Città di Vicenza

24/03/2010

Verso il polo agroalimentare di Vicenza in dialogo con il quartiere

Polo agroalimentare: questa la proposta dell’amministrazione comunale di Vicenza alla città e alle categorie economiche per rilanciare la grande superficie di 54 mila metri quadrati del mercato ortofrutticolo, oggi sotto utilizzata. Una proposta aperta, che si definirà attraverso la concertazione con il quartiere e con tutti i soggetti interessati.

In questi mesi l’ipotesi di sviluppo strategico del mercato è stato studiato da un gruppo di lavoro coordinato dall’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri. Ne hanno fatto parte tecnici del Comune, docenti dell’università di Verona, sede di Vicenza (Paola Signori del Polo didattico scientifico di studi sull’impresa), lo studio di architettura di Paolo Cazzaro, lo studio legale dell’avvocato Matteo Nani, tutti coinvolti nella definizione delle linee guida di sviluppo oggi sottoposte alla giunta.

Si tratta di uno studio multidisciplinare che non prende in esame solo gli aspetti attinenti alla vendita dei prodotti, ma che ipotizza anche il completo rinnovo di tutta l’infrastruttura e della sua gestione, in sinergia con il quartiere. “Potevamo limitarci a piccoli interventi – ricorda l’assessore Ruggeri – oppure a rinnovare la struttura senza innovarla, abbiamo deciso di pensare in grande, proponendo uno studio di prefattibilità di un polo agroalimentare unico in Italia che ospiti l’intera filiera del mercato agricolo vicentino. Alla vigilia di una deindustrializzazione che coinvolgerà anche il nostro territorio l’agroalimentare rappresenta uno dei pochi settori che resteranno competitivi e Vicenza potrà offrirgli un luogo forte di aggregazione e promozione da mettere in cantiere entro la fine del nostro mandato amministrativo”.

Il gruppo di lavoro ha innanzitutto esaminato la realtà attuale. In particolare è stato chiesto a una decina di enti, associazioni di categoria e cooperative del territorio di condividere l’iniziativa, individuando i limiti dell’odierno mercato e fornendo riflessioni per il futuro: tutti i soggetti coinvolti hanno espresso la necessità di superare il modello attuale, alcuni sottolineando l’urgenza di integrare il mercato all’ingrosso con quello al dettaglio, altri di proporre prezzi competitivi anche per i dettaglianti. Ancora, c’è chi ha evidenziato la necessità di ampliare l’offerta dei prodotti, intensificare la clientela locale, realizzare un polo vetrina, trasformare il mercato in centro del prodotto tipico, sviluppare il suo ruolo di aggregatore sociale.

Dalla comparazione con altre realtà il territorio è emerso, inoltre, che Vicenza necessita di una riqualificazione dell'area che consenta un migliore utilizzo dello spazio.

Diventando polo agroalimentare con una formula assolutamente innovativa, Vicenza si potrà sviluppare in una nuova direzione, con un cambio netto del trend attuale che vede l’80% delle merci provenire dal mercato nazionale e solo il 10 % dal comune e dalla provincia di Vicenza.

La struttura oggi comprende i posteggi per i grossisti, piccoli magazzini, una pescheria all’ingrosso e al dettaglio, un ristorante, un bar, un ufficio postale, il parcheggio esterno verso la chiesa. Sul lato opposto si aprono la grande superficie del magazzini generali e della dogana, che potrebbe in parte rientrare nel progetto in seguito al trasferimento delle attuali funzioni.

Con questi presupposti la simulazione progettuale legata allo studio supera completamente la soluzione attuale che comprende i posteggi per i grossisti, piccoli magazzini, una pescheria all’ingrosso e al dettaglio, un ristorante, un bar, un ufficio postale, il parcheggio esterno. Rifacendosi idealmente al mercato di tipo ottocentesco, la proposta prevede la realizzazione di una grande piazza coperta dove ospitare non solo gli stand fissi con gli spazi per l’esposizione, le celle, i magazzini e gli uffici, ma anche gli spazi di vendita dedicati ai prodotti tipici locali, con un incremento, dovuto principalmente alla razionalizzazione degli ambienti, del 27,5% della superficie utile. Di basso impatto i materiali utilizzati, soprattutto legno lamellare e vetro. Oltre agli stand, trovano spazio una piastra commerciale su due piani, sul retro i parcheggi per gli operatori e i visitatori, aree verdi e il tradizionale mercato rionale da allestire su una grande superficie aperta attraverso la quale l’infrastruttura non solo si integri, ma anche valorizzi l’intero quartiere, diventando il centro di manifestazioni ed eventi.

Sul grande tetto c’è lo spazio per almeno 20 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici la cui gestione potrà entrare nel conto economico dell’operazione insieme all’ipotesi di vendere i negozi che si affacciano sulla piazza. Pari a 16 milioni di euro la stima di massima per la realizzazione della struttura coperta di 36 mila metri quadrati.  

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