Città di Vicenza

09/01/2013

“La spremuta - Rosarno, migranti, 'ndrangheta” monologo di Beppe Casales

Al Teatro spazio Bixio sabato 12 gennaio

Il 7 gennaio 2010 i migranti che lavorano a Rosarno, vicino a Reggio Calabria, si ribellano. Gli africani, dopo anni di violenze e sfruttamento, reagiscono, e fanno ciò che gli italiani non fanno da anni: alzano la testa. In due giorni si consuma tutto: scontri con la polizia, la caccia al nero, e infine lo sgombero. Beppe Casales affronta le drammatiche vicende calabresi nel monologo La spremuta - Rosarno, migranti, 'ndrangheta da lui scritto, diretto e interpretato, patrocinato da Libera e rete RADICI/Rosarno, in programma sabato 12 gennaio, alle ore 21, al Teatro Spazio Bixio (in via Mameli 4 a Vicenza), nell’ambito della settima edizione della rassegna Teatro Elemento Naturalmente diversi. Nelle cronache di quelle tragiche giornate, i media nazionali sottolineano che la mafia non c'entra. Ma dire che la mafia non c'entra è una bugia. La mafia c'entra eccome, non solo in Calabria. Nei fatti di Rosarno si concentrano tre nodi fondamentali che stringono al collo l'Italia, e che prima o poi bisognerà avere il coraggio di sciogliere: il rapporto coi migranti, la mafia e il concetto di lavoro. L'Italia è spremuta da mani violente, da molte mani. Il coraggio di chi non vuole più girare la testa, di chi pensa che vivere esiga più dignità deve essere imitato, non temuto.

Beppe Casales, attore veneto da un anno e mezzo a Genova, fa teatro dal 1998. Ha lavorato tra gli altri con Toni Servillo, Michela Cescon, Anna Bonaiuto. Da anni scrive e interpreta monologhi di teatro civile in tutta Italia. Questo lavoro ha fatto il giro del Paese ed è stato replicato oltre 60 volte.

Casales preferisce chiamarlo «teatro politico, più che civile» che «sappia mettere in relazione cose che raramente la cronaca ci propone». La spremuta è anche un lavoro frutto di collaborazione. «È vero, di solito lavoro da solo - afferma l’attore - ma per questo monologo ho chiesto il patrocinio a Libera perché avevo partecipato a una delle loro Carovane antimafia, dove avevo conosciuto la moglie di Borsellino e Don Ciotti. Rete Radici di Rosarno è l'associazione che ha prodotto un dossier molto dettagliato che raccoglie testimonianze intorno a quello che è successo prima e dopo. Dalla sua lettura diventa chiaro che le violenze sono andate avanti per vent’anni anni, quindi non c'era molto di cui sorprendersi di fronte alla rivolta».

La stagione allo Spazio Teatro Bixio è realizzata con il Comune di Vicenza, il sostegno della Regione Veneto, Fondazione Antonveneta e un piccolo supporto di Anthea, e vede il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale, la collaborazione con Rete Veneta Piccoli Spazi Teatrali, TVA Vicenza e Biblioteca Civica Bertoliana.

Biglietto intero 10,00 €, ridotto 8,00 €, bambini e ragazzi fino ai 12 anni 5,00 €. E’ consigliata la prenotazione. Info e prenotazioni: 345/7342025.

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