Città di Vicenza

12/04/2010

“Giochi di terra”, sarà inaugurata martedì 13 aprile la mostra di opere in ceramica realizzate da 500 alunni degli istituti scolastici cittadini

Pallina, bastoncino, foglia: questi sono i prodotti più elementari che si riescono a realizzare manipolando la creta. Con pochi piccoli gesti 500 bambini, dai 4 agli 8 anni, appartenenti ad alcuni istituti scolastici cittadini, hanno realizzato degli oggetti in ceramica che verranno esposti in una mostra appositamente dedicata. “Giochi di terra” sarà inaugurata martedì 13 aprile alle 17 nella sala dei SS. Filippo e Giacomo in piazzetta San Giacomo. Per l’occasione interverranno l’assessore alle politiche giovanili Alessandra Moretti e il curatore Roberto Pittarello. La mostra rimarrà aperta dal 14 al 25 aprile dalle 16.30 alle 18.30. Sarà possibile effettuare visite guidate gratuite su prenotazione alle 10 e alle 11.30 (tel 0444222143-fax 0444222110).

L’iniziativa, sostenuta dall’assessorato all’istruzione e alle politiche giovanili del Comune di Vicenza, dal settore servizi scolastici ed educativi e dalla direzione didattica delle scuole dell’infanzia, nasce all’interno di un percorso che promuove progetti di formazione per creare rete tra scuole comunali e statali della città, favorendo la conoscenza reciproca tra docenti e la condivisione di percorsi educativo-didattici innovativi e facilitando nei bambini processi di crescita “in continuità” all’interno di una “discontinuità” costituita dai diversi ordini di scuola.

La mostra “Giochi di terra” presenta alcune opere realizzate da bambini dai 4 agli 8 anni che scoprono le tecniche elementari della ceramica. I gesti più importanti ed essenziali per lavorare o solo manipolare la terra sono pochi, anzi pochissimi, forse tre. Con un po’ di terra, arrotolando le mani esce una sfera, sfregandole tra loro la stessa terra diventa un bastoncino molle, il lucignolo o colombino, appunto. Infine, solo battendo la terra con la mano piatta o battendo tra loro le mani con in mezzo la terra, esce una foglia sottile e leggera. I tre prodotti di queste semplici azioni sono: una pallina (ma anche un cubo, una forma tridimensionale), il bastoncino (lo spaghetto lungo lungo, solo un segno di materia) e la foglia (a forma di pizzetta) un formato bidimensionale. Punto, linea, superficie: il segno e le forme a due e tre dimensioni. Tutto e solo con tre piccoli gesti, carichi di intenzioni e di antica storia.

Il percorso che ha condotto alla realizzazione della mostra è stato cadenzato da alcune iniziative. Un centinaio di docenti di scuole dell’infanzia e scuole primarie della città hanno partecipato al percorso teorico “Tocca che ti tocco” condotto da Roberto Pittarello e costituito da due incontri svoltisi alla fine di settembre 2009 in cui si è ribadito l’importanza del tatto quale strumento di conoscenza usato dal bambino per scoprire il mondo che gli sta intorno. “Non toccare” si dice  spesso al bambino e si pensa che del tatto si possa fare a meno. Un bambino di pochi mesi camminando a quattro zampe, passa dal morbido tappeto al marmo freddo e impara a riconoscere le diverse sensazioni che i materiali danno al tatto. Se si volesse spiegare ad un bambino solo a parole queste due sensazioni di morbido e di freddo avremo difficoltà e lui non capirebbe quasi nulla. Sarà bene che il bambino mantenga questo strumento di conoscenza che è il tatto, che si coltivi questo naturale interesse tattile.

Sono poi seguiti nel mese di ottobre 2009 due laboratori di creta ai quali hanno partecipato 50 docenti di 19 scuole dell’infanzia comunali, statali e scuole primarie. Si è trattato di un  percorso formativo pratico atto a costruire e a perfezionare specifiche competenze metodologiche di base, indispensabili all’esercizio di una professionalità docente moderna e responsabile che riguarda il metodo creativo. La creatività è intesa come metodo e possibilità di fare relazione tra i dati dell’esperienza. I linguaggi tattili -visivi -manipolativi offrono lo spunto e l’animazione di laboratori e percorsi di crescita con gli alunni.Successivamente circa 500 bambini hanno fatto esperienza con la creta realizzando oggetti poi cotti nei forni per ceramica presenti in diverse scuole. Proprio questi oggetti verranno esposti nella mostra “Giochi di terra”.Le scuole dell’infanzia comunali e statali e le scuole primarie che hanno realizzato i laboratori creativi sono: San Gaetano, M. e N. Trevisan, L.F.Tretti, A. Dal Sasso, Villaggio del Sole, O.Tretti, Rossini, L.A Pirazzo, P. Trevisan, Giuliari, Saviabona, L. Lattes, Marco Polo, San Francesco, Riello, E. De Amicis, A.C. Pertile, V. Pasini, G.Rodari.

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