Città di Vicenza

Palazzo Thiene Bonin Longare

Aggiornato al: 09/08/2021

Corso Palladio, 13
36100 Vicenza

Il palazzo è sede di Cofindustria Vicenza

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Iscritto nella WHL dal 1994

Descrizione storico-architettonica

Il palazzo sorge all'inizio di Corso Palladio, all'angolo settentrionale con Piazza Castello. E' un edificio sviluppato su due piani con soprastante attico, che si affaccia verso i due spazi urbani con prospetti molto diversi nel ritmo e nell'impaginazione architettonica, esito di due distinte elaborazioni progettuali.

La facciata verso la principale arteria cittadina, il cui disegno si ricollega, soprattutto nell'ordine inferiore, a Palazzo Barbaran da Porto, è ascrivibile all'ideazione palladiana; presenta due ordini di semicolonne dal ritmo molto serrato, corinzie al livello inferiore e composite in quello superiore, tra le quali si dispongono al piano terra il portale centinato d'ingresso e tre finestre rettangolari per lato, e al piano nobile sette finestre con timpani alternativamente triangolari e curvilinei, fronteggiate da balconcini fortemente aggettanti. La trabeazione dell'ordine inferiore presenta la cornice curiosamente rettilinea, mentre nell'ordine superiore essa segue correttamente l'incalzare di aggetti e rientranze delle semicolonne. Nel complesso il fronte vibra intensamente di effetti chiaroscurali.

Assai diverso l'effetto del prospetto su Piazza Castello, di probabile concezione scamozziana, con una disposizione più pacata delle aperture, cinque per piano, e l'assenza di una marcata articolazione architettonica, limitata alle piatte fasce marcapiano.

Il doppio ordine di logge che prospetta sul cortile si ricollega ai ritmi e agli effetti luministici del fronte principale, e pertanto può essere assegnato al Palladio. Anche qui si ripropone la sovrapposizione tra gli ordini corinzio e composito; le colonne si succedono con una cadenza ancora più svelta, che definisce quattro intercolumni per lato e in mezzo, su entrambi i piani, inquadra un'apertura ad arco.

L'ampio e ben spaziato atrio, articolato alle pareti da piatte lesene corinzie e concluso da una serliana dissociata, è riferibile alla mano dello Scamozzi.

Promotore dell'intervento fu Francesco Thiene, al quale si ipotizza che Palladio possa aver fornito una proposta per il palazzo a partire dal 1572, che lo stesso Francesco potrebbe aver riprodotto nelle planimetrie ora custodite al R.I.B.A. di Londra, abbastanza conformi all'opera eseguita; il relativo schizzo del prospetto sarebbe però imputabile probabilmente allo stesso Palladio, e denota alcune differenze rispetto alla facciata poi realizzata.

I lavori furono avviati non prima del 1580 (quindi dopo la morte di Palladio) e alla morte di Francesco, nel 1593, risultava edificato non più di un terzo del palazzo. L'impresa proseguiva col cugino Enea Thiene, che la portò a compimento entro il 1608, avvalendosi dell'opera di Vincenzo Scamozzi.

Le ricche decorazioni delle sale risalgono in prevalenza ai secoli XVIII e XIX, corrispondenti all'ultimo periodo di splendore della famiglia Thiene e al successivo acquisto del palazzo nel 1834 da parte di Lelio Bonin Longare.

Nel lato orientale del cortile si trovano scuderie e fabbricati annessi di aspetto seicentesco, cui si sovrappone un ampliamento ottocentesco.

Il giardino retrostante, già coevo alla costruzione del palazzo, ha assunto nell’Ottocento la sistemazione all’inglese che tuttora presenta.

 

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)