodola.
«Ringrazio la città di Vicenza che ha voluto ospitare la statua di Marco Lodola che lo ricorda nella sua espressione più iconica, quella che lui amava – ha scritto nella sua lettera Federica Cappelletti – perché diceva “Voglio essere ricordato con le braccia alzate al cielo e la maglia azzurra addosso”, ma Vicenza era la sua città, quella che l’aveva accolto, adottato e gli aveva riconosciuto la cittadinanza onoraria. Per questo ritengo sia giusto che oggi la statua luminosa di Paolo sia qui, davanti al comune, dove tanti vicentini potranno venire a vederla».
Vicenza continua oggi a celebrarne la memoria con affetto e gratitudine, dunque, ma anche con una previsa scelta culturale.
Il consigliere Dal Pra Caputo ha sottolineato, infatti, proprio la vocazione culturale di Palazzo Trissino e del suo cortile: «Accogliere l’opera di Lodola dedicata a Paolo Rossi significa valorizzare ancora di più questo luogo come nuova piazza culturale della città. Un luogo vivo e vissuto da cittadini e turisti, divenuto ormai luogo in cui ospitare mostre e iniziative».