Città di Vicenza

22/03/2018

“Anfore romane a Vicenza. La storia e i percorsi di un contenitore”

Presentazione della guida didattica sabato 24 marzo al Museo Naturalistico Archeologico

La nuova sezione espositiva dedicata alle anfore romane rinvenute a Vicenza e conservate da poco più di un anno al Museo Naturalistico Archeologico ha suscitato un notevole interesse. La collezione, infatti, offre al pubblico una importante ulteriore opportunità di conoscere la storia antica di Vicenza attraverso gli antichi contenitori.

Per questo si è ritenuto utile affiancare all’interessante allestimento, voluto e curato dal Museo Naturalistico Archeologico con il fondamentale coinvolgimento della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza e degli esperti dell'Università di Padova, una guida didattica che sarà presentata sabato 24 marzo alle 16.30 nell'ambito dell'iniziativa “Incontriamoci al Museo – per conoscere il nostro territorio”, nella sala conferenze dei chiostri di Santa Corona (capienza massima 99 posti - ingresso libero).

La guida “Anfore romane a Vicenza. La storia e i percorsi di un contenitore”, realizzata dal Museo Naturalistico Archeologico grazie alla collaborazione di Cinzia Rossignoli della Soprintendenza e dell'Università di Padova, raccoglie testi redatti da Stefania Mazzochin, tra le maggiori esperte del settore, mentre i disegni sono di Silvia Tinazzo, entrambe del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Padova.

Il risultato è una pubblicazione che riassume i numerosi spunti di curiosità, temi ed argomenti che le anfore romane possono proporre.

In questo modo il visitatore, oltre alla visita ai reperti, grazie a questa guida, si potrà portare a casa un utilissimo “promemoria” per ricordare una Vicenza romana coinvolta in traffici e commerci che coinvolgevano l'intero Mediterraneo, assieme a curiosità come ad esempio il riciclaggio delle anfore stesse che, una volta finito il loro impiego primario di contenitori, potevano essere reimpiegate in ambito edilizio, per costipare il terreno, anticipando di duemila anni pratiche ecologiche attualissime.

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