Città di Vicenza

15/01/2014

Il 18 gennaio al Teatro Astra in scena "L'onorata società"

Patricia Zanco racconta "Il Vajont dopo il Vajont"

Foto di Adriano Tomba

Vajont, 9 ottobre 1963. Precipita il monte Toc, cade su un bacino idroelettrico: 1910 morti. Fatalità, natura crudele? O calcolo del profitto? Natura violentata, catastrofe inevitabile e prevedibile. Intatta la “diga capolavoro”. Distruzione e morte tutto intorno. E dopo? E’ da questa domanda che nasce “ONORATA SOCIETÀ. IL VAJONT DOPO IL VAJONT”, lo spettacolo che Patricia Zanco porterà in scena sabato 18 gennaio (ore 21) al Teatro Astra di Vicenza, per la regia di Daniela Mattiuzzi insieme alla stessa Zanco. Un evento speciale fuori abbonamento organizzato all’interno della stagione “SIAMO UMANI 13-14”, il progetto de La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll.

Con questo lavoro, scritto da Francesco Niccolini (autore anche dello storico spettacolo sul Vajont di Marco Paolini) con la consulenza storica di Toni Sirena e dell’Associazione culturale Tina Merlin, Patricia Zanco torna ad occuparsi di Vajont dopo “A perdifiato. Ritratto in piedi di Tina Merlin”. E lo fa raccontando quanto accadde dopo quella fatidica notte, rievocando la tragedia che seguì alla tragedia: il processo che non rese giustizia a nessuno; la guerra dei sopravvissuti, combattuta su quei morti mai sepolti e usati come carte di scambio; la nascita e lo sviluppo virale di quella capacità di infierire, di unire le forze non per risolvere, curare e prevenire, ma per arricchire, corrompere, truffare, vendersi e accettare i più bassi compromessi, in nome del profitto.

Il titolo dello spettacolo allude al coro di personaggi, umani e non, che dalla mezzanotte del 9 ottobre 1963 raccontano la loro versione dell’accaduto. Un coro da cui escono, libere, due voci: quelle della giornalista Tina Merlin e dell’avvocato Sandro Canestrini, impegnate a cercare la verità e difendere la dignità della vita.

“Il Vajont – spiega Patricia Zanco – non è stata una tragedia, ma un genocidio. La storia del Vajont è la storia di un genocidio, del più feroce e arrogante sfruttamento di una terra che ne uscirà annientata, di una deportazione e di come si possa distruggere, non solo nei corpi ma anche nello spirito, un'intera comunità. Per molte generazioni e forse per sempre”.
“Nell’onorata società – aggiunge Francesco Niccolini – si rapina e si rapisce, si fanno scomparire i corpi, e poi tutti assolti. Si mangia, si beve e si brinda, in nome del profitto e della luce elettrica. Un feroce banchetto al quale sono seduti presidenti, vassalli, valvassori, servi e luogotenenti che nella carne affondano i denti. Impuniti ingrassano, unti e volgari: industriali, scienziati, tecnici, avvocati, giudici, commercialisti, professori universitari, notai, giornalisti, funzionari dello stato”.

“Ma l’onorata società è anche una testimonianza – conclude Daniela Mattiuzzi – per chi non ha perso la speranza che si possa ancora coltivare la più impossibile delle utopie: il diritto alla felicità”.

I biglietti (intero 13 euro, ridotto 11 euro, diritti di prevendita 1,50 euro) sono in vendita negli uffici del Teatro Astra dal martedì al venerdì con orario 9.30-13 e 15-18. Sempre valida la promozione per gruppi di min. 10 persone (10 euro) e per gli studenti delle scuole superiori (9 euro).

A partire dalle ore 20 è a disposizione del pubblico il parcheggio del Circolo Tennis in Contrà della Piarda (dopo il Teatro sulla sinistra). Data la capienza limitata, si consiglia di arrivare con anticipo. Prima e dopo lo spettacolo sarà attivo il punto di ristoro Equobar, con i suoi prodotti di caffetteria, pasticceria e snack equosolidali, biologici e a km zero.


Informazioni per il pubblico
Ufficio Teatro Astra
Contrà Barche 55
telefono 0444 323725, mail info@teatroastra.it
www.teatroastra.it

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