Città di Vicenza

17/07/2018

“Figli del Big bang”, nel giardino dell’Astra la danza e il teatro fisico

Giovedì 19 luglio

Giacomo Verde

Continua “Terrestri d’estate”, il festival urbano itinerante curato da La Piccionaia nell’ambito di “L’estate a Vicenza”. Il terzo giorno porta nelGiardino del Teatro Astra l’attrice e danzatrice Valentina Dal Mas (Premio Scenario Infanzia 2017) con il suo ultimo lavoro in versione urbana: “Figli del Big bang”, un racconto sullo spazio e sul tempo dedicato al pubblico di tutte le età (adulti e bambini dai 6 anni). Lo spettacolo è in programma giovedì 19 luglio per le ore 19.30, ma il Giardino aprirà come sempre alle 18 con il bar estivo “Happy barco” e il laboratorio ludico, creativo ed espressivo per bambini dal titolo Pezzi di pezza per pazzi pupazzi”, entrambi a cura della Cooperativa Insieme. A seguire (ore 21.30) l’incontro “Video-artivista” con Giacomo Verde, uno dei pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia, e in chiusura (ore 22.30) la proiezione del docu-film di Giulio Boato “Jan fabre. Beyond the artist”, dedicato al controverso performer belga.

Terrestri d'estate rientra in un progetto di Theama Teatro, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, Stivalaccio Teatro e Ensemble Teatro inserito nella rassegna “L’estate a Vicenza 2018 realizzata dall'assessorato alla cultura di Vicenza e da Aim Gruppo in collaborazione con il consorzio turistico Vicenzaè e con alcune associazioni e istituzioni culturali cittadine.

Scritto e diretto da Valentina Dal Mas con la direzione tecnica di Martina Ambrosini, “Figli del Big bang” è ispirato alle teorie del cosmologo svedese Max Tegmark che scrive: “Le dimensioni del Multiverso sono così smisurate che hanno come conseguenza che da qualche parte esistono altri esseri uguali a noi, ma non rischiamo di incontrarli. La distanza che dovremmo percorrere è così grande che il numero di chilometri ha più cifre di quante sono le particelle dell'Universo conosciuto”. Ma anche a “Punto linea superficie” di Vassilij Kandinskij. Lo spettacolo è infatti ambientato sul pianeta 4181, abitato da forme di vita o, meglio, di geometria. Esiste un grado di parentela tra 4181 e la Terra? Entrambi sono figli di un’esplosione: potrebbero essere cugini, fratelli, o addirittura gemelli. Potrebbero condividere simili vicende d’innamoramento adolescenziale, ideologie, mescolanze, arrivi non proprio desiderati, luce, buio e un punto di colore come quando il sole mattutino sbuca fuori dal mare. Forse dispongono di elementi che li accomunano e di altri che li allontanano, e  “Figli del Big bang” potrebbe risolvere il mistero del Triangolo delle Bermuda, luogo maledetto di sparizioni. Forse il pianeta 4181 potrebbe offrire ai terrestri la possibilità di posizionarsi in modo parallelo rispetto agli abitanti di 4181, di osservarli da vicino, di instaurare un dialogo con un pianeta che fu o che sarà. Nel lavoro confluiranno anche i risultati del laboratorio di teatro fisico e drammaturgia che Valentina Dal Mas ha condotto a Vicenza presso il B55 da lunedì 17 a mercoledì 19 luglio.

A seguire l’incontro con Giacomo Verde, tra i primi italiani a realizzare negli anni ‘80 opere di arte interattiva e net-art, nonché inventore del tele-racconto, performance teatrale che coniuga narrazione, micro-teatro e macro-ripresa in diretta e tecnica utilizzata anche per video-fondali-live in concerti, recital di poesie e spettacoli teatrali. Un dialogo condotto daCarlo Presotto, che con Verde ha collaborato fin dagli esordi, per esplorare insieme un territorio di confine tra linguaggi diversi e condividere alcuni materiali di lavoro per una performance tra arte, teatro e video-installazione.

Infine (ore 22.30) sempre a proposito di contaminazione tra linguaggi, la proiezione di Jan fabre. Beyond the artist”, docu-film del regista di cinema e teatro Giulio Boato, dedicato al lavoro dell’artista visivo, regista, coreografo, scenografo e performer belga e vincitore del primo premio come Documentario sull’Arte al Festival Conversazioni Video di Roma. Boato, che con Fabre ha collaborato in prima persona, raccoglie immagini da 12 spettacoli, 5 esposizioni e decine di disegni, modelli e sculture e le alterna a una serie di interviste d’eccezione, tracciando il ritratto composito di uno degli artisti più discussi degli ultimi decenni.

Laboratorio, incontro e proiezione: ingresso libero.

“Figli del Big Bang”: biglietti 8 euro interno / 5 euro ridotto under14 (prenotazione consigliata). In caso di maltempo lo spettacolo si sposterà all’interno del Teatro Astra; per gli altri eventi consultare il sito www.teatroastra.it.

Il programma di Terrestri d’estate” è scaricabile dal sito www.teatroastra.it

Informazioni, prenotazioni e prevendite: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.itwww.teatroastra.it

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