"Fiaccolata per Giulia", mercoledì 22 novembre alle 19 da Campo Marzo.

Quanto successo a Giulia Cecchettin e alle tante altre donne vittime di femminicidio esige una presa di posizione da parte di tutte e tutti.
Data:

21/11/2023

Argomenti
Tipologia di contenuto
  • Comunicato stampa

Descrizione

BASTA. Sono 106 le donne uccise nel 2023 in Italia per mano di uomini violenti. Oltre a queste ci sono migliaia di altre vittime della violenza di genere. Una situazione che davvero non è più accettabile. Quanto successo a Giulia Cecchettin e alle tante altre donne vittime di femminicidio esige una presa di posizione da parte di tutte e tutti. Le cose cambieranno, infatti, solo se donne e uomini parteciperanno responsabilmente e attivamente nel contrasto a ogni tipo di violenza.

La politica deve dare l’esempio, contribuendo nel cercare soluzioni efficaci ad ogni livello. I Comuni, che sono le istituzioni più vicine a chi è vittima e nel momento del bisogno, devono progettare ed investire più risorse per quei servizi che consentano di riconoscere i segnali di pericolo in una relazione, di denunciare liberamente, di proteggersi di fronte a uomini violenti e di avere un sostegno concreto in situazioni di emergenza.

Dev’essere corale e categorico il rifiuto della cultura del maschilismo che genera atteggiamenti aggressivi, possessivi o invadenti. Troppo spesso i comportamenti violenti e abusanti rischiano di essere minimizzati e normalizzati. La violenza nelle relazioni di coppia - come ogni violenza - non è mai accettabile ed è imperativo oggi moltiplicare gli sforzi per favorire il rispetto delle differenze, della libertà personale e l’educazione alla parità di genere, per promuovere una sana affettività e incoraggiare la risoluzione nonviolenta dei conflitti, soprattutto personali.

Alla base dei casi di violenza ci sono stereotipi, comportamenti e pensieri che non esprimono più i valori in cui come società abbiamo scelto di muoverci, ma al contrario costituiscono una cultura di resistenza tossica al principio di uguaglianza, di libertà personale, di non discriminazione e pari dignità tra le persone. Alla donna oggi si riconosce la dignità di persona e non solo la specificità di madre e moglie. Le si riconosce per diritto la possibilità di realizzarsi in modo indipendente e autonomo rispetto alla figura maschile, a cui per lungo tempo è stata in rapporto subordinato.

Per tutto questo e come condanna dell’orribile violenza di questi giorni e di questi anni invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare domani, mercoledì 22 novembre alle 19 in Campo Marzo, alla fiaccolata organizzata dal Comune di Vicenza, Donna Chiama Donna e Associazione Italiana Donne Medico. È importante che questa manifestazione veda al fianco delle molte donne anche molti uomini. Dobbiamo esserci per Giulia e per tutte le vittime di violenza.

Firmato

Bardin Massimo

Bassanello Cecilia

Bez Giacomo

Burlina Mauro

Colombara Raffaele

Consolaro Luisa

Corbetti Martina

Dal Pra Caputo Stefano

Dalla Negra Michele

De Marzo Leonardo

Ghiotto Benedetta

Giacomin Davide

Grimaldi Ida

Maltauro Jacopo

Maran Sara

Marchetti Alessandro

Naclerio Nicolò

Notarangelo Stefano

Pilan Mattia

Pizzolato Elia

Poncato Luca

Porelli Valeria

Possamai Giacomo

Restuccia Beatrice Giulia

Rizzini Lorenza

Rucco Francesco

Siotto Simona

Sorrentino Valerio

Tonello Angelo

Zaramella Massimiliano

Zocca Liliana

Zocca Marco

A cura di

Ufficio Stampa e Web

L’Ufficio Stampa cura i rapporti tra l’amministrazione comunale, i mezzi di informazione e i cittadini

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 31/05/2024 14:50

Sito web e servizi digitali OpenCity Italia distributed by OpenContent · Accesso redattori sito