Città di Vicenza

04/10/2010

“Per la vita di Sakineh”, momento di riflessione con esposizione del ritratto questa mattina in piazza dei Signori

Questa mattina è stato esposto dal balcone centrale della loggia del capitaniato che si affaccia su piazza dei Signori un grande ritratto di Sakineh Mohammadi Ashtani, la donna iraniana condannata a morte perché accusata di adulterio e di complicità nell’omicidio del marito.

Sotto alla gigantografia che riporta la scritta “Per la vita di Sakineh”, il vicesindaco Alessandra Moretti ha quindi proposto alle 12.30 un momento di riflessione assieme alla consigliera con delega alle pari opportunità Cristina Balbi, all’assessore Francesca Lazzari, alla consigliera Francesca Nisticò, alla segretaria provinciale della Cgil Marina Bergamin, a Francesca Ruta dell’associazione femminile Bpw-Fidapa di Vicenza e a Giuseppina Grimaldi dell’Api, entrambe componenti della commissione pari opportunità del capoluogo. Erano inoltre presenti l’assessore Massimo Pecori, alcuni consiglieri comunali e rappresentanti della consulta degli studenti.   

“Vicenza sostiene la causa di Sakineh – ha spiegato il vicesindaco Moretti, riportando tra l’altro anche la piena adesione all’appello da parte del sindaco Achille Variati - e prende anzi spunto per ricordare che non solo nei Paesi musulmani, ma anche nei Paesi occidentali e democratici ci sono donne che subiscono la pena di morte, come accaduto di recente a Teresa Lewis in Virginia, negli Stati Uniti. E in Italia com’è la condizione femminile – ha aggiunto il vicesindaco -? Aumentano i casi di omicidio e di violenza intrafamiliare, i casi di mobbing nel lavoro e gli atteggiamenti lesivi della dignità delle donne, di cui si rendono protagonisti anche uomini con responsabilità istituzionali. L’appello per Sakineh, oggi, è dunque anche per tutte le donne offese da pubblicità, immagini e barzellette che antepongono il loro corpo alle loro idee e alla loro preparazione: atteggiamenti e comportamenti di cui si rendono protagonisti anche uomini con responsabilità istituzionali”.

 

 

 

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