Città di Vicenza

23/12/2013

“Van Gogh e Tutankhamen”, la terza grande mostra di Marco Goldin in Basilica palladiana

Dal 24 dicembre 2014, promossa dalla  Fondazione Teatro comunale Città di Vicenza e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona

Se una notte nel tempo. Van Gogh e Tutankhamen. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento”.
Questo è il titolo della terza grande mostra in Basilica palladiana a Vicenza dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015. Per sei mesi il salone al primo piano del celebre monumento della città accoglierà circa 70-80 opere sul tema della notte. La mostra, ideata e curata da Marco Goldin, direttore di Linea d'ombra, è promossa dalla Fondazione Teatro comunale Città di Vicenza e resa possibile con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona che coprirà un quarto del costo dell’esposizione: il rischio di impresa a carico di Linea d'ombra sarà pari a tre quarti delle spese complessive del grande evento. Il Comune di Vicenza metterà a disposizione la Basilica palladiana e i suoi impianti.
“Con grande soddisfazione annunciamo la terza grande mostra di Linea d'ombra in Basilica palladiana – ha dichiarato oggi il sindaco Achille Variati in sala Stucchi con il vice sindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci e con il curatore e presidente di Linea d'ombra Marco Goldin -. La fondazione Teatro comunale Città di Vicenza è il promotore di questo grande evento che inizierà esattamente tra una anno e si concluderà il 2 giugno del 2015. Ringrazio Flavio Albanese, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione, Gianni Zonin, presidente dell’assemblea dei soci, e le categorie economiche vicentine nel loro complesso; questa importante decisione è frutto della partecipazione dell'intero sistema vicentino. Sarà il passo decisivo verso la consacrazione di Vicenza come città d'arte e meta turistica, una vera e propria scommessa che contiamo di vincere e che porterà grandi benefici per l'economia vicentina, per il mondo del lavoro e anche per il bilancio comunale”.
Si è dimostrato fondamentale il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona pari a 700 mila euro nel corso del 2014, e di altri 700 mila nel 2015, che verranno assegnati direttamente alla Fondazione Teatro comunale Città di Vicenza, per un totale al netto dell’iva di poco più di 1 milione e 100 mila euro. Complessivamente la mostra ha un costo superiore a 4 milioni di euro più iva: la differenza sarà sostenuta da Linea d'ombra.
“Il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona fa parte del capitolo “arte e cultura” che la fondazione destina ai territori – spiega Variati -. Ci attendiamo che il ritorno in termini di entrate maggiori dell'imposta di soggiorno e del sistema museale vicentino potrà diventare il motore di tante altre iniziative culturali che animeranno il 2014 e il 2015. Il Comune  si impegna a mettere a disposizione la Basilica palladiana e i suoi impianti.”
La Fondazione Teatro si occuperà della personalizzazione degli allestimenti stimata in 50 mila euro più iva. Questo costo sarà coperto dalla compartecipazione della Fondazione Teatro all'incasso dei biglietti per 0,50 euro per ogni biglietto oltre i primi 50 mila venduti.
Questo finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona – ha precisato il sindaco - non va a incidere sulla quota di un milione e 500 mila euro che viene devoluta in ambito sociale e assistenziale. Questo nuovo progetto culturale è frutto di una scelta coraggiosa che consente di candidare Vicenza a diventare una delle capitali del turismo italiano. Di questo sono molto fiero anche perché ci sono molte istituzioni che collaborano per il raggiungimento di questo obiettivo. Desidero consegnare ai vicentini una città diversa,  un centro di eccellenza, creando un'identità di città europea”.
“Sono numerose le iniziative che costruiremo in città e nello spettro della produzione culturale vicentina attorno all’esposizione, sul tema della notte: un tema nuovo, originale, estremamente forte e caratterizzante, che ci offre l'opportunità di sviluppare molte proposte e iniziative - ha dichiarato il vice sindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci -. Coinvolgeremo nel progetto i mondi del teatro, con contaminazioni nel prossimo ciclo di spettacolo classici, della letteratura, della musica e del cinema. Abbiamo molti mesi per preparare un percorso di avvicinamento alla mostra con la partecipazione di diverse realtà della cultura vicentina, già dall'inizio del 2014. Con questa terza grande mostra e le tante altre iniziative culturali, la città può proseguire il percorso di uscita dalla zona d’ombra, anzi dalla vera e propria notte culturale in cui è rimasta chiusa troppo a lungo per molti anni, per entrare in una zona di luce che la consacri come punto di riferimento per l’arte e la cultura a livello nazionale”.
“La mostra, a cui tengo particolarmente, sviluppa un progetto che ho iniziato a scrivere nel 2008 e il cui tema è una storia della pittura legata alla “notte” dal '500 al '900 – ha spiegato il curatore Marco Goldin -. Negli ultimi mesi ho definito questa ricerca che raccoglierà 70-80 dipinti prendendo i primi contatti con i musei prestatori, anche con un recente viaggio negli Stati Uniti. Per questa terza mostra, ancora di più rispetto alle precedenti due, il rischio di impresa per Linea d'ombra è molto alto, pari a circa tre quarti della spesa”.

Documenti allegati

Galleria fotografica

"Sentiero di notte in Provenza. Cipresso su un cielo stellato", Vincent Van Gogh 1890 (Otterlo, Kröller-Müller Museum) "Paesaggio con covoni e luna nascente", Vincent van Gogh 1889 (Otterlo, Kröller-Müller Museum) "Se due accanto al mare", Andrew Wyeth 1995, collezione privata "Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne", Artemisia Gentileschi, 1623-1625 circa, Detroit Institute of Arts "Emporio", Edward Hopper, 1927, Boston, Museum of Fine Arts lascito di John T. Spaulding Testa di Tutankhamen, 1336-1327 a. C., Boston Museum of Fine Arts

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