La giunta approva l’individuazione delle zone territoriali omogenee proprie per la ricollocazione di manufatti o infrastrutture a rischio idrogeologico

L’assessore Balbi: «Atto di indirizzo per tutelare il territorio ed evitare speculazione edilizia»
Data:

28/08/2025

Argomenti
Tipologia di contenuto
  • Comunicato stampa
© Comune di Vicenza - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

È stato approvato dalla giunta comunale l’atto di indirizzo, che dovrà ora passare in Consiglio comunale, per l’individuazione delle zone territoriali omogenee proprie per la ricollocazione di manufatti o infrastrutture situate in zone a rischio idrogeologico (aree di pericolosità idraulica o idrogeologica elevata P3 o molto elevata P4). Atto di indirizzo, che vede anche la definizione dei criteri per l’applicazione dell’articolo 9 della leggere regionale 14/2029 che prevede proprio la possibilità di demolire e successivamente ricostruire un manufatto o un’infrastruttura in una zona territoriale omogenea propria.

«Si tratta di un atto di indirizzo che il Consiglio comunale è chiamato ad adottare - spiega l’assessore con delega al territorio Cristina Balbi -. Lo scopo è quello di consentire da un lato che delle abitazioni che si trovano in un ambito di pericolosità idraulica, o in un ambito fluviale, possano essere trasferite così come è previsto dalla legge regionale Dall'altro, poi, vogliamo tutelare i luoghi di atterraggio per far sì che questo non porti a delle speculazioni edilizie e ad un utilizzo delle premialità, che sono previste dalla legge regionale, in maniera esagerata. Al tempo stesso vogliamo evitare che si vengano a creare degli insediamenti in contesti che non sono normalizzati, quindi tuteliamo la campagna, tuteliamo il paesaggio e il consumo di suolo, consentendo però di spostare edifici che non possono stare in ambiti di pericolosità idraulica».

L’atto di indirizzo per l’individuazione delle aree compatibili, con particolare riguardo alle zone rurale, è stato approvato dalla giunta seguendo una serie di principi, ovvero tutelare il paesaggio agrario, evitare il fenomeno della dispersione edilizia e limitare il consumo di suolo. Uno dei criteri relativi alle Zto (zone territoriali omogenee), prevede che gli edifici oggetto di ricostruzione dovranno essere ubicati dentro una fascia di 30 metri dalla s trada pubblica e non a più di 30 metri dall’edificato esistente.

Per quel che riguarda gli incrementi volumetrici, la giunta ha approvato che il volume originario avrà un incremento del cento per cento dei primi 100 metri cubi, mentre per la restante volumetria l’incremento sarà del venti per cento.

A cura di

Ufficio Stampa e Web

L’Ufficio Stampa cura i rapporti tra l’amministrazione comunale, i mezzi di informazione e i cittadini

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 28/08/2025 17:51

Sito web e servizi digitali OpenCity Italia distributed by OpenContent · Accesso redattori sito