Città di Vicenza

Loggia del Capitaniato

Aggiornato al: 09/08/2021

Piazza dei Signori
36100 Vicenza

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Iscritta nella WHL dal 1994

Descrizione storico-architettonica

Situata in Piazza dei Signori sul fronte opposto della Basilica, la Loggia del Capitaniato si contrappone nel linguaggio architettonico all'equilibrato rigore classico con cui lo stesso Palladio aveva affrontato qualche decennio prima il tema del duplice loggiato del Palazzo della Ragione; qui, infatti, come avviene in diverse opere palladiane dell'ultimo decennio, la composizione si fonda sulla potenza espressiva dell'ordine gigante e sull'esuberanza della decorazione plastica, che conferiscono particolare vigore a un'opera concepita quale espressione del potere della Repubblica Serenissima.

E' un edificio a due livelli e falso attico, costituito al piano terra da una loggia a tre archi rivolta verso la piazza, aperta anche ai lati su contrà del Monte e sul nuovo fronte novecentesco, e occupato al piano nobile da un'unico grande salone illuminato da porte e dalle aperture del falso attico.

Il fronte principale su Piazza dei Signori è scandito da un ordine gigante di quattro semicolonne composite, che inquadrano le tre arcate della loggia e le corrispondenti aperture del piano nobile, affacciate su balconcini balaustrati retti da robusti modiglioni. Il prospetto su contrà del Monte è suddiviso in due livelli, per adattarsi alla minore profondità della strada: presenta l'ordine inferiore articolato da semicolonne composite accoppiate, che inquadrano l'arcata centrale; il livello superiore reca al centro il motivo della serliana, formato da un'apertura centrale e da nicchie laterali con statue. L'intero fronte si configura come un complesso apparato trionfale, così concepito in corso d'opera per celebrare la vittoria navale veneziana contro i Turchi a Lepanto.

Entrambi i prospetti sono arricchiti da fitte decorazioni in stucco.

Fin dal 1374 risulta documentata in loco la residenza del Capitanio di Vicenza, al cui posto venne eretta l'antica lodia magna, destinata a ospitare il Capitanio veneto dopo l'annessione a Venezia nel 1404.

Nel secolo successivo si compirono, anche a seguito dei danni arrecati nel 1509 dalle truppe della lega di Cambrai, opere di restauro e abbellimento dell'antica loggia, a opera dell'architetto Giovanni da Pedemuro.

Nel 1571 il Maggior Consiglio della città, constatando lo stato di pericolo dell'edificio incaricò due cittadini di consultare dei periti per stabilire le opere necessarie. Si optò per la ricostruzione; nell'aprile dello stesso anno, probabilmente, Palladio aveva già approntato il disegno della nuova loggia.

Un grande contributo al finanziamento dell'opera fu offerto dal Capitanio di Vicenza in carica nel 1571, Giambattista Bernardo, come testimonia l'iscrizione che corre lungo il fregio dei due fronti realizzati. L'esaurimento dei fondi disponibili, tuttavia, determinò l'interruzione della fabbrica all'ampiezza di tre arcate agli inizi del 1572.

Nel 1760 Francesco Muttoni ipotizzò che il progetto originario dovesse estendersi per sette campate verso la contrà dei Giudei. La sua ipotesi accendeva un lungo dibattito, protrattosi per più di un secolo, riguardo all'opportunità di procedere al completamento dell'opera palladiana.

Nel 1926 il Consiglio Comunale deliberava il completamento della Loggia, suscitando accese reazioni di importanti istituzioni culturali, ma ricevendo l'assenso, nel 1928, da parte del Consiglio Superiore delle Belle Arti. Nel 1932 il Comune di Vicenza disponeva la demolizione delle case addossate alla Loggia fino a contrà Cavour: da quel momento si poneva il problema del riassetto compositivo del vuoto urbano e del fronte scoperto della Loggia.

Nel 1936 veniva progettata da Orfeo Rossato la soluzione pervenutaci, comprendente un edificio più arretrato che definisce uno spazio aperto a fianco della Loggia, sopraelevato rispetto al piano di Piazza dei Signori; verso la piazzetta il nuovo voltatesta dell'edificio palladiano assunse la gelida configurazione da palazzetto fascista che ancora oggi presenta.

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)