Città di Vicenza

13/01/2022

Università a San Biagio, stamattina sopralluogo con Iuav e Fondazione Studi Universitari

Sindaco Rucco: “Crediamo molto nel progetto di Vicenza città universitaria; per noi è motivo di orgoglio ospitare una facoltà importante per il tessuto imprenditoriale vicentino"

Si è tenuto questa mattina nel palazzo ex Aci di San Biagio, futura sede del corso di design del prodotto dell’università di architettura di Venezia, un sopralluogo dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Rucco con il rettore dello Iuav Benno Albrecht e il presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza Mario Roberto Carraro.

Erano presenti anche il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Matteo Celebron, gli assessori al patrimonio Roberta Albiero e all’istruzione Cristina Tolio.

Crediamo molto nel progetto di Vicenza città universitaria – ha spiegato il sindaco Francesco Rucco –; l’arrivo di Iuav è per noi motivo di orgoglio visto che ospiteremo una facoltà importante per il tessuto imprenditoriale vicentino. Stiamo lavorando per la rigenerazione urbana, primo obiettivo dell’amministrazione e uno degli elementi del documento del sindaco propedeutico al nuovo Piano degli interventi. Nell’area in cui sorgerà il nuovo polo universitario è presente la biblioteca storica della città, la cui nuova sede si svilupperà nello spazio limitrofo dell’ex palazzo di giustizia. Stiamo dialogando, inoltre, con il Demanio per ripensare il complesso abbandonato accanto al palazzo San Biagio così da creare un vero e proprio campus universitario. Come Padova, Bologna e Parma, riteniamo che l’università debba essere diffusa e vivere all’interno della città”.

Obiettivo dell’amministrazione – ha precisato il sindaco – è l’approvazione del progetto definitivo entro gennaio e, quindi, di quello esecutivo entro marzo. Tra maggio e giugno saranno affidati i lavori mentre il cantiere prenderà il via dopo l’estate per concludersi entro i primi mesi del 2023”.

Quello con Vicenza è un rapporto storico per noi dello Iuav – ha dichiarato il rettore dello Iuav Benno Albrecht –, ma vogliamo pensare al futuro: da questo progetto può nascere, infatti, una collaborazione molto interessante con il Comune, con gli enti e con il mondo industriale. Vogliamo tentare di fondere la cultura del progetto italiano in tutte le nostre realtà territoriali. Abbiamo già concluso l'iter per l’attivazione del nuovo corso di design del prodotto: abbiamo già inoltrato la richiesta al ministero e stiamo avendo tutte le approvazioni anche rispetto alla sede. Si tratta di uno spazio assolutamente adeguato e siamo pronti a superare eventuali problemi tecnici con i tempi sul via ai lavori: quando l’intervento sarà concluso ci trasferiremo in questo edificio che, ho saputo, rientra in un grande progetto di riqualificazione urbana della città su cui Iuav è molto favorevole e darà il proprio contributo”.

Prima del sopralluogo si è tenuto un incontro a Palazzo Trissino, in cui è stato illustrato il progetto di manutenzione straordinaria e riqualificazione della sede di San Biagio, redatto dallo studio Boccuni di Verona sotto la supervisione del servizio Lavori pubblici e manutenzioni del Comune.

Il palazzo ex Aci, di 1.600 metri quadrati distribuiti su quattro piani, sarà recuperato grazie ad un investimento complessivo di 1 milione e 600 mila euro. I primi 275 mila euro sono già stati stanziati dal Comune nel bilancio di previsione 2021, 1 milione di euro è stato inserito nel bilancio di previsione 2022, mentre la Fondazione studi universitari contribuirà a sua volta con oltre 300 mila euro.

Nei quattro livelli dell’edificio saranno ricavate aule per le lezioni, un aula magna con 180 posti, laboratori, officine tecnico strumentali, spazi per i docenti e la segreteria, locali di servizio e, all’ultimo piano, una grande sala polifunzionale.

Il palazzo richiede interventi di rifacimento della copertura, di adeguamento degli impianti alle norme antincendio, di sostituzione degli infissi, di riqualificazione funzionale che tenga conto della destinazione a sede universitaria .

Il vincolo che caratterizza l’edificio, risalente agli anni Venti del secolo scorso e classificato come bene culturale, limita gli interventi sulla facciata alla sola manutenzione finalizzata al risparmio energetico, con la sostituzione dei serramenti.



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