Città di Vicenza

Palazzo Barbaran da Porto (Palazzo Barbarano)

Aggiornato al: 13/08/2021

PALLADIO MUSEUM

Contra' Porti, 11
36100 Vicenza
tel. + 39 0444 323014
https://www.palladiomuseum.org/

Il palazzo è sede del Centro Internazionale di Studi di Architettura “Andrea Palladio” CISA PALLADIO e del "PalladioMuseum".

VISITABILE (controlla modalità)

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Descrizione storico-architettonica

Palazzo Barbaran da Porto è un edificio a due piani con soprastante attico.

Un imponente atrio a quattro colonne conduce alla rettangolare corte interna, definita sul lato sud e all’angolo sud-est da doppio ordine di logge.

Il fronte principale su contrà Porti è articolato da un’intelaiatura di semicolonne ioniche al piano terra bugnato e semicolonne corinzie al piano nobile; la composizione si caratterizza per la posizione non assiale del portale d’ingresso, affiancato a sinistra da cinque campate e a destra da tre. Sopra le finestre del piano terra, rettangolari, e attorno a quelle del piano nobile, a edicola con timpani alternati e balconcini con balaustre, si trovano decorazioni in stucco, presenti anche lungo i fregi dei due ordini.

Le sale rappresentative del piano terra e del piano nobile presentano ricche decorazioni pittoriche e stucchi.

Di particolare rilevanza l’atrio a tre navate, sviluppato in profondità e costituito dalla successione di tre volte a crociera su colonne ioniche; le volte si estendono sulle due navate laterali, e sono rette sui muri d’ambito da semicolonne ioniche che, collegate da trabeazioni alle colonne centrali, compongono una successione di serliane. Con questo espediente viene dissimulata l’irregolarità planimetrica dell’ingresso, attraverso opportune variazioni della lunghezza dei tratti di trabeazione, che consentono di mantenere costanti gli intercolumni centrali.

Il progetto palladiano del 1570 fu finalizzato alla ricomposizione in forme monumentali di un preesistente palazzo del conte Montano Barbarano; l’acquisto dell’adiacente abitazione dai cugini Giulio e Alessandro Barbarano comportò l’estensione sbilanciata del fronte principale verso sinistra, verosimilmente effettuata tra il 1571 e il 1574. Il Palladio seguì direttamente solo i lavori per l’erezione della facciata; la sistemazione della corte interna fu probabilmente diretta da un collaboratore, ma la concezione della loggia e della parete di fondo dell’atrio è indubbiamente un’interessante invenzione palladiana. Gli stucchi esterni sono dovuti a Lorenzo Rubini e bottega in contemporanea all’intervento palladiano, negli anni 1570-72. L’apparato decorativo interno è opera, per quanto riguarda gli stucchi, di Lorenzo Rubini e soprattutto del figlio Agostino. La decorazione pittorica (affreschi e tele), realizzata in concomitanza al riassetto architettonico del palazzo e nel successivo decennio, è attribuita a vari artisti: Anselmo Canera, Giambattista Zelotti, Gianantonio Fasolo, Giambattista Maganza il Vecchio e ad Andrea Michieli, detto il Vicentino; parte di quelli del piano terra, datati intorno al 1566, risalirebbero alla fabbrica precedente, salvaguardata dall’intervento palladiano e integrata nel nuovo complesso monumentale.

La sala posta a sud-ovest del piano nobile venne decorata alla fine del Settecento.

Il Palazzo costituisce un significativo esempio della capacità di Palladio di ricomporre in forma monumentale edifici preesistenti, e una testimonianza della qualità urbanistica dei suoi interventi, attestata nel caso specifico dall’abilità nel conferire nuova dignità e rappresentatività urbana all’angolo fra contrà Porti e contrà Riale.

La composizione architettonica del fronte principale traduce in un linguaggio più carico di effetti pittorici, esito di una serrata integrazione tra architettura e apparato decorativo che contraddistingue la fase più tarda dell’attività palladiana, lo schema bramantesco con bugnato al piano terreno già adottato per il vicino Palazzo Iseppo Porto.

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)