Venerdì 22 gennaio 2010 alle 16 nella Sala Stucchi di Palazzo Trissino a Vicenza avrà luogo una cerimonia per ricordare il centenario dell'inaugurazione di Palazzo San Giacomo quale sede della Biblioteca Bertoliana. Cento anni fa infatti, esattamente il 23 gennaio 1910, la nostra biblioteca civica fu trasferita dalla prima sede, nel Palazzo del Monte di Pietà, a Palazzo S. Giacomo ove ancora si trova. A tale evento, cui venne dato particolare risalto, presenziarono il Sindaco Riccardo Dalle Mole e lo scrittore Antonio Fogazzaro. I loro interessanti discorsi sono ora riproposti dalla Bertoliana in edizione moderna in un opuscolo, che verrà distribuito durante la celebrazione in Palazzo Trissino alla presenza delle autorità cittadine. L'inaugurazione della nuova sede di San Giacomo ebbe ampia risonanza nella stampa locale dell'epoca, come si evince dalle pagine che furono dedicate all'evento in particolare da “Il Berico” e da “La Provincia di Vicenza”. In esse si ripercorre la storia di questa importante istituzione cittadina, si fa riferimento all'inestimabile patrimonio qui conservato e all'imponente lavoro di trasferimento che richiese 13 mesi di chiusura.
Venerdì 22 gennaio a Palazzo Trissino interverranno Francesca Lazzari, Assessore alla progettazione e innovazione del territorio e alla Cultura, Giuseppe Pupillo, Presidente dell'Istituzione Pubblica Culturale Biblioteca Bertoliana e Fabio Finotti, docente di Italian Studies alla University of Pennsylvania, Philadelphia e Università di Trieste, il quale terrà una lezione dal titolo "Le biblioteche di Fogazzaro".
L’iniziativa non intende essere un semplice ricordo di un evento passato, ma un’occasione per sottolineare la presenza significativa della Biblioteca Bertoliana nel panorama culturale della città e il ruolo attivo che intende continuare a svolgere in questo campo. A conferma di ciò, l’amministrazione comunale sta per consolidare la presenza della Bertoliana in contrà Riale assegnando alla stessa istituzione l’uso di Palazzo Cordellina, magnifico edificio settecentesco opera di Ottone Calderari, di cui si sta concludendo l’intervento di restauro reso possibile, in particolare, dalla collaborazione della Fondazione CaRiVerona.