Città di Vicenza

La Fabbrica dell’Invenzione

Aggiornato al: 18/03/2022

La produzione di cultura è una responsabilità diffusa, un’intrapresa di Comunità. Un grande contributo arriva certamente dai “produttori culturali” classicamente intesi. L’offerta culturale della Città e del Territorio mette in evidenza la presenza un fermento davvero notevole. La lente della Fabbrica fa altresì emergere un reticolo di imprese capaci di contribuire proattivamente attraverso un’offerta esplicita che ha trovato una formalizzazione in musei di impresa, in iniziative culturali per i propri dipendenti e aperte al territorio, a sostegno di produzioni culturali. Nello stesso tempo sono “produzione culturale” le attività delle tante associazioni culturali, sociali, sportive, che concorrono al capitale sociale e di connessione, anche grazie al coordinamento del Centro servizi per il Volontariato. Così come concorrono alla produzione di cultura le attività pastorali, sociali e culturali che si sviluppano in ambito ecclesiale. Pensiamo alla “bellezza” custodita dal patrimonio della Diocesi di Vicenza, oppure alle attività di accoglienza e di inclusione della Caritas e alle proposte del Centro pastorale diocesano.

Si configura un arcipelago di soggetti culturali che riscoprono la vocazione di “contributori culturali”, all’interno di una visione condivisa e impegnati concretamente in un progetto comune: la Candidatura di Vicenza, Città-Territorio. In questa splendida avventura tutti sono chiamati ad essere produttori culturali consapevoli.

Nel 2024 Vicenza capitale intende presentarsi come la “Fabbrica dell’Invenzione” come esito di un percorso di integrazione operativa tra i produttori culturali e le imprese per rilanciare una cultura condivisa dell’intrapresa comune.

La cultura come “bella invenzione” anima una stretta interrelazione tra sette Fabbriche attraverso il contributo di tutte le componenti della città e del territorio: culturali, imprenditoriali, sociali e formative:

  1. La Fabbrica: la Basilica Palladiana. È la “fabrica” per antonomasia, il cui progetto, dice Palladio nei Quattro libri di Architettura, è una sua “inventione”, talmente bella da poter “esser comparata agli edifici antichi et annoverata tra le maggiori e le più belle fabriche, che siano fatte dagli antichi in qua si per la grandezza e per gli ornamenti suoi come anco per la materia”. È la sede perfetta per le grandi mostre internazionali.

  2. La Fabbrica degli Artefici: riunisce i produttori culturali del territorio, ovverosia gli “Artefici” nel senso palladiano del termine (coloro che sanno produrre con arte e ingegno). Grazie ad operatori molto attivi a livello territoriale, la Fabbrica progetta e propone grandi eventi anche di portata sovranazionale.

  3. La Fabbrica dell’Ingegno: è la “fabrica” in cui trova posto il tessuto imprenditoriale vicentino. Particolarmente dinamiche, votate all’internazionalizzazione, le Imprese diventano laboratori con cui “inventare” e sperimentare forme alternative di produzione culturale.

  4. La Fabbrica dell’Innovazione: scuola, Università e Imprese. È la “fabrica” del sistema universitario, di una Vicenza che da “città con l’università” vuole diventare una città della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione.

  5. La Fabbrica di Futuro: simbolo che ne incarna i significati è il famoso Palazzo Thiene, uno dei più maestosi e bei palazzi della città, icona di un passato fallimentare (in quanto sede storica della Banca Popolare di Vicenza) e di una ferita dura a rigenerarsi, oggi significativamente acquistato dall’amministrazione comunale per farne non solo una sede museale, ma anche luogo privilegiato della valorizzazione delle idee di futuro.

  6. La Fabbrica Sostenibile: rappresenta il nuovo impegno della Città e del Territorio nella creazione di progettualità in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. È rappresentato simbolicamente da Parco della Pace, il parco vicentino destinato a diventare uno dei più grandi polmoni verdi d’Europa, dalle dimensioni simili all’intero centro storico di Vicenza.

  7. La Fabbrica dei Legami: Diocesi, terzo settore sociale, associazionismo sportivo. La “fabrica” riunisce tutti i soggetti promotori di progetti di accoglienza, inclusione e rivolti alla partecipazione anche di chi normalmente viene escluso da una cultura elitaria.