Descrizione
Questa mattina la piazza dei Signori ha ospitato la cerimonia promossa dalla Prefettura con il Comune di Vicenza e il Coespu per la Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate.
Le celebrazioni sono state aperte alle 9.30 dalla santa messa in suffragio dei Caduti alla chiesa di Santa Maria dei Servi in piazza Biade, celebrata dal vescovo Giuliano Brugnotto.
In piazza, dopo l’ingresso del Reparto di formazione, del Gonfalone della Provincia di Vicenza e dei medaglieri e dei labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma, gli onori alla Bandiera di Vicenza decorata con due medaglie d’oro al valore militare e al Gonfalone decorato di Bassano del Grappa, alla massima autorità e ai Caduti, sono stati letti i messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro della Difesa Guido Crosetto.
Sono quindi intervenuti il sindaco Giacomo Possamai, il prefetto Salvatore Caccamo, il direttore del CoESPU, generale di Brigata Giuseppe De Magistris.
«L’Italia che celebriamo oggi – ha detto il sindaco Giacomo Possamai - è il frutto del sacrificio di tante generazioni. I nomi incisi sui monumenti ai caduti nelle nostre piazze e nei nostri borghi rappresentano molto più di semplici cifre: sono le vite dei nostri padri, dei nostri nonni, di giovani che hanno creduto in un ideale, nella difesa della libertà e nella possibilità di costruire un futuro di pace. Ma il 4 novembre è anche la festa delle nostre Forze Armate, di tutte le donne e gli uomini che ogni giorno operano con dedizione e professionalità per la sicurezza del nostro Paese, spesso in condizioni difficili e in territori lontani. A loro va il nostro ringraziamento sincero. In ogni missione, in ogni emergenza, le nostre Forze Armate sono presenti e rappresentano i valori più alti di solidarietà e umanità.
E in un altro passaggio dell’intervento, ricordando il recente appello di Mattarella all’Unione europea, ha detto: «L’unità nazionale rappresenta un valore fondamentale, specialmente in un contesto in cui sentimenti antieuropeisti e populisti tendono a guadagnare terreno. Tali sentimenti possono alimentare divisioni, isolando i paesi dal resto d’Europa e dal mondo, e portando a un ritorno a logiche nazionalistiche che spesso rischiano di compromettere le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte negli ultimi decenni.
Essere uniti come Paese non significa solo sentirsi parte di una stessa comunità nazionale, ma anche riconoscere l’importanza della cooperazione internazionale e dell’integrazione europea, necessarie per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse, la sicurezza e la stabilità economica e politica. La storia ha dimostrato che periodi di isolamento e nazionalismo esasperato portano spesso a conflitti e regressioni. L’unità nazionale, supportata da una visione europeista, può quindi essere la chiave per garantire un futuro prospero e stabile, senza perdere di vista i valori della solidarietà, della collaborazione e della pace».
I momenti musicali della cerimonia sono stati eseguiti dagli studenti di Vicenza del Liceo musicale “Antonio Pigafetta”, della scuola secondaria “Antonio Barolini” e della scuola primaria “G.B. Tiepolo”, dell’Istituto Comprensivo 2 e 4.
Al termine, i Vigili del Fuoco hanno allestito una spettacolare scala controventata, mentre in alcuni gazebo sono state presentate le attività dell’Esercito Italiano e delle Forze dell’ordine.
Nell’ambito delle celebrazioni in onore dei Caduti, sabato 2 novembre al cimitero Maggiore si era tenuta una messa promossa dal Comune di Vicenza con l’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra, celebrata dal cardinale Agostino Marchetto.
A seguire il cardinale e le altre autorità hanno reso onore ai caduti militari e civili davanti alle lapidi dei Caduti per la patria e al monumento vittime civili di guerra.