Descrizione
Martedì 30 settembre alle 18 a palazzo Cordellina, in contra’ Riale 12, la Biblioteca civica Bertoliana, in collaborazione con i Musei civici, ospita l’artista vicentino Maurizio D’Agostini, per la presentazione al pubblico del suo libro “Umana avventura. Pensieri e disegni dai diari 1989-2023” (Vivi Edizioni), quaderno di viaggio su un’intera vita dedicata all’arte, all’amore per la natura e alla bellezza che ci circonda.
Dialogherà con l’autore Diana Lorena Camerini, con interventi di Piergiorgio Piccoli e Antonio Stefani.
D’Agostini, che è scultore, incisore e pittore, fino al 9 novembre è protagonista nella sala Zavatteri della Basilica Palladiana della mostra “Maurizio D’Agostini Retrospettiva 1980-2025. Sulle ali della bellezza tra Natura e Infinito”, a cura di Katia Brugnolo.
Personalità artistica contemporanea di rilievo internazionale, vive un forte legame con la sua città.
Conoscitore della figura umana, D’Agostini indaga l’esistenza dell’essere umano che modella giocando su volumi, spazi e richiami classici. Le opere seguono forme ideali che conquistano la critica d’arte contemporanea, e fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, italiane e straniere. Le opere monumentali sono esposte in luoghi pubblici e spazi privati, in Italia e all’estero.
Una delle sue sculture in terracotta, “Il Naturalista”, realizzata nel 2000, è stata donata circa un anno fa alla Bertoliana dallo stesso artista, ed è ora permanentemente esposta nella sala grande di palazzo Costantini (ex sala Dalla Pozza) di contra’ Riale 13.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
Per informazioni: consulenza.bertoliana@comune.vicenza.it, 0444 578211.
Maurizio D’Agostini nasce a Vicenza nel 1946. Frequenta i corsi d’incisione, sbalzo e disegno alla Scuola d’arte e mestieri della città, dove, nel biennio 1977-79, è poi docente di incisione a bulino.
Negli anni Settanta collabora con l'industria orafa vicentina e la designer del gioiello Giulietta Cozzi. Nel decennio successivo si dedica all'incisione; espone in mostre personali i suoi lavori di grafica, che riscuotono l'apprezzamento del pubblico e della critica.
A partire dagli anni Novanta, e nei trent'anni successivi, rivolge completamente la ricerca alla scultura, grazie al sodalizio artistico con l'architetto milanese Carlo Moretti: sono gli anni delle sculture monumentali. Tra queste vanno ricordate il “Cavallo” collocato al Centro direzionale di viale Crispi e il “Don Chisciotte” esposto nel foyer del Teatro comunale di Vicenza. Espone ad Annecy, Grenoble, Ginevra, Friburgo e in altre località francesi ed effettua lunghi soggiorni in Alta Savoia, Provenza, Bretagna e Normandia.
Conoscitore della figura umana che diventa fonte ispiratrice delle sue sculture, indaga nell’esistenza dell’essere umano lavorando sulla vibrante tensione dei corpi che modella giocando su volumi, spazi e richiami classici.