Sentieri Urbani

Sentieri Urbani è un progetto realizzato dal Comune di Vicenza per valorizzare la connessione tra città, collina e campagna e promuovere la conoscenza del territorio.
Vi aderisce il Club Alpino Italiano - Sezione di Vicenza che ha individuato e tracciato cinque percorsi ad anello (tre a sud e due a nord della città) in occasione delle celebrazioni per i 150 anni della sezione, fondata nel 1875.
Data:

20/02/2025

© CAI Vicenza - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

Anello Trekking urbano
Numerazione: 91
Lunghezza: km 7
Dislivello: m 180
Difficoltà: turistica (T)
Partenza: Piazza dei Signori

Il percorso ad anello Trekking urbano - n.91 propone una passeggiata che, partendo dal centro storico di Vicenza, consente di raggiungere l’area della Basilica di Monte Berico e di fare ritorno nel cuore della città, incrociando lungo il percorso alcuni tra i più bei palazzi, monumenti, ville e punti di interesse storico e naturalistico del capoluogo berico.

La partenza dell’itinerario è fissata tra piazza delle Biade e piazza dei Signori, all’ombra della Basilica Palladiana e della Torre Bissara, due monumenti che sono anche il simbolo di Vicenza, città patrimonio dell’Unesco.

Nel breve tratto urbano del percorso, attraversiamo piazza dei Signori, ci dirigiamo verso piazzetta Palladio, scendiamo lungo le scalette che portano in piazza delle Erbe, risaliamo contra’ Pigafetta passando davanti alla casa gotica del grande geografo e navigatore vicentino a cui la via è intitolata. Ci dirigiamo quindi verso viale Eretenio, dove sorgono Palazzo Civena, primo edificio di città realizzato da Andrea Palladio a Vicenza, e l’antico Ponte Furo.

Costeggiati Campo Marzo e il fiume Retrone, il percorso risale la “pontara” di Santa Libera, attraversa viale Risorgimento Nazionale e raggiunge viale Dieci Giugno, fino ai Portici di Monte Berico, settecentesca via porticata di 700 metri, realizzata su progetto di Francesco Muttoni per collegare la città al Santuario mariano attraverso 15 sequenze di 10 arcate che rimandano ai Misteri del Rosario.

Anziché imboccare i portici, noi accediamo attraverso via Alessandro Avogadro di Casanova, già stradella del Diavolo, a una salita più defilata che si ricongiunge a viale Dieci Giugno poco prima del piazzale della Vittoria, il belvedere cittadino da dove ammirare tutta la città, la pianura a nord e l’intero arco delle montagne vicentine.
L’itinerario prosegue a fianco della Basilica della Madonna di Monte Berico, santuario dedicato alla patrona di Vicenza, meta di pellegrinaggio, di cui insieme alla chiesa possiamo visitare il Museo di storia ed arte sacra e la straordinaria Cena di San Gregorio Magno, opera del pittore cinquecentesco Paolo Veronese.
Lungo viale Dieci Giugno raggiungiamo il monumentale parco di Villa Guiccioli che con i suoi alberi secolari occupa parte del colle Ambellicopoli, dove nel giugno del 1848 ebbe luogo l'eroica resistenza dei vicentini contro gli austriaci. Possiamo visitare il Museo del Risorgimento e della Resistenza, con le testimonianze della storia della città decorata con due medaglie d’oro al valore militare, prima di imboccare, con la giusta attenzione, il ripido sentiero che scende in Valletta del Silenzio, uno degli ambienti che meglio rappresentano il paesaggio collinare vicentino.
Attraverso i campi coltivati raggiungiamo quindi da sud villa Capra, detta la Rotonda, l’opera più famosa di Andrea Palladio. Alla nostra sinistra ci attende la stradella che conduce a villa Valmarana ai Nani, custode degli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Due monumenti per cui vale la pena percorrere più e più volte questo sentiero urbano davvero unico al mondo.
Attraverso la via acciottolata in leggera salita, il percorso ritorna quindi verso Monte Berico: dopo un ultimo affaccio sulla città, noi svoltiamo a destra e imbocchiamo in discesa le scenografiche Scalette di Porta Monte. Oltrepassato l’Arco di trionfo, percorriamo contra’ Santa Caterina e contra’ San Tommaso e ritorniamo in vista della Basilica Palladiana che raggiungiamo dal pedonale Ponte San Michele.

Attenzione: per percorrere tutto l’anello è necessario attraversare il parco di Villa Guiccioli, sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza, chiuso il lunedì.
Orari: da ottobre a marzo da martedì a domenica dalle 9 alle 17.30; da aprile a settembre da martedì a domenica dalle 9 alle 19.30 www.museicivicivicenza.it

Anello Monte Berico
Numerazione: 92
Lunghezza: km 6.85
Dislivello: m 139
Difficoltà: turistica (T)
Partenza: Piazzale della Vittoria

Il percorso ad anello Monte Berico - n.92 ci porta a conoscere da vicino il colle di Monte Berico, su cui sorge il santuario dedicato alla Madonna patrona della città.

Il percorso parte di fronte alla chiesa, cioè dal piazzale della Vittoria, da cui si possono ammirare la città di Vicenza, tutta la pianura che si estende a nord, e le cime che la circondano, dal Monte Grappa, all’Altopiano di Asiago e fino alle piccole Dolomiti e oltre.

Il piazzale fu realizzato tra il 1920 e il 1924 proprio per creare un belvedere monumentale sui monti dove si erano svolte le battaglie della prima guerra mondiale.

Dopo aver percorso in salita un breve tratto di viale Dieci Giugno, svoltiamo a destra inoltrandoci lungo via Cialdini, una stradella che lasciamo poco dopo per entrare e percorrere in discesa il sentiero del parco di villa Bedin Aldighieri: un vero e proprio bosco periurbano dove, con un po’ di fortuna, possiamo incontrare anche qualche capriolo. Il parco ospita, ormai diroccata, la colonia dove nel secolo scorso venivano organizzati soggiorni per bambini bisognosi, con l’obiettivo di proteggerli dalla tubercolosi.

Giunti a fondovalle, fiancheggiamo la storica falesia di arrampicata di Gogna, dove si sono formati alpinisti ed arrampicatori di fama internazionale e dove ancora oggi si allenano appassionati di ogni età. Ora ci troviamo in via Vigolo e procediamo fino a incrociare strada della Gogna che imbocchiamo girando a sinistra, costeggiando il colle fino a trovare un capitello molto amato dai residenti. Qui, nei periodi di gran caldo, possiamo dissetarci a una fontanella.

Imbocchiamo quindi via Mantovani, che percorriamo a ridosso del colle anche quando si trasforma in strada sterrata, fino ad incrociare nuovamente viale Dieci Giugno, chiamato così in memoria della battaglia del 10 giugno 1848 in cui i vicentini, proprio qui a Monte Berico, scrissero pagine di eroismo, non volendo sottomettersi all’Austria. Imboccando il viale verso sinistra, dopo poche centinaia di metri incontriamo sulla nostra destra il parco di villa Guiccioli, al cui interno si trova il museo del Risorgimento e della Resistenza: prendiamoci del tempo per una visita che si rivelerà un vero e proprio viaggio nella storia di Vicenza, l’unica città italiana che al posto del gonfalone sfila con la bandiera, decorata con due medaglie d’oro al valore militare per i fatti del 1848 e per la Guerra di Liberazione.

Proseguendo in discesa lungo viale Dieci Giugno, arriviamo in breve al punto di partenza di piazzale della Vittoria. Qui possiamo visitare il santuario dedicato alla Madonna che, secondo la tradizione, apparve a Vincenza Pasini negli anni 1426 e 1428, chiedendole la costruzione della chiesa per debellare la peste. Il Museo del Santuario propone un affascinante percorso attraverso la storia e l’arte sacra, mentre l’antico refettorio ospita l’unica tra le famose Cene del pittore cinquecentesco Paolo Veronese ad essere ancora conservata nel luogo per il quale fu dipinta.

Anello Parco Retrone
Numerazione: 93
Lunghezza: km 6.55
Dislivello: nullo
Difficoltà: turistica (T)
Partenza: Ingresso Parco Retrone da via Carta

Il sentiero, pianeggiante nella sua integralità, prende il via dal Parco Retrone, alle spalle dello storico quartiere dei Ferrovieri, dove l'acqua segna una sorta di limite tra la città costruita e la campagna.

Il primo tratto segue l'argine dell'omonimo fiume, sulla sinistra idrografica, risalendone il corso verso sud. Sulla destra intuiamo appena la presenza della limitrofa zona industriale: quel minimo per apprezzare, di contrasto, la vista dei colli, della campagna circostante e di alcune case rurali.

È facile osservare, lungo il fiume, esemplari di uccelli acquatici quali garzette, aironi, germani reali ed altra fauna selvatica.

Giunti all’antico Ponte del Quarelo, lo attraversiamo per seguire un breve tratto di strada asfaltata, che lambisce più avanti il bosco periurbano del Quarelo. Con le piantumazioni iniziate nel 2007, sono state ricreate parti di bosco planiziale e di bosco igrofilo, nelle quali hanno trovato dimora le specie animali selvatiche tipiche: volendo allungare un poco il percorso, il bosco vale una visita. Iniziative per la riforestazione urbana di questa zona proseguono periodicamente.

L’itinerario, poco più avanti, piega ad est, per un tratto a margine dell'autostrada A4; la cui barriera visiva ci obbliga a volgere lo sguardo a nord dove, oltre la pianura aperta dei campi, si delinea all'orizzonte il profilo delle prealpi vicentine.

Aggirato il piede del colle, con un tratto alberato a margine di un piccolo canale di bonifica, giungiamo all'ingresso del canile municipale, nei pressi del quale è possibile osservare una poco nota polla di risorgiva attiva tutto l'anno.

Da qui l'anello va a richiudersi verso nord, sempre al margine dei colli nella loro parte più urbana ed abitata, innestandosi in senso contrario sul sentiero 92 nel tratto di strada di Gogna. Poco oltre l'innesto di via Vigolo sulla destra, il sentiero abbandona la strada con una secca deviazione sulla sinistra e, attraversati i campi, perviene nuovamente all'argine del Retrone. Attraversato il fiume sulla passerella ciclopedonale di recente costruzione, siamo di nuovo nel parco da cui è iniziato il percorso. 

Anello Nord Laghetto
Numerazione: 97
Lunghezza: km 7
Dislivello: nullo
Difficoltà: turistica (T)
Partenza: Piazzale di via dei Laghi

Accessibile anche a persone con disabilità motorie

Questo anello si snoda a nord della città di Vicenza, partendo dal quartiere che prende il nome da un’ansa del torrente Astichello che formava uno slargo chiamato “Laghetto”. Da qui l’idea, con l’urbanizzazione avvenuta negli anni Sessanta del secolo scorso, di dare a ogni strada del quartiere il nome di un lago italiano.
Grazie a questo itinerario abbiamo modo di costeggiare il Parco della Pace e salire sugli argini del Bacchiglione, da dove non è raro osservare aironi e garzette e, soprattutto d’estate, vedere adagiarsi sullo scivolo di cemento chiamato “Livelon” i vicentini che prendono il sole in quella che è da sempre la “spiaggia” della città.
La passeggiata parte dal piazzale di via dei Laghi, strada che imbocchiamo verso destra e percorriamo fino a incrociare, sempre sulla nostra destra, via Beato Bartolomeo da Breganze. La seguiamo fino a strada Sant’Antonino, che percorriamo costeggiando il Parco della Pace, con gli hangar che ci ricordano il vecchio aeroporto Dal Molin, trasformato dal Comune di Vicenza in grande parco urbano di 630 mila metri quadrati, sede di eventi e di escursioni naturalistiche, in un ambiente unico che la natura ha ripopolato di fauna selvatica, tra cui uccelli stanziali e migratori, lepri e caprioli e, nelle ampie zone umide, anfibi, rettili e pesci.
Noi proseguiamo verso nord, fino alla vecchia strada di Sant’Antonino che seguiamo per incontrare a destra via della Cresolella. Abbandonando la strada asfaltata, ci addentriamo in uno sterrato in mezzo ai campi: al termine ci troviamo sulla strada di Polegge, la attraversiamo, saliamo sull’argine del fiume Bacchiglione e, proseguendo verso destra, arriviamo prima al “Livelon” e poi ad una chiusa. A questo punto scendiamo sulla strada di Polegge e, andando a sinistra, la seguiamo fino alla chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista. Qui, svoltando nettamente a destra, imbocchiamo strada Chiesa di Polegge che seguiamo fino ad un bivio da dove raggiungiamo, alla nostra sinistra, la pista ciclopedonale che percorriamo interamente verso sud. Attraversata la strada, continuiamo sempre dritti lungo via dei Laghi fino a tornare al punto di partenza.

Anello Monte Crocetta
Numerazione: 99
Lunghezza: km 4.3
Dislivello: m 47
Difficoltà: turistico (T)
Partenza: Chiesa di san Giuseppe a Maddalene

Questo anello parte dalla chiesa di san Giuseppe a Maddalene, frazione a nord di Vicenza. L’itinerario propone una camminata fra campi, risorgive, vecchi eremi e il colle di Monte Crocetta. Partendo dalla chiesa, si segue via Cereda e alla curva si prosegue dritti lungo la pista ciclabile che ci porta al bosco periurbano delle Maddalene. Si tratta di uno dei boschi urbani voluti dal Comune di Vicenza che per molti anni vi ha piantato alberi per ogni bimbo nato in città. 

Dove comincia il bosco si segue il “Trozzo”, la pista ciclopedonale di sinistra che, snodandosi in mezzo ai campi, ci porta alle risorgive della roggia Seriola. Le risorgive ci ricordano come questo territorio fosse in epoche passate particolarmente soggetto a impaludamenti, i quali probabilmente svolsero un ruolo non secondario anche nella battaglia combattuta fra il 5 e il 7 ottobre 1513 tra l’esercito veneziano e le truppe spagnole e tedesche, che volevano saccheggiare questi territori. 

Uscendo dalla zona delle risorgive troviamo il borgo di Maddalene con l’antica chiesa che sorge su una preesistenza risalente a prima dell’anno 1000, dedicata a Maria Maddalena, da cui il nome Maddalene. Annesso alla chiesa era stato costruito un piccolo monastero, abitato prima da monache e poi dai frati Gerolimini del beato Pietro da Pisa. Furono proprio loro a bonificare il territorio e a renderlo fertile. 

Proseguiamo fino a incrociare la strada principale: la percorriamo in leggera salita per pochi metri per poi girare a sinistra in strada Dal Martello che, salendo, ci conduce alla Busa Dal Martello dove, in tempi ormai molto lontani, d’inverno si andava con la “sgnola” o “sgaruia” (slitta) a slittare sulla neve. 

Giriamo ancora a sinistra, imboccando un sentiero (attenzione al breve tratto che con il bagnato si presenta piuttosto scivoloso) che ci conduce davanti a villa Panizza-Teodora, dell'architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin; da qui, scendendo, si nota tra i campi, in basso sulla sinistra, la “Boja”, un laghetto di risorgiva il cui nome trae origine dalle polle che sgorgano in continuazione dal fondo. Proseguiamo fino ad incrociare strada delle Beregane, giriamo a destra e continuiamo fino all’ingresso di Ca’ Beregana dove la strada svolta a sinistra. Seguiamo la strada per un centinaio di metri per ritrovare sulla nostra sinistra la ciclabile che ci conduce al punto di partenza.

Consulta la mappa completa al link Sentieri Urbani

A cura di

Ufficio Stampa e Web

L’Ufficio Stampa cura i rapporti tra l’amministrazione comunale, i mezzi di informazione e i cittadini

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025 16:31

Sito web e servizi digitali OpenCity Italia distributed by OpenContent · Accesso redattori sito