Città di Vicenza

23/07/2010

Potenziamento dello "Sportello donna" con l’inserimento di psicologi e assistenti sociali volontari

Lo “Sportello donna - rete dell’aiuto” sarà potenziato con l’inserimento di psicologi e assistenti sociali. Attivo dal 2006 e con sede nel Consultorio familiare del distretto socio sanitario di Vicenza (corso SS. Felice e Fortunato 223), è un servizio gestito dal Comune di Vicenza con l’Ulss6 con l’obiettivo di offrire alle donne, vittime di maltrattamento e violenza, accoglienza, ascolto, supporto emotivo e psicologico, aiuto nei percorsi di cura e nel progetto di uscita dalla situazione maltrattante o violenta attraverso una specifica consulenza legale e per mezzo di un lavoro che si svolge in rete con i servizi del territorio.
Questa mattina l’iniziativa, e in generale le attività dello “Sportello donna” insieme ai dati raccolti dal 2007 al 2010, sono state presentate dalla consigliera con delega alle pari opportunità Cristina Balbi, dal direttore del distretto socio-sanitario Giuseppe Iannaci e dalla psicologa Federica Frison impegnata all’interno dello “Sportello donna”.
“Nell’intenzione di potenziare lo sportello che è sempre più conosciuto e quindi con  richieste in crescita – spiega la consigliera con delega alle pari opportunità Cristina Balbi - abbiamo ritenuto di proporre un avviso per la ricerca di psicologi e assistenti sociali volontari, quindi dei professionisti in grado di dare delle risposte competenti. Abbiamo previsto anche un corso di formazione i cui costi sono stati sostenuti dal Comune per consentire a chi si proporrà di avere una preparazione adeguata alle situazioni che andrà ad affrontare. Per questo abbiamo contattato docenti che provengono dal centro antiviolenza di Mestre, con il quale siamo in collaborazione, oltre che dal Comune e dall’Ulss.”
“La scelta è stata quella di richiedere la partecipazione di volontari ma preparati – interviene il direttore del distretto socio-sanitario Giuseppe Iannaci -. Per questo nell’avviso abbiamo indicato che assistenti sociali e psicologi devono essere laureati e iscritti ai rispettivi albi professionali. La capacità dello sportello donna di far fronte alle problematiche è dovuta anche al fatto che si lavora in rete insieme al pronto soccorso dell’ospedale di Vicenza e alle forze dell’ordine.”
Grazie all’ingresso nel gruppo di lavoro di psicologi e assistenti sociali volontari sarà possibile garantire un’apertura più ampia dello sportello che attualmente è attivo due giorni alla settimana e in cui prestano servizio psicologi dell’Ulss6 e volontarie dell’associazione “Donna chiama donna”.
Psicologi e assistenti sociali che presenteranno domanda dovranno parteciperanno ad un corso di formazione a frequenza obbligatoria di circa 18 ore di lezione in aula a cui seguirà una parte pratica consistente nella presa in carico congiunta di almeno due situazioni trattate allo sportello. Il servizio prestato richiede un impegno medio di circa 6-8 ore settimanali per un periodo non inferiore a 6 mesi continuativi alla fine del quale verrà rilasciato un attestato di partecipazione al corso e dell’attività svolta presso lo sportello.
Gli interessati a partecipare all’iniziativa dovranno presentare domanda scritta all’ufficio pari opportunità del Comune di Vicenza (corso Palladio 98, 36100 Vicenza) entro le 12 del 2 settembre. L’invio della documentazione richiesta potrà avvenire anche tramite fax (0444221418) o per posta elettronica pariopp@comune.vicenza.it.
L’avviso e il fax simile di domanda si possono scaricare dal sito del Comune di Vicenza www.comune.vicenza.it alla sezione Appalti, bandi, concorsi. Per informazioni è possibile rivolgersi all’ Ufficio pari opportunità 0444222162.
Per contattare lo sportello donna è necessario chiedere un appuntamento telefonando al Settore servizi sociali ed abitativi del Comune di Vicenza in contrà Mure S. Rocco, 34 (0444222550) dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17. I colloqui si svolgono il lunedì dalle 8.30 alle 10.30 e il mercoledì dalle 11 alle 13. Al di fuori degli orari, è attiva una segreteria telefonica che comunica gli orari di apertura dello sportello e i numeri ai quali rivolgersi in caso di emergenza: Carabinieri 112, Polizia di Stato 113, Servizio Urgenza ed Emergenza Medica (SUEM) 118.
“Per parlare con gli operatori dello sportello – continua Iannaci -è necessario contattare il call center dove risponderà un’operatrice, dipendente del Settore servizi sociali ed abitativi del Comune, che saprà già dare delle indicazioni utili per gestire in immediato la situazione”
Sono 280 le richieste pervenute allo sportello donna rilevate da luglio 2007 e fino a giugno 2010. L’età media delle donne che si rivolgono allo sportello è di 41 anni ed, in particolare, il 42% delle richieste proviene da chi ha tra i 36 e i 50 anni. Il 70% è coniugata o convive e per il 95% si tratta di donne con figli. Le italiane sono il 53%, le straniere il 47% ; tra queste ultime prevalgono le cittadine dei paesi dell’est (28%) e africane (27%).
Il 64% del totale ha frequentato la scuola dell’obbligo e ancora il 64% ha un lavoro.
Le richieste di aiuto che vengono inoltrate allo sportello sono per la maggior parte relative a casi di maltrattamento (79%). Gli operatori dello sportello intervengono soprattutto fornendo indicazioni psicologiche e giuridiche; indispensabile è, inoltre la collaborazione con altri enti.
“Dai dati emerge come il 99% delle donne subisce violenze ripetute negli anni e spesso da parte dei partner – spiega Francesca Frison, psicologa dell’Ulss6 e impegnata allo “Sportello donna” -. Questi ultimi nel 30-40% dei casi hanno subito a loro volta delle violenze. Molte hanno figli che vivono in casa e spesso si tratta di  minorenni che quindi si trovano ad assistere a violenze che inevitabilmente rischiano di segnare le loro vite. Valutando il dato relativo all’occupazione, sebbene il 64% delle donne risulti occupata, non significa che sia autosufficiente e quindi in grado di mantenersi da sola; inoltre il 33% sono disoccupate.”

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