Città di Vicenza

21/06/2016

ACAV, i sindaci del territorio favorevoli al mantenimento della stazione in viale Roma

Trenta le osservazioni vincolanti che la giunta propone al consiglio per il voto del 30 giugno

Non solo i cittadini interpellati con il sondaggio e quelli che hanno risposto al questionario, ma anche i sindaci del territorio provinciale di Vicenza hanno scelto il mantenimento della stazione in viale Roma e una possibile fermata in zona Fiera.

Lo ha annunciato questa mattina il sindaco Achille Variati, precisando che tra le 120 amministrazioni comunali interpellate nelle scorse settimane hanno già risposto in 82, che però rappresentano l'81 per centro della popolazione del territorio provinciale, esclusa Vicenza. Non solo: tra i 22 Comuni con più di 10 mila abitanti si sono già espressi in 20.

Fatta eccezione per il sindaco di Sarego che ha scelto di astenersi perché contrario all'opera e per quello di Brogliano che ha detto di preferire la soppressione della stazione di viale Roma – ha sintetizzato il sindaco Achille Variati - tutti gli altri primi cittadini hanno indicato la propria preferenza per il mantenimento della stazione attuale, con una possibile fermata aggiuntiva in zona Fiera. Trovo significativo che i miei colleghi abbiano voluto rispondere così numerosi alla mia sollecitazione, ritenendo l'alta capacità alta velocità un'opera fondamentale per lo sviluppo dell'intero territorio provinciale. E rilevo con grande interesse che hanno sottolineato come quest'opera vada realizzata in stretta relazione con il potenziamento del sistema metropolitano ferroviario regionale (SFMR) e assicurando un rapido accesso al centro storico di Vicenza, grazie al filobus e alle altre infrastrutture connesse all'ACAV”.

Proprio su tali infrastrutture si è concentrata la giunta comunale nell'elaborare la proposta di deliberazione che sarà posta alla discussione del consiglio comunale il 30 giugno.

Si tratta di una delibera – ha precisato l'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza – che non soltanto ribadisce e motiva la scelta relativa al mantenimento della stazione in viale Roma, con possibile fermata in zona Fiera, ma elenca ben 30 osservazioni, redatte anche grazie ai suggerimenti dei comitati e dei portatori di interessi. Sono elementi che consideriamo vere e proprie prescrizioni che RFI dovrà considerare nell'elaborazione del progetto preliminare. Con una premessa generale che è la prima delle osservazioni: il pacchetto è unico; la realizzazione delle opere connesse al passaggio dell'ACAV, dalle strade al nuovo trasporto pubblico locale, fino alla messa in sicurezza idraulica, non sono marginali, ma sono essenziali per il parere positivo dell'amministrazione comunale”.

Nel dettagliato elenco di osservazioni, ci sono tra le altre l'indicazione di non specializzare i binari a svantaggio del SFMR, il potenziamento dell'operatività ferroviaria per il trasporto delle merci, il miglioramento della soluzione viabilistica in area FTV, con la creazione di una biglietteria unica in stazione e lo spostamento del deposito del trasporto pubblico extraurbano in zona Ponte Alto. Ancora, per il filobus, il cui capolinea in zona est viene ora ipotizzato all'ex APA, vengono richieste caratteristiche tecnologiche innovative, mentre per quanto riguarda gli assi viabilistici di accesso al centro (viale San Lazzaro, viale Verona e, a est, via della Pace) si intende sfruttare l'occasione straordinaria dell'introduzione del nuovo sistema di trasporto per attuare una riqualificazione radicale. Sul fronte della sicurezza idraulica, l'amministrazione comunale chiede lo studio di nuovi bacini di laminazione per il Retrone e i suoi affluenti, così come sono raccomandati approfondimenti sul fronte idrogeologico e in relazione alle interferenze con i sottoservizi. Quanto al potenziamento della stazione di viale Roma, sia in relazione a tutti i percorsi esterni, sia in merito alla sua qualità architettonica, sia in relazione a tecnologie costruttive che dovranno essere ecocompatibili e ad alta efficienza energetica, si chiede particolare attenzione e massima partecipazione del Comune nelle scelte, che dovranno essere in armonia con i valori tutelati dall'Unesco. A ovest, in accordo con le autorità militari e il ministero della difesa, dovrà essere eliminato l'attuale piano di caricamento militare di via D'Annunzio, da spostare fuori città, mentre per via Maganza si dovrà comparare l'ipotesi del cavalcaferrovia con quella di un sottopasso. Quanto alla cantierizzazione, durante i lavori non si dovrà mai verificare l'interruzione dell'attività fieristica e della viabilità, mentre le opere ferroviarie e l'abbattimento del cavalcavia di Ferreto de' Ferreti dovranno essere successive alla realizzazione dei nuovi interventi viabilistici. In generale, inoltre, si dovranno prevedere adeguate barriere antirumore ferroviarie e stradali e tecnologie per l'abbattimento delle vibrazioni. A est, il prolungamento di via Martiri delle Foibe dovrà essere attuato riducendo il più possibile il consumo di terreno agricolo e salvaguardando gli edifici di pregio; i lavori dovranno essere coordinati con quelli della nuova tangenziale in particolare al nodo di Ca' Balbi. A nord, va studiata l'eliminazione del passaggio a livello di Anconetta in relazione alla vicinanza con il bivio ferroviario per Schio. Per quanto riguarda gli indennizzi, essi dovranno riguardare non solo gli espropri, da ridurre al massimo, ma anche i danni indiretti alle proprietà svalutate dal passaggio della nuova linea ACAV. Infine, quando si giungerà alla realizzazione del terzo lotto funzionale relativo all'attraversamento di Vicenza est, esso andrà considerato come “binario stazione”, applicando le tecnologie, attualmente oggetto di studio e sviluppo, per aumentare la capacità ferroviaria della linea esistente e minimizzare di conseguenza l'impatto sull'abitato.



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