Città di Vicenza

22/09/2010

Istituito il Garante dei diritti dei detenuti: Giuliari, “Con questa figura apriamo lo sguardo su un luogo spesso dimenticato della nostra città”

Via libera alla nuova figura del “Garante dei diritti dei detenuti”. Il consiglio comunale, su proposta dell’assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari, ha infatti approvato la delibera che lo istituisce. Tra i suoi compiti, la promozione del reale esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali da parte dei detenuti e delle persone agli arresti domiciliari nel territorio comunale, con particolare riferimento ai diritti alla casa, al lavoro, alla formazione professionale, alla cultura, all’assistenza, alla tutela della salute, allo sport, all’affettività, alla qualità della vita, all’istruzione scolastica. Questa nuova figura, inoltre, aiuterà i detenuti nell’esercizio di accesso agli atti e ai documenti amministrativi, anche in ambito penitenziario, segnalando eventuali irregolarità nei procedimenti; evidenzierà rischi di violazione dei diritti; promuoverà iniziative di sensibilizzazione; in collaborazione con la direzione del San Pio X sarà presente in carcere per poter parlare direttamente con i detenuti.

“L’istituzione, anche nella nostra città, della figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale – dichiara l’assessore Giovanni Giuliari -  mette in luce la volontà dell’Amministrazione di aprire lo sguardo anche su un luogo della nostra città troppo spesso dimenticato. Il carcere è una realtà di cui un Comune deve aver cura perché luogo di cittadini, di persone portatrici di diritti fondamentali la cui dignità non deve mai essere calpestata. Questo nostro impegno è un obbligo che deriva dalla carta costituzionale e dal nostro statuto comunale, laddove si dice che “il Comune con riferimento alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo riconosce il valore della vita umana e promuove ogni iniziativa di concreta solidarietà verso ogni persona indipendentemente dalle sue condizioni fisiche, psichiche, economiche e sociali, dalle sue condizioni politiche e religiose, dalla sua razza e dalla sua età” “.

“Il carcere - prosegue l’assessore - rappresenta il luogo per eccellenza dei conflitti, dell’emarginazione, della sofferenza di molti individui e delle loro famiglie. Le persone private o limitate nella loro libertà personale sono soggetti deboli ed esclusi dalla pienezza dell’esercizio dei diritti di cittadinanza, e conducono una vita all’interno di quelle mura fatta di molte sofferenze. La persona detenuta soffre per la privazione della libertà, per il fatto di non essere più utile alla sua famiglia, di sentirsi abbandonato dalle persone amiche. E’ una vita, quella del carcere, dove si è costretti a non avere momenti riservati: nella cella si è sempre assieme ad altre persone, in spazi strettissimi, con compagni di culture e religioni diverse, con problemi sociali e sanitari i più disparati. Sappiamo inoltre quanto siano difficili le relazioni interne ed esterne delle persone detenute, le procedure da seguire per i colloqui con i propri cari, per poter telefonare ai familiari, per poter ricevere qualche genere alimentare e del vestiario, per ricevere la corrispondenza. Di fronte a questa realtà, che mette in evidenza le problematiche sociali riferibili alle persone private della libertà personale, oggi maggiormente aggravate dal continuo sovraffollamento e dalla riduzione degli agenti di polizia penitenziaria, diventa importante migliorare gli strumenti di controllo delle condizioni dei detenuti, nonché individuare una figura di riferimento e di garanzia che consenta una migliore fruizione delle opportunità e dei diritti sociali da parte delle persone private delle libertà personale”.

L’iter, ora che la figura è stata istituita, prevede che il presidente del consiglio proceda con un avviso pubblico per la presentazione delle candidature riservato a persone di indiscussa fama nel campo delle scienze giuridiche e sociali, dei diritti umani, delle attività sociali nelle carceri, nei centri di servizio sociale e nei servizi sociali degli enti che si occupano del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.

Toccherà quindi ai consiglieri comunali scegliere tra i candidati, con elezione a scrutinio segreto.

L’incarico sarà gratuito ed incompatibile con l’esercizio di professioni nei settori della giustizia, della sicurezza, della professione forense, della cooperazione; non potrà inoltre essere ricoperto da un consigliere o amministratore del Comune e delle sue società partecipate.

Il garante, che riferirà periodicamente al consiglio comunale, alla commissione consiliare Servizi alla popolazione e alla Consulta per le problematiche penitenziarie, resterà in carica fino alla scadenza del mandato del consiglio comunale.

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