Descrizione
«La scomparsa di Sergio Campana ci colpisce profondamente. Non solo per ciò che ha rappresentato nella storia sportiva della nostra città, ma per il ruolo decisivo che ha saputo ricoprire a livello nazionale, mantenendo sempre Vicenza come punto di riferimento.
Campana è stato un simbolo del Lanerossi negli anni ’50, con oltre 200 presenze e più di 40 gol. Un attaccante di classe, certo, ma soprattutto un interprete di quel calcio che sapeva coniugare talento e senso del dovere, passione e misura. Per i tifosi di ieri e per chi ha conosciuto quella stagione del nostro calcio, il suo nome evoca un'epoca gloriosa del Lanerossi Vicenza.
Ma è nel dopo-carriera che Campana ha tracciato un solco ancora più profondo. Nel 1968 fonda l’Associazione Italiana Calciatori e sceglie — in modo non scontato — di stabilirne la sede proprio a Vicenza. Una scelta che dice molto del suo attaccamento alla città e della sua visione: radicare un progetto nazionale in una realtà locale, mantenendo saldo il rapporto con le origini.
Per oltre quarant’anni ha guidato l’AIC con rigore, lucidità e spirito riformatore. Ha saputo dare voce e dignità a una categoria che, fino ad allora, non aveva strumenti per difendere i propri diritti. Ha portato avanti battaglie cruciali — dal riconoscimento del calciatore come lavoratore, alla libertà contrattuale, alle tutele previdenziali — trasformando la figura dell’atleta professionista nella società italiana.
Vicenza, grazie a lui, non è stata solo teatro di calcio giocato, ma anche luogo dove si è costruita una cultura dei diritti nello sport. La nostra città ha il privilegio di ospitare la sede dell’AIC e, con essa, un pezzo importante della storia civile del calcio.
Campana è stato tutto questo: un uomo che ha vissuto con coerenza ogni fase della sua vita, mettendo le proprie competenze al servizio degli altri. Un esempio raro di rigore morale, competenza e discrezione.
Alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti coloro che gli hanno voluto bene, va il nostro pensiero più sincero. A nome dell’Amministrazione e della comunità vicentina, esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra gratitudine. Il suo esempio resterà con noi, come patrimonio vivo di questa città».