Città di Vicenza

14/01/2014

Salario accessorio e progressioni contestati, Variati: “Mazzata grave e ingiustificata"

"I dipendenti non hanno avuto un euro in più del dovuto”. Il caso va in Parlamento e all'ANCI, ma nel frattempo gli interessati saranno avvisati con lettera formale

“Questa è  una mazzata ingiustificata e gravissima nei confronti delle autonomie locali e dei nostri dipendenti che non hanno avuto un euro in più del dovuto. Tutti hanno percepito somme calcolate sulla base di obiettivi e progetti ben precisi, nell'assoluto rispetto dei vincoli di bilancio. Già giovedì poterò il caso all'ufficio di presidenza dell'ANCI e sto lavorando perché la questione venga risolta in Parlamento, a salvaguardia della professionalità dei dipendenti comunali. A noi sono toccate le ispezioni e i rilievi, ma sono moltissimi gli enti che in quegli stessi anni, che peraltro non riguardano la mia amministrazione, hanno proceduto allo stesso modo. Senza contare che le somme eventualmente recuperate non porterebbero nessun beneficio ai bilanci del Comune o dello Stato perché per la quasi totalità resterebbero nel fondo per il personale”.
Nel giorno in cui la giunta comunale ha ricevuto la dettagliata relazione con la quale il direttore del personale Micaela Castagnaro fa il punto sull'ispezione del MEF, il Ministero dell'economia e della finanza,  il sindaco Achille Variati si schiera con forza dalla parte dei dipendenti comunali, giudicando irricevibili le controdeduzioni con le quali il Ministero respinge le giustificazioni avanzate dall'amministrazione comunale in merito a presunte irregolarità evidenziate in seguito a un'ispezione ministeriale del 2010 e relative a salario accessorio, progressioni orizzontali, incarichi dirigenziali, assunzioni e stabilizzazioni decisi tra il 2004 e il 2009.  
“Il tema – ha detto oggi il sindaco, alla presenza dell'assessore  alla semplificazione e innovazione Filippo Zanetti che nei prossimi giorni incontrerà personalmente i dipendenti dei vari settori per illustrare la situazione, del direttore generale Antonio Bortoli e del segretario comunale Antonio Caporrino – è di competenza dirigenziale, ma analizzata la dettagliata memoria del capo del personale la giunta ha convenuto con la decisione dirigenziale di contestare nuovamente le osservazioni degli ispettori, prima al Ministero e poi, se necessario, alla Corte dei Conti. Da parte mia, inoltre, mi muoverò da subito con Parlamento e ANCI perché questa ingiustizia sia sanata e venga posta una pietra tombale su tutta la questione”.
Nel frattempo, però, per interrompere la prescrizione e per doverosa informazione al personale coinvolto, l'amministrazione ha convenuto con la dirigenza generale sulla necessità di inviare a titolo prudenziale una lettera a ciascun dipendente interessato nell'eventuale restituzione delle somme contestate.
“Non saranno scritte cifre, né tempi – ha precisato il sindaco -  né sarà decurtato alcunché dallo stipendio dei prossimi mesi, ma si tratta di un atto dovuto che questa amministrazione deve fare anche perché eventuali responsabilità pregresse non ricadano su di lei. Mi auguro, però, che la cosa finisca qui, con questa comunicazione. E che la faccenda si risolva a livello generale ben prima di dover procedere con il recupero delle somme”.
Analoghe lettere saranno formalmente inviate anche a tutti coloro che hanno avuto un ruolo e possibili responsabilità nell'intricata vicenda: tutti i direttori e segretari generali dal 2000; i sottoscrittori dei contratti, compresi i rappresentanti dei sindacati; tutti i dirigenti comunali; i revisori dei conti; i componenti dei nuclei di valutazione; i sindaci e le giunte che hanno approvato i contratti.
Nel dettaglio, i rilievi più rilevanti mossi dal Ministero dell'economia e delle finanze in seguito all'ispezione del 2010, e confermati a fine 2013 malgrado le controdeduzioni comunali, riguardano in primis il salario accessorio attribuito ai dipendenti dal 2004 al 2009:  il piano esecutivo di gestione fissava all'epoca per ogni settore gli obiettivi da raggiungere e misurare per concedere tale beneficio. “Secondo noi – ha precisato Variati – tutto in quegli anni è stato fatto secondo la legge e in linea con quanto veniva svolto in gran parte dei Comuni d'Italia, ma gli ispettori sostengono che i criteri adottati siano stati poco sfidanti per il personale e per questo ci chiedono di recuperare da chi ha avuto tale premio una somma complessiva pari a 4 milioni e 700 mila euro”.
Una seconda partita riguarda le progressioni economiche orizzontali, ovvero gli avanzamenti previsti dal contratto di lavoro. “Nel 2007 – ha ricordato il sindaco – un accordo sindacale ha stabilito i criteri oggettivi in base ai quali è stata fatta una graduatoria mantenuta valida per tre anni. Il Ministero sostiene che questi criteri oggettivi, relativi ad anzianità, valutazioni, formazione, titoli,  non siano stati sufficientemente selettivi, ma a noi non risulta che in Italia siano stati adottati sistemi diversi dal nostro. Fatto sta che, tenendo per buona almeno la graduatoria relativa al primo anno di applicazione, dovremmo recuperare 640 mila euro attribuiti a 400 dipendenti con aumenti da 50 a 130 euro lordi mensili, somme che andrebbero decurtate anche dallo stipendio attuale”.
Una terza questione riguarda  i dirigenti, con la contestazione della costituzione di un fondo troppo elevato e di obiettivi non sufficientemente misurabili dal 2004 al 2009, situazione in parte già affrontata dall'amministrazione Variati con la richiesta della restituzione di somme avanzata già nel 2011, e l'assunzione non regolare di dirigenti a tempo determinato, per una somma complessiva pari a 2 milioni e 500 mila euro.
Ancora, ma per queste vicende il Ministero non chiede azioni nei confronti dei dipendenti, gli ispettori dichiarano illegittime, perché compiute in difetto di atti programmatori, ma non nulle, la decina di assunzioni e la sessantina di stabilizzazioni che furono fatte tra il 2004 e il 2005.
Infine il Ministero contesta la costituzione dei fondi per il personale dal 2000, rilevando come non si dovessero considerare i dipendenti ATA passati allo Stato o quelli trasferiti in AMCPS, rilievo che il Comune ha accolto, ritenendo tuttavia corretto eliminare dal fondo non gli importi medi, ma solo gli importi puntuali relativi a questi soggetti.

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