Città di Vicenza

Palazzo Chiericati

Aggiornato al: 09/08/2021

Museo Civico di Palazzo Chiericati
Piazza Matteotti
36100 Vicenza
www.museicivicivicenza.it

VISITABILE (controlla modalità)

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Iscritto nella WHL dal 1994

Descrizione storico-architettonica

Palazzo Chiericati è situato sul fronte occidentale dell’odierna Piazza Matteotti (già Piazza dell’Isola). E’ un imponente edificio a due ordini rialzato su un podio, tripartito nello sviluppo orizzontale del fronte, e coronato in sommità da statue e pinnacoli.

L’ordine inferiore tuscanico si caratterizza per un portico architravato ininterrotto, cui si arriva dalla piazza mediante una scalinata centrale che interrompe il podio. L’ordine superiore, ionico, presenta la parte centrale piena, scandita da semicolonne in cinque campate, con porte-finestre a edicola dai timpani alternativamente triangolari e curvilinei, sopra le quali si collocano le aperture dell’attico. I partiti laterali dell’ordine superiore sono costituiti da logge architravate profonde quanto il sottostante portico. Le logge e le porte-finestre sono dotate di balaustre.

Il palazzo si affaccia posteriormente su un cortile rettangolare, dove presenta, nella parte centrale del fronte, una loggia di ordine tuscanico al piano terra e di ordine ionico al piano nobile, fiancheggiata ai lati da settori murari pieni, con piccole aperture. Dalla loggia si accede agli scaloni monumentali che conducono al piano nobile.

Sul lato opposto del cortile prospetta il corpo di fabbrica ottocentesco, che riprende alcuni motivi architettonici della facciata.

Il progetto del palazzo per Girolamo Chiericati venne approntato intorno al 1550 da Andrea Palladio, che il nobile committente aveva già sostenuto presso il Maggior Consiglio in occasione dell’affidamento dell’incarico per la Basilica. Per la sua particolare posizione il palazzo assumeva un importante significato urbanistico, quale  quinta architettonica che avrebbe fatto da sfondo al principale approdo fluviale alla città, situato in prossimità dell’allora punto di confluenza tra i fiumi Bacchiglione e Retrone, presentandosi come un manifesto del programma di rinnovamento urbano avviato in città con l’attività di Palladio.

I lavori iniziarono alla fine dello stesso anno; tuttavia nel 1557, anno di morte di Girolamo Chiericati, l’attività edilizia si interruppe. Fino a quella data erano stati realizzati i primi quattro intercolumni a partire da sinistra, per cui del settore centrale si trovava compiuto solo il primo partito. Gli anni immediatamente seguenti videro svolgersi, per volontà del figlio di Girolamo Chiericati, Valerio, solo interventi decorativi negli spazi interni.

La fabbrica rimase interrotta per più di un secolo e venne ripresa solo sul finire del Seicento, in fase di nascente revival palladiano, forse a opera di Carlo e Giacomo Borella che realizzarono abbastanza fedelmente il progetto palladiano, conosciuto attraverso le tavole dei Quattro Libri e altri disegni preparatori, ora custoditi nella raccolta R.I.B.A. di Londra. Non erano state previste da Palladio le sculture e i pinnacoli a coronamento della facciata.

Nel 1838, dopo decenni di abbandono, l’edificio veniva acquistato dal Comune di Vicenza, che nel 1855 lo adibiva a sede del Museo Civico: in quell’occasione, gli interventi di adeguamento compiuti da Giovanni Miglioranza portarono alla “correzione” di alcuni aspetti della fabbrica realizzata nel Seicento ritenuti non conformi all’idea palladiana, come le volte del portico e delle logge (sostituite dai cassettoni oggi visibili), l’eliminazione delle sculture dell’atrio e delle decorazioni tardoseicentesche delle sale.

Nel 1866-67 Giovanni Bellio ampliava il cortile in profondità e realizzava il corpo di fabbrica occidentale. Nel 1910 tale costruzione veniva collegata a sud al corpo originario con una saletta pensile, ampliata nel 1948 nell’ambito di opere di adeguamento museale.

Un parziale restauro venne effettuato negli anni Sessanta del Novecento.

A partire dal 1998 è stata avviata una nuova complessiva campagna di interventi conservativi, che ha già riguardato i fronti esterni e verso il cortile.

 

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)