Descrizione
La mostra “Pittura del vero da Favretto a Beltrame”, aperta al Museo Civico di Palazzo Chiericati espone, dal 6 dicembre 2025 al 14 giugno 2026, nelle rinnovate sale al piano terra dell’ala nord, una quarantina di opere di artisti veneziani e veneti attivi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, tra le più significative della collezione del vicentino Silvano Colbacchini, donate ai Musei civici, e un selezionato gruppo di disegni che fanno parte della collezione privata del donatore.
Nel 170° anniversario dell’inaugurazione del Museo Civico di Palazzo Chiericati, aperto al pubblico il 18 agosto 1855, la città celebra la propria tradizione di filantropia e pubblica munificenza con l’esposizione di una nuova e significativa donazione che consiste in 51 opere complessivamente.
L’esposizione è promossa dal Comune di Vicenza e dai Musei Civici di Vicenza con il sostegno della Fondazione Giuseppe Roi ETS.
La mostra è stata inaugurata oggi alla presenza dell’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin, della presidente della Fondazione Giuseppe Roi ETS Francesca Lazzari, della direttrice dei Musei civici di Vicenza Valeria Cafà e del curatore della mostra Alessandro Martoni.
«Con questa nuova esposizione che riapre, dopo l’intervento di sistemazione, gli spazi al piano terra del museo, proseguiamo il progetto nato con le precedenti amministrazioni che aveva l’obiettivo di far conoscere filoni artistici vicentini e veneti – ha dichiarato l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin -. La “Pittura del vero da Favretto a Beltrame”, inoltre, valorizza una donazione molto generosa che l’amministrazione comunale accetta con grande riconoscenza perché è in perfetta sintonia con lo spirito civico delle origini del nostro museo e arricchisce le collezioni di Palazzo Chiericati con nomi e presenze finora non rappresentati».
«La Fondazione Giuseppe Roi, che sono onorata di rappresentare, ha sostenuto convintamente la proposta della direzione dei Musei di sostenere il riallestimento di queste sale perché sente forte l’impegno per il futuro di questo straordinario Museo, che ha ancora bisogno di essere completato – ha sottolineato la presidente della Fondazione Giuseppe Roi Francesca Lazzari -. Il Museo Chiericati recupera funzionalità interna e, con essa, potrà intensificare le proposte di eventi espositivi capaci di attirare nuovi pubblici. Nella cultura odierna, infatti, i musei assumono un ruolo particolarmente significativo nella vita culturale delle città. Si dilatano, si aprono a molteplici progettualità, dialogano e si collegano con lo spazio circostante. Palazzo Chiericati con la nuova destinazione di queste sale potrà inserirsi nella programmazione cittadina in modo flessibile, versatile, potrà offrire stimoli sempre nuovi, mostre temporanee capaci di valorizzare le proprie raccolte. Il nostro Museo assume l’identità di struttura moderna ed europea, di centro propulsivo e comunicatore che può ridefinire il modo di vivere delle persone, al punto da divenire testimone insostituibile dei bisogni culturali e sociali dei vicentini».
«È un piacere riunire oggi tre momenti che definiscono appieno l’identità di un museo civico: una donazione importante, la riqualificazione di spazi che sono da oggi in poi vocati ad esposizioni temporanee e l’inaugurazione della mostra “Pittura del vero da Favretto a Beltrame” che presenta la donazione appena ricevuta – spiegala direttrice dei Musei civici di Vicenza Valeria Cafà -. Questi passaggi raccontano di un museo che cresce, che sa accogliere, conservare e valorizzare, con una visione coerente con l'identità del museo. Le tre sale al piano terra, rinnovate grazie al sostegno della Fondazione Roi ETS, ci danno finalmente l'opportunità di valorizzare il lavoro che quotidianamente facciamo e di raccontarlo alla città, aprendo nuove prospettive. Chiudiamo un 2025 davvero ricco e guardiamo a un 2026 certamente impegnativo sotto molti aspetti, ma con la consapevolezza di lavorare su fattori decisivi per il museo. Una nota in chiusura: proprio in questi giorni abbiamo rilanciato con una nuova edizione la Platinum Card dedicandola a uno dei ritratti esposti in mostra: un invito per tornare a Palazzo Chiericati, per viverlo sempre di più come il museo della città».
La donazione Colbacchini
La collezione, che comprende 51 dipinti e disegni all’acquerello e tempera e una scultura in gesso, è il frutto di un’attenta selezione di opere realizzate dagli artisti di maggior rilievo d’area veneziana e veneta, quasi tutti nati tra il 1840 e il 1870 e rappresentativi della migliore arte del Veneto postunitario tra seconda metà dell’Ottocento e primissimo Novecento.
Tra di essi vi sono alcuni dei maggiori pittori veneziani del tempo, come Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Luigi Nono, Federico Zandomeneghi, Alessandro Milesi, o pittori che a Venezia hanno a lungo operato, come Ettore Tito, Pietro Fragiacomo o Mario De Maria; e ancora Vincenzo Cabianca, Giulio Carlini, Domenico Bresolin, Bartolomeo Bezzi, Italico Brass, Lino Selvatico, Cesare Laurenti, Pietro Pajetta, Noè Bordignon, Egisto Lancerotto, Alessandro Zezzos. Si tratta di autorevoli rappresentanti di una stagione feconda e qualitativamente alta della pittura lagunare e veneta, tra la ‘pittura del vero’ e il simbolismo, in dialogo con le più aggiornate proposte nazionali ed europee, dal realismo francese al movimento macchiaiolo alle correnti postimpressioniste.
La raccolta, coerente nel definire un’epoca e un gusto artistico preciso, ha una sua propria peculiarità e fisionomia: la prevalenza di una pittura che si nutre di quell’urgenza di restituire il sentimento del vero e della natura; la preferenza per il genere della veduta e per il ritratto; le dimensioni contenute delle opere, scelte non solo per essere comodamente accolte dalle pareti di una dimora privata, ma per essere soprattutto osservate da vicino, con l’occhio lento dell’amatore che si posa per diletto e piacere sui segni grafici, sulle paste di colore, sui riverberi della luce e della materia. Una collezione dunque domestica, intima, confidenziale.
Tra i ritratti, nelle tipologie che vanno da quello intimo e sentimentale al genere della ‘testa di carattere’ e dello studio psicologico, spicca un capolavoro del genere, il Ritratto di ragazza (1870 ca.), di Giacomo Favretto (Venezia, 1849-1887), forse recante le fattezze della sua modella preferita, l’amata sorella Angela, la “Zanze”: stesura e impaginato ancora debitori degli insegnamenti del maestro Molmenti si saldano, in questo saggio di intensa introspezione psicologica, alla pittura d’Oltralpe di Manet o Fortuny, ancor prima dell’importante soggiorno parigino del 1878.
La mostra
In mostra si possono ammirare una quarantina di opere tra le più significative della donazione di Silvano Colbacchini e un selezionato gruppo di disegni che fanno parte della collezione privata del donatore: fogli di notevole qualità, in dialogo con le opere pittoriche, per dare piena e significativa rappresentazione al gusto di un collezionista e benefattore della città.
Informazioni
La mostra “Pittura del vero da Favretto a Beltrame. Una donazione per Vicenza” si può visitare dal 6 dicembre 2025 al 14 giugno 2026 nelle rinnovate sale al piano terra dell’ala nord del Museo Civico di Palazzo Chiericati da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17.30)
Aperture straordinarie: 8 dicembre, 26 dicembre 2025, 5 e 6 gennaio 2026.
Ingresso con il biglietto singolo per il Museo Civico di Palazzo Chiericati e con Vicenza Gold Card e Vicenza Silver Card.
Ingresso gratuito con Vicenza Platinum Card riproposta con una nuova grafica per celebrare il primo anno dell’iniziativa: riproduce un dipinto di Giacomo Favretto, maestro della pittura del vero dell’Ottocento.
Informazioni su biglietti e card: www.museicivicivicenza.it
Informazioni sulla mostra: https://eventi.comune.vicenza.it/Eventi/Mostra-Pittura-del-vero-in-Veneto-da-Favretto-a-Beltrame