Città di Vicenza

Palazzo Civena (Vicenza)

Aggiornato al: 09/08/2021

Viale Eretenio, 12
36100 Vicenza

Il palazzo è sede della Casa di Cura Eretenia

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Iscritto nella WHL dal 1994

Descrizione storico-architettonica

Nel 1540 i fratelli Civena acquistarono una casa presso ponte Furo, in un sito periferico, all’estremità meridionale della cinta muraria interna di Vicenza, lungo la strada che costeggia il fiume Retrone. La preesistenza venne subito demolita per dare spazio a un nuovo palazzo con i caratteri della nuova architettura rinascimentale elaborati a Roma e che iniziavano a diffondersi anche in Veneto.

Il palazzo non compare tra quelli pubblicati nei Quattro libri, tuttavia la maggior parte dei critici lo attribuisce al Palladio. Il progetto palladiano va collocato tra l’acquisto della proprietà e la posa della prima pietra avvenuta entro lo stesso anno. La costruzione dell’edificio si svolse dal 1540 al 1544.

L’intervento di Palladio corrisponde esclusivamente al corpo centrale dell’edificio, leggermente aggettante rispetto alle due ali laterali succesive, e costituisce la prima esperienza di palazzo urbano da lui compiuta.

Di questa parte del palazzo rimane la facciata a due piani,  che presenta un portico di cinque arcate a intonaco bugnato e un piano nobile, quest’ultimo articolato da lesene corinzie binate in altrettante campate, che contengono finestre dai timpani alternati. L’atrio rettangolare è definito sul fondo dal motivo della serliana. Il portico è voltato a botte, così come l’atrio; le cornici di porte e finestre, le basi e i capitelli delle lesene, i parapetti a traforo delle finestre del piano nobile sono in pietra.

L’operazione denota già la capacità dell’architetto di rinnovare la scena urbana con proposte innovative, in una fase immediatamente precedente all’avvio dei suoi contatti diretti con l’architettura romana, ma nella quale il riferimento al moderno linguaggio classico appare già presente, mediato dall’influenza di maestri contemporanei attivi nell’area veneta, come il Sanmicheli a Verona e il Falconetto a Padova.

L’edificio ha subito molte manomissioni. Nel 1750 Domenico Cerato modificò l’atrio, gli interni e il fronte verso il giardino. Nel 1762 venne iniziato un ampliamento dell’edificio a sud, verso contrà del Pallamaio.

Nel 1820 il Fontana estese il palazzo con le due ali laterali. Sventrato durante la seconda guerra mondiale, Palazzo Civena fu ricostruito a partire dal 1950, ed è stato di recente oggetto di interventi di conservazione e di sistemazione come casa di cura.

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)