Città di Vicenza

10/03/2010

A maggio il consiglio comunale si trasferisce in Provincia per consentire il restauro di sala Bernarda e l’allestimento del nuovo arredo

Un arredo all’altezza del salone che lo ospita, cioè la storica sala Bernarda della palladiana Loggia del Capitaniato. Questa mattina la giunta ha approvato il progetto scelto all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo: l’arredo sarà in legno e alluminio, i banchi più profondi degli attuali e tecnologicamente avanzati, dotati di microfono, piano inclinabile, punto luce, cassetto illuminato e pulsanti per le votazioni elettroniche, secondo il progetto elaborato dall’architetto spagnolo Salvador Perez Arroyo.
“Cinquantasette in tutto – ricorda l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto – sono le nuove postazioni previste, ognuna del valore di circa 2 mila 500 euro, per un costo complessivo relativo agli arredi di circa 230 mila euro”. A questa somma vanno aggiunti i fondi per l’impiantistica ed altre spese di completamento, per cui il preventivo budget di circa 250 mila euro è stato integrato con altri 120 mila euro. L’alternativa era ridurre il costo dell’intervento, con la realizzazione di una seconda proposta progettuale più soft, ma i capigruppo hanno chiesto uno sforzo all’amministrazione per sistemare la sala una volta per tutte nel migliore dei modi possibili. Il costo complessivo ora ammonta a circa 364 mila euro, di cui 50 mila euro finanziati dalla Banca popolare di Vicenza.
“Ringrazio a nome dei consiglieri – ha detto oggi il presidente del consiglio comunale Luigi Poletto – la Banca popolare di Vicenza per la conferma del finanziamento e il sindaco e la giunta che hanno ritenuto di accogliere la nostra richiesta di aumentare lo stanziamento iniziale per realizzare il progetto nella sua forma più completa. Ci rendiamo conto che si tratta di un progetto economicamente impegnativo, ma è congruente con il prestigio e il valore artistico della sala che ci ospita”.
I lavori cominceranno a maggio, con il restauro operato dalla Soprintendenza sui soffitti a cassettoni e sui dipinti del Fasolo. Seguirà l’allestimento del nuovo mobilio.
“Nel frattempo per cinque o sei mesi – prosegue il presidente Poletto – saremo ospitati dalla Provincia, che ringrazio per la disponibilità”.
Il vecchio arredo, con cattedre e banchi realizzati in noce tra i primi anni del 1900 e il 1950, troverà posto in un’altra sala comunale, ancora da definire, chesarà destinata a riunioni pubbliche.

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