Città di Vicenza

04/06/2010

All'approdo di ponte Posterla Jacques Dudon fa suonare il Bacchiglione. Il concerto del musicista francese chiude la seconda edizione di "Vie d'acqua"

Compositore, ricercatore, liutaio, inventore di più di 450 strumenti acustici, ottici o elettrici, che suonano con gli elementi naturali, tra cui 150 strumenti ad acqua descritti nel suo libro "La Musique de l'eau" (1981). Questo e molto altro è Jacques Dudon, il musicista francese chiamato a chiudere la seconda edizione di "Vie d'acqua. Vicenza lungo i fiumi", la manifestazione dedicata all'acqua voluta dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e da Acque Vicentine.

Dudon è uno specialista della microtonalità, ovvero di quella musica che utilizza intervalli minori di un semitono, che qualcuno ha efficacemente definito come le "note tra le fessure" del pianoforte. Non si pensi però che la musica microtonale sia affare per soli specialisti: in realtà, è una sorta di lingua madre del sistema musicale indoeuropeo, utilizzata nelle composizioni antiche ma tuttora presente nei diversi generi musicali (nel blues, nel rock, nella musica classica indiana e in quella non occidentale in genere, nella musica sperimentale).

Jacques Dudon, per la prima volta a Vicenza, terrà alle 16.30, all'approdo di ponte Pusterla un piccolo laboratorio per bambini. Ma l'appuntamento principale della giornata è in programma alle 21, sempre presso ponte Pusterla, quando il musicista si esibirà in una lezione-concerto - a ingresso gratuito - in cui farà "suonare" l’acqua del Bacchiglione e ripercorrerà la sua lunga ricerca sul rapporto tra acqua e suono. Tra il 1980 e il 1985, infatti, egli ha realizzato centinaia di strumenti ad acqua di forme e dimensioni diversissime con lo scopo di mostrare le infinite possibilità di utilizzare l’acqua per generare o modulare il suono. Nei suoi strumenti idrici a percussione, gocce o getti d’acqua colpiscono canne metalliche intonate o altri oggetti che risuonano; in altri strumenti il flusso dell’acqua fa girare delle ruote o attiva degli elementi sonori in altre maniere. Con carillon metallici e gong, gli effetti provocati dalle variazioni tonali si percepiscono quando si pone il metallo nell’acqua, a diverse profondità. Si tratta di strumenti, insomma, che sono a loro volta delle autentiche installazioni interattive.

Ingiusto sarebbe, però, limitare Jacques Dudon alla sola ricerca musicale legata all’acqua: dal 1985, infatti, ha studiato il rapporto tra luce e suono e si esibisce in concerto in tutto il mondo con un altro strumento di sua invenzione, il disco fotosonico, nel quale una sorgente di luce filtra attraverso un disco trasparente cosparso di incisioni e, tramite una cellula fotoelettrica, viene convertita in segnali elettrici, a loro volta amplificati in suoni.

Attorno al maestro, una folta schiera di allievi ed ammiratori, che ha come punto di  riferimento l'Ensemble di Musica Microtonale del Thoronet (Francia) e l’Atelier d'Exploration Harmonique (AEH), il centro di ricerca e di creazione musicale fondato da Dudon nel 2001 e specializzato nelle nuove liuterie, nelle musiche microtonali e nelle relazioni tra suono e colore.

In caso di maltempo il concerto sarà spostato allo Spazio Bixio in via Mameli 4 (angolo via Nino Bixio).

Informazioni
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tel. 349 5882851, info@meccano14.org

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