Città di Vicenza

26/08/2016

Cittadinanze Re-incontrate, al via la terza annualità del progetto

Una forma di restituzione alla comunità del sostegno ricevuto dai servizi sociali

Il 30 giugno si è conclusa la seconda annualità del progetto  “Reddito di inclusione attiva – Cittadinanze re-incontrate” finanziato dalla Regione del Veneto e che ha visto il coinvolgimento di 16 Comuni: Vicenza (capofila), Altavilla Vicentina, Arcugnano, Bolzano Vicentino, Brendola, Caldogno, Camisano Vicentino, Costabissara, Creazzo, Dueville, Isola Vicentina, Longare, Monteviale, Quinto Vicentino, Sovizzo, Torri di Quartesolo, Zovencedo. Numerose sono le associazioni di volontariato, le agenzie di formazione coinvolte; inoltre associazioni di categoria e sindacati.

Reddito di inclusione attiva – Cittadinanze re-incontrate” consente ai residenti in città, che ricevono assistenza dal Comune, di restituire alla comunità, in forma di volontariato, il sostegno economico e sociale ottenuto.

Si tratta di uno strumento innovativo che promuove forme di cittadinanza attiva, la responsabilizzazione diretta dei beneficiari, favorisce il reinserimento sociale, valorizza le competenze e i talenti di quei cittadini che si trovano in condizione di difficoltà nell'ottica di un approccio che favorisce le risorse piuttosto che le mancanze.

Finalizzato a sostenere quella fascia di popolazione particolarmente colpita dalla crisi occupazionale di questi ultimi anni e che faticano a trovare una ricollocazione nel mercato del lavoro, il progetto, partito nel 2014, ha visto un numero crescente di adesioni, sia di partner che di cittadini.

Gli interventi si affiancano ai normali dispositivi propri del servizio sociale, favorendo la costruzione di un sistema di rete.

Il progetto si è articolato in due macro obiettivi: promozione e realizzazione di azioni di sostegno al reddito, sostenendo sia attività formative che di inserimento lavorativo; promozione e realizzazione di sostegno all'inserimento sociale, attraverso progetti personalizzati educativi/riabilitativi e attivazione dei cittadini in attività di volontariato a favore della comunità, come forma di restituzione del sostegno economico ricevuto.

Oltre alla conferma delle adesioni da parte degli enti e associazioni già registrate nel primo anno, l’intensa attività di coordinamento e promozione ha consentito di raccogliere numerose nuove adesioni al progetto. Le adesioni pervenute fino al 30 giugno 2016 sono in tutto 74 (nella prima edizione erano 45).

In questi anni Cittadinanze Re-incontrate ha rappresentato per il nostro territorio una fondamentale sperimentazione di come l’aiuto alle famiglie in difficoltà debba passare anche per la valorizzazione delle loro competenze e la restituzione alla comunità dell’aiuto ricevuto – spiega l'assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala -; ciò a vantaggio di chi sta vivendo un momento difficile della propria vita – aiutandolo a non sentire solo il fallimento – ma anche della città che ne riceve diversi vantaggi. I volontari nei musei che si affiancano al personale per permettere ai turisti di godere delle bellezze artistiche, le persone che offrono il loro aiuto nelle case di riposo sono alcuni esempi di un progetto che rifugge l’assistenzialismo e crede fortemente nelle persone e nella comunità”.

Il numero delle persone segnalate da Servizi sociali e Cercando lavoro, con le caratteristiche per partecipare al progetto sono, tra luglio 2015 e giugno 2016, 381 (il 46,5% di nazionalità italiana). Di queste 212 hanno avuto un inserimento attivo effettivo (69,9% di nazionalità italiana) e sono state inserite in attività di volontariato, formazione, lavoro, in collaborazione con Cercando il lavoro, e in progetti riabilitativi: il 34% è stato segnalato dai comuni partner e quindi residente fuori città.

Le 212 persone inserite sono 148 italiane, 23 provengono dall'Africa Subsahariana, 2 dall'America meridionale, una dall'Asia, 11 dall'Est Europa, 15 dall'Europa Meridionale, 12 dal Nord Africa.

La maggior parte, sia dei segnalati che degli aderenti, è compresa tra i 36 e i 55 anni: 127 delle 212 persone inserite hanno un'età compresa proprio in questa fascia, 38 hanno più di 55 anni e 36 hanno dai 26 ai 35 anni. 11 hanno meno di 25 anni.

Delle 212 persone aderenti 75 sono state inserite in attività lavorative: 52 sono stati inseriti in comuni o enti pubblici, 3 in associazioni, 1 in azienda senza mediazione di un ente formativo. Inoltre 10 tirocini in cooperative sociali e 7 in aziende sono state possibili grazie alla collaborazione di agenzie autorizzate, senza spese aggiuntive per l'amministrazione comunale.

27 sono stati impegnati in progetti riabilitativi sia per attività laboratoriali, per progetti di volontariato, che per tirocini formativi.

114 persone, pari al 51,3% dei 212 aderenti, sono stati inseriti in progetti di volontariato.

La seconda annualità del progetto è stata finanziata con il contributo regionale di 186.657 euro su un valore complessivo di 257.457.

La nuova progettualità, partita il primo luglio e ufficializzata dalla Regione del Veneto il 12 agosto, ha come obiettivo quello di ampliare la platea dei beneficiari alla fascia di popolazione che - pur non potendo beneficiare di contributi economici da parte delle amministrazioni comunali - si rivolge ai servizi manifestando un disagio economico nel far fronte alle spese quotidiane, tenendo conto che i vincoli per l'erogazione dei contributi escludono molte famiglie in povertà relativa. Il progetto assume così una valenza preventiva dell’ingresso nel circuito assistenziale di molte famiglie a basso reddito.

Considerati i risultati raggiunti nella seconda annualità, che hanno superato gli obiettivi prefissati, ci si attende di consolidare e incrementare in modo sostenibile i risultati raggiunti. Nello specifico si intende mantenere il numero di persone coinvolte nella seconda annualità: l’obiettivo di massima è un incremento del 10% del numero di inserimenti. Inoltre si vorrebbe coinvolgere nel progetto il 35% degli utenti dei servizi sociali, proponendo loro attività di restituzione alla comunità dell’aiuto ricevuto o comunque la disponibilità di ore di volontariato. Ci si propone di incrementare il numero di volontari del 10% rispetto ai risultati raggiunti nella seconda annualità.

In generale il progetto si propone di ampliare e rafforzare la rete dei partner sia per i progetti di inserimento che di sostegno.

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