Città di Vicenza

Villa Almerico Capra detta "LA ROTONDA"

Aggiornato al: 09/08/2021

Stradella della Rotonda, 29
36100 Vicenza
www.villalarotonda.it

VISITABILE (controlla modalità)
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Villa iscritta nella WHL dal 1994
Descrizione storico-architettonica

La Rotonda è una villa suburbana che sorge lungo la Riviera Berica, su una dolce altura, cinta sullo sfondo dalle pendici boscose dei colli Berici.

L’edificio è a pianta centrale, impostato su un quadrato i cui vertici sono rivolti ai quattro punti cardinali, con un salone circolare centrale la cui cupola, a profilo ribassato e conclusa da una lanterna, emerge all’esterno. Su ciascuno dei quattro fronti, in posizione assiale, si protende verso il paesaggio un pronao ionico esastilo con voltatesta aperti da arcate e frontone coronato da statue.

Si accede ai pronai da scalinate di pari larghezza con statue sui poggi, e da essi si entra all’interno dell’edificio attraverso una porta con frontone, ai cui fianchi, distanziate, si aprono finestre rettangolari.

La villa si sviluppa verticalmente su tre livelli, piano terra di servizio, piano nobile alla quota dei pronai e piano attico, originariamente continuo e adibito a granaio e successivamente tramezzato. Se ne legge all’esterno la sovrapposizione grazie alle fasce marcapiano e alla successione verticale delle finestre disposte su ciascun fronte ai lati dei pronai.

All’interno la sala circolare centrale comunica con i pronai attraverso quattro corridoi, che delimitano altrettanti settori angolari disposti ai vertici del quadrato di base, composti ciascuno da una stanza grande all’angolo e da una piccola più bassa con sovrastante mezzanino; nei quattro spazi triangolari di raccordo col salone trovano sede le scale. Nella sala centrale, lo stretto ballatoio sopra il cornicione collega le stanze del piano superiore.

Committente della villa fu il canonico Paolo Almerico, appartenente a una nobile famiglia vicentina, la cui carriera si concluse brillantemente alla corte dei papi, prima del ritorno in patria. L’incarico a Palladio fu conferito intorno al 1566. La realizzazione dell’edificio si svolse probabilmente tra il 1567 e il 1569, anno in cui la villa risulta abitata.

Alcune differenze tra l’opera realizzata e le tavole pubblicate da Palladio nel suo trattato (tra cui il profilo della cupola, perfettamente emisferico nel disegno) hanno fatto intendere in passato che l’idea palladiana potesse aver subito manomissioni da parte dell’architetto Vincenzo Scamozzi, che riferisce di essere intervenuto sulla Rotonda dopo la morte di Palladio (1580).

Gli studi recenti tendono a limitare la portata dell’intervento scamozziano; infatti il profilo della cupola sotto la copertura a gradoni è simile a quello che Palladio aveva studiato in vari monumenti romani, a partire dal Pantheon, e pertanto può essergli tranquillamente attribuito. Al pari del Pantheon, la cupola in origine era aperta in sommità da un oculo e mancava della lanterna, come testimonia Inigo Jones nel 1613.

Gli anni successivi al 1569 videro avviare l’esecuzione dei ricchi cicli decorativi che adornano gli interni.

Dopo la morte dell’Almerico, avvenuta nel 1589, la villa fu ceduta nel 1591 ai fratelli Odorico e Mario Capra, i quali compirono opere di completamento e manutenzione. Viene attribuito allo Scamozzi, e datato prima dell’acquisto dei Capra, il lungo rustico che affianca l’attuale viale d’accesso, aperto con una serie di arcate sul lato opposto, sebbene l’iscrizione riporti il nome di Mario Capra e la data 1620. I fratelli Capra diedero anche seguito alla campagna decorativa, che proseguì in un alcune parti anche tra fine Seicento e inizi Settecento.

Una serie di interventi edilizi furono compiuti nel primo Settecento sotto la direzione di Francesco Muttoni, che tramezzò gli spazi dell’attico e realizzò la scala ellittica in pietra in luogo di quella triangolare a ovest; quella a sud fu poi sostituita tra il 1761 e il 1779.

La villa subì parziali danni già in occasione dell’assedio austriaco di Vicenza durante i moti del 1848, e poi ancora nel corso delle due guerre mondiali.

Negli ultimi decenni gli attuali proprietari hanno promosso a più riprese accurati interventi di restauro.

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)

 

Scheda opera (Palladio Museum)

Vedi anche Itinerario delle ville del Palladio: le ville del basso vicentino e della bassa padovana