Città di Vicenza

13/01/2010

Piazza Matteotti, Variati e Cangini ai vertici tecnici del Comune: "Verificate la legittimità del provvedimento del commissario e la possibilità di annullarlo in autotutela"

Cambio di destinazione in piazza Matteotti: il sindaco, d’intesa con l’assessore all’edilizia privata Pierangelo Cangini, chiede un approfondimento tecnico urgente sulla legittimità del pronunciamento del commissario ad acta. Obiettivo: verificare la possibilità di annullare un atto che ha superato i poteri del consiglio comunale, massimo organo di democrazia della città, e che per il primo cittadino presenta profili "non pienamente convincenti" per la modalità con cui è articolato.

Oggi pomeriggio, dunque, dopo una riunione con l’assessore Cangini e i tecnici dei vari settori coinvolti, Variati ha scritto al direttore generale Simone Vetrano una lettera nella quale lo invita ad approfondire con estrema urgenza la questione con i direttori dei settori edilizia privata Michela Piron, urbanistica Antonio Bortoli, servizio amministrativo dipartimento territorio Mariano Tibaldo, avvocatura Maurizio Tirapelle e con l’avvocato comunale Loretta Cecchinato.

"Dopo aver preso atto in giunta delle decisioni del commissario – commenta l’assessore all’edilizia privata Pierangelo Cangini che ha condiviso la missiva con il sindaco – abbiamo ritenuto che fosse indispensabile chiarire alcuni importanti aspetti del provvedimento". Nella comunicazione al direttore generale il sindaco sottolinea che, assodato il grave ritardo in capo all’amministrazione e alla struttura comunale, adesso serve urgentemente capire "se l’atto sia nella legittimità, considerando i poteri del commissario stesso, il fatto che non sia stato considerato l’abuso edilizio, il mancato parere vincolante della Sovrintendenza e il cambio di destinazione d’uso da commerciale a direzionale, senza considerare l’adozione del PAT". "Credo – prosegue Variati nella sua comunicazione – debba essere fatto quanto in nostro potere per "annullare" un provvedimento che ha superato i poteri del consiglio comunale, massimo organo di democrazia della città, attivando, se possibile, ogni azione di autotutela".

"Nella lettera del sindaco – conclude Cangini - si rilevano a questo proposito i tempi inusuali con cui il commissario si è mosso e la procedura adottata: soprattutto alla luce della lettera che io stesso, assieme al dirigente Piron, ho inviato al commissario il 21 dicembre per informarlo che l’oggetto sarebbe stato trattato nella prima seduta del consiglio comunale di gennaio. Ritengo che la mia nota dimostrasse la volontà collaborativa dell’Amministrazione e la sicurezza che il consiglio comunale avrebbe risolto a giorni la questione, secondo l’indicazione del TAR e senza bisogno dell’azione di un potere sostitutivo. Sarebbe stato d’altra parte obiettivamente difficile convocare il consiglio comunale durante le festività natalizie".

Già domani mattina è previsto l’incontro dei dirigenti comunali per la verifica chiesta dal sindaco sulla legittimità del provvedimento del commissario e sulla possibilità di esercitare il potere di annullamento in autotutela.

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