Città di Vicenza

24/02/2023

Ucraina, un anno di guerra: iniziative di sostegno grazie a Csv, Comune e 42 associazioni

Esattamente un anno fa, il 24 febbraio 2022, la guerra tornava alle porte dell’Europa.

Il cuore del volontariato vicentino, unito grazie alla rete creata prontamente dal Centro servizi per il Volontariato (Csv) della provincia di Vicenza con la collaborazione di vari enti, associazioni e istituzioni tra cui il Comune di Vicenza, ha iniziato subito a battere all’unisono per dare una pronta risposta al disperato appello che arrivava da un’associazione che l’Ucraina la conosce bene, dai tempi del disastro di Chernobyl, il Ponte Mict con Francesca Lomastro, che si è fatta portavoce della richiesta di aiuto.

Ad illustrare le iniziative promosse a sostegno dell’emergenza da parte del Csv con il Comune di Vicenza e 42 associazioni del territorio, c’è stato un coro di voci che ha parlato due lingue, l’italiano e l’ucraino. Sono intervenuti: il sindaco Francesco Rucco, l’assessore alle politiche sociali Marco Zocca, il direttore del Csv di Vicenza Maria Rita Dal Molin e il presidente Mario Palano, il direttore sanitario dell’Ulss 8 Berica Romina Cazzaro, il direttore dei servizi socio sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana Pierangelo Spano, Maryna Sofilkanych dell’associazione Dialog Aps, Anna Parovyak della Comunità ucraina San Giuseppe di Vicenza, Maria Grazia Bettale rappresentante del volontariato vicentino alla Regione Veneto e Sara Ghnnam, rappresentante del Consolato ucraino per le Tre Venezie. Con l’occasione si è tenuto anche un collegamento telefonico con Serhiy Sukhomlyn, sindaco di Žytomyr, città dell'Ucraina occidentale e con Alla e Vladymyr Vyhovski, la coppia che, nell’emergenza ha organizzato le partenze dall’Ucraina facendo da ponte con Vicenza e con l’Italia.

Sono intervenute con la propria testimonianza anche Nataliia Yanovych una degli esuli accolti, Elena Rigoli a rappresentanza delle famiglie ospitanti e Giampietro Dal Ben per le associazioni; lui con Energia e sorrisi sta partendo con il ventinovesimo bilico verso le zone di guerra, questa volta porterà carrozzine e attrezzature sanitarie, ha trascorso in Ucraina il proprio compleanno e ha sottolineato come lì ci sia bisogno ancora di tutto, si costruiscono trincee e ci sia la necessità che il volontariato dialoghi e sia unito.

“Quella di oggi è una ricorrenza importante nella quale si ricorda l’inizio, un anno fa, del conflitto in Ucraina che ha segnato tutti i Paesi dell’Unione Europea e del mondo – ha spiegato il sindaco Francesco Rucco –. Il mio grazie a nome della città va al Csv Vicenza per il grandissimo supporto in un momento di difficoltà come questo e a tutti gli enti ed associazioni di volontariato coinvolti nella risposta all’emergenza. Abbiamo dimostrato di fare tanto come città e come provincia per concretizzare il nostro aiuto alle famiglie e alle persone che hanno vissuto in prima persona la tragedia della guerra. Un saluto particolare va al sindaco di Žytomyr, città dell'Ucraina occidentale dalla quale provengono molte persone che abbiamo ospitato a Vicenza; proprio con il primo cittadino ucraino ci siamo sentiti qualche mese fa con l’obiettivo di avviare un patto di amicizia tra i due Comuni, con la speranza di poterli accogliere presto in città”.

“Mi unisco al ringraziamento al Csv Vicenza per questo prezioso tavolo di coordinamento tra enti in occasione dell’emergenza in Ucraina – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Marco Zocca –. Anche stavolta ha prevalso la forza delle rete delle associazioni di volontariato grazie ad una realtà presente ed operante in città e in provincia come il Csv che ha unito 42 enti con l’obiettivo di mettersi a disposizione di centinaia di persone e famiglie fuggite dai bombardamenti. Solo attraverso collaborazioni come questa riusciamo davvero ad aiutare chi è più sfortunato di noi, con la speranza di poter tornare presto ad una situazione di normalità”.

“Il volontariato vicentino ha davvero superato se stesso – racconta Maria Rita Dal Molin, direttore del Csv di Vicenza –: dopo la grande sfida della pandemia è stato prontissimo a rimboccarsi nuovamente le maniche, nel vero senso della parola. Le numerose accoglienze hanno richiesto un grande impegno per raccogliere la documentazione necessaria, per ottenere i permessi temporanei lavorando direttamente con la Questura, per sistemare la burocrazia delle registrazioni, anche sanitarie, con la grande collaborazione dell’Ulss 8 e dell’Ulss 7 insieme al tavolo unità di crisi coordinato della Prefettura. Abbiamo predisposto l’inserimento dei bambini e dei ragazzi a scuola con l’aiuto dell’Ufficio Scolastico Regionale Ambito VIII di Vicenza, ma anche e soprattutto l’assistenza medica e psicologica per offrire un sostegno in un momento di assoluta disperazione e in questo è stata preziosa la collaborazione dell’Associazione Salute Solidale e di Donna Chiama Donna. Senza dimenticare l’impegno costante delle altre 40 associazioni, tra le quali Energia e Sorrisi ancora attivissima. Sono diventati poi necessari al dialogo e alla comunicazione i corsi di italiano, al di là delle app sui cellulari, per favorire la reciproca conoscenza. Abbiamo attivato la raccolta dei curricula per poter fare da tramite anche nella ricerca di occupazione, così da sostenere la quotidianità qui a Vicenza. Incredibile quello che siamo riusciti a fare insieme in così poco tempo, le notti al lavoro, i volontari sempre disponibili e la grande solidarietà delle famiglie vicentine”.

In questi 12 mesi l’impegno non si è mai arrestato, molte famiglie ancora ospitano gli esuli, periodicamente partono ancora i tir con abiti, cibo e medicinali, che grazie all’associazione Energia e Sorrisi arrivano fino alle zone assediate. È importante, però, dare uno sguardo d’insieme e comunicare quanto si è fatto, silenziosamente e costantemente, in questo periodo.

Il Csv di Vicenza - in collaborazione con Pettinà Viaggi, con Otb Foundation e con la vice presidente Arianna Alessi, disponibile a sostenere le spese necessarie per i viaggi – riesce a organizzare ben 7 viaggi e 9 pullman. Il primo parte il 9 marzo per Shehyni in Polonia, al confine. Otb Foundation si è presa carico anche dell’acquisto di materiale sanitario e medicinali da consegnare nelle zone di guerra, in particolare il Tranex un farmaco essenziale per trattare le grandi emorragie.

L’associazione russo-ucraina Dialog con la presidente Maryna Sofilkanych fa arrivare le richieste da Žytomyr, direttamente dal sindaco, e mette a disposizione interpreti e vari volontari, insieme alla comunità ucraina San Giuseppe coordinata da Anna Parovyak. Saranno poi 6 i viaggi a marzo e uno in aprile.

Il Csv, in qualità di capofila della rete è entrato a far parte anche nell’unità di crisi della prefettura, confrontandosi così ufficialmente con tutti gli enti nazionali anche per la gestione delle procedure anticovid coordinandosi sia con l’Azienda Ulss 8 Berica sia l’Ulss 7 Pedemontana.

Grazie alla generosità delle famiglie vicentine e delle associazioni coinvolte, vengono accolte 440 persone, 127 nuclei famigliari di cui 216 adulti, donne e anziani e 224 minori, il più piccolo ha pochi mesi e ben 18 hanno meno di 3 anni. 10 persone rientrano poi subito in Ucraina per aiutare i propri cari rimasti in patria, 45 si ricongiungono a famigliari fuori provincia o in altre regioni, 21 persone fanno parte di due case famiglia ucraine che trovano ospitalità grazie all’associazione Famiglie Insieme e alle Suore Orsoline di Breganze a Villa Savardo. Altre 104 persone sono accolte dalle associazioni, in particolare 13 orfani accompagnati dagli operatori di un internet di Leopoli (orfanotrofio in ucraino) sono stati accompagnati a Padova perché ospitati dall’associazione L’Isola che non c’è.

Sono state 260 le persone seguite direttamente dalla rete riunita dal Csv di Vicenza, grazie alla straordinaria solidarietà di circa 100 famiglie. Ad oggi solo 25 persone sono ancora ospitate presso famiglie vicentine, altre 52 sono nei centri di accoglienza straordinaria mentre gli altri sono rimpatriati per poter sostenere le proprie famiglie e i lavori necessari ad affrontare i mesi invernali.

L’Ucraina ha chiesto aiuto e Vicenza ha risposto con grande generosità, per questo motivo il primo cittadino di Zhytomyr Serhyi Sukhomlyn ha già voluto video chiamare, il 9 giugno scorso, il sindaco Rucco, Maria Rita Dal Molin direttore del CSV di Vicenza, impegnata in prima persona, e Maria Grazia Bettale, rappresentante del volontariato vicentino in Regione Veneto, per esprimergli la riconoscenza di tutti i suoi concittadini. Nell’occasione odierna il sindaco Sukhomlyn e la famiglia Alla e Vladymyr Vyhovski hanno sottolineato come si stia già ripensando alla ricostruzione. A Zhytomyr ci sono infatti anche aziende vicentine, come la Ferplast, che stanno investendo perché l’Ucraina torni ad aprirsi alla civiltà e al mondo, con questa speranza c’è stata anche la promessa di un gemellaggio fra le due città.

Ogni viaggio è programmato con grande attenzione verso i rifugiati da accogliere ma anche verso le famiglie e le strutture italiane che li accolgono. Gli ospiti arrivati a Vicenza sono stati ricoverati all’hub di Isola della Scala (viaggio del 14/03) e nell’hub di Asiago (per i viaggi del 24/03 e del 10/04). L’attivazione degli hub al di là dei casi positivi al Covid-19, solo 5 su 430 persone, ha permesso di intervenire in situazioni sanitarie critiche, in particolare 2. Le neo mamme e le ragazze arrivate qui in attesa di partorire sono state seguite dal CAV Centro di Aiuto alla Vita.

L’aiuto dei vicentini è stato stupefacente e ha contribuito a quella che a livello nazionale è stata una mobilitazione impressionante, 170mila rifugiati in pochi mesi, mesi fondamentali. Il dato del Sole 24 ore riporta che solo 50mila sono già rientrati in patria e che degli 844milioni stanziati ne sono stati spesi 754.

La manifestazione di interesse per l’accoglienza diffusa promosso dalla protezione civile ha permesso al CSV di Vicenza - solo 2 su 49 in Italia hanno partecipato - di accogliere altre 47 persone, 17 minori e 30 adulti, la firma è stata fatta il 1 settembre 2022 e il primo ingresso è del 5 novembre 2022. Attualmente a livello nazionale sono stati accolti 2435 molti di meno rispetto alle aspettative (Il Sole 24 Ore del 23 luglio 2022).

Inoltre, in partnership con la Cooperativa con Te sono stati spostati in altre strutture 7 nuclei famigliari.

Sono state 43 le amministrazioni comunali operative, tra cui in prima fila il Comune di Vicenza, 42 le organizzazioni di volontariato e centinaia di volontari. Moltissime sono state le iniziative di raccolta fondi per aiutare sia i rifugiati che le famiglie ospitanti, la Pasqua condivisa proposta da Senior Veneto, Donor Hero della scuola secondaria di I grado Giuriolo che ha raccolto materiale scolastico, i pasti sospesi del ristorante Passamilsale, le raccolte fondi dell’associazione San Francesco e dei Donatori di Sangue Cav. Pietro Trevisan per l’acquisto di farmaci e quelle di Pangea e dei Lions Club di Vicenza per i buoni pasto.

Tante le donazioni in denaro e in prodotti da parte delle sensibili aziende vicentine e lo stesso Csv di Vicenza ha realizzato importanti eventi al Teatro Comunale e al Teatro Olimpico per sensibilizzare la città a quanto si stava facendo e per raccogliere fondi per i buoni pasto, aprendo anche una campagna di crowdfunding con l’associazione il Ponte Mict su Retedeldono.it. Importante è stato anche il contributo di comunicazione che hanno svolto tutti i media locali, informando e interessando la cittadinanza.

Per quantificare l’entità della mobilitazione è necessario parlare coi numeri ma per comprendere l’umanità di quanto si è riusciti a fare è importante pensare a come le persone in arrivo dall’Ucraina venissero accolte con un sorriso, con qualcosa di caldo, con la disponibilità di dare risposta alle necessità che avevano e di soccorrere chi arrivava con patologie spesso anche complesse oppure donando la maggiore normalità possibile ai bambini, cercando di attivare la didattica a distanza con le loro scuole.

L’Ucraina ha chiesto aiuto e Vicenza ha risposto con grande generosità, per questo motivo il primo cittadino di Zhytomyr Serhyi Sukhomlyn, ha già voluto video chiamare, il 9 giugno scorso, il sindaco Rucco, Maria Rita Dal Molin direttore del CSV di Vicenza impegnata in prima persona e Maria Grazia Bettale rappresentante del Volontariato Vicentino in Regione Veneto, per esprimergli la riconoscenza di tutti i suoi concittadini.

Le realtà del volontariato in prima linea per l’emergenza

Il tavolo operativo di coordinamento per l’emergenza Ucraina ha già riunito l’impegno di oltre 40 realtà territoriali: Amici del Sermig Vicenza; Amici Del Villaggio; Anc Asiago; Ancis Aureliano Dottor Clown Italia; Centro Astalli Vicenza; Diabetici Alto Vicentino; Famiglie Insieme; Malattie Rare Mauro Baschirotto; Oncologica Bassanese; Mai Soli; San Francesco; Sintonia; Solidarietà Umana; Centro Aiuto Alla Vita Vicenza; Centro Aiuto Alla Vita Arzignano; Centro Aiuto Alla Vita Dueville; Centro Aiuto Alla Vita Torri di Quartesolo; Centro Diritti del Malato; Corpo Italiano Soccorso Ordine di Malta – Gruppo di Vicenza; Croce Berica Lonigo Soccorso; Croce Rossa Italiana Comitato Schio; Croce Rossa Italiana Comitato Thiene; Donatori di Sangue Cav. Pietro Trevisan; Donna Chiama Donna; Energia e Sorrisi; Era Sezione Bassano del Grappa; Gruppo Solidarietà Montecchio Maggiore; Il Ponte Mict; Il Sogno di Lele; L'ideAzione; Integrazione; Marconiana Soccorso; Pangea; Progetto Giulia; Protezione Civile Sarcedo; Salute Solidale; Sat Protezione Civile Sette Comuni; Senior Veneto; Sogit Croce Di San Giovanni Alto Vicentino; Sos Bambino; Valbrenta Solidale; Vie Di Luce; Vip Viviamo in Positivo Vicenza.

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