Città di Vicenza

13/12/2013

“Merita un monumento”, il libro che racconta 600 anni della Basilica palladiana

Nessuno prima di Antonio Di Lorenzo si era cimentato a raccontare in una pubblicazione i tanti anni di vita della Basilica palladiana e di quanto è avvenuto attorno ad essa, il cuore della città. Questo è il primo, ma non l’unico pregio, di “Merita un monumento”, il libro edito da Terra Ferma e presentato giovedì 12 dicembre in sala Stucchi a palazzo Trissino dal vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini D’Elci, che per primo ha creduto al progetto, e dal presidente di Vicenza è Dino Secco, dallo stesso autore, accompagnato da Nicoletta Martelletto e da Vladimiro Riva che hanno aggiunto i loro contributi ai testi di Di Lorenzo, alle numerose foto provenienti da vari raccoglitori e dalla benemerita Fondazione Archivio fotografico Vajenti, ai disegni di Galliano Rosset, di Scotolati e del maestro Otello De Maria, il cui disegno della Basilica è riportato nella copertina del libro.
Tutto è nato dai promotori del progetto che mira alla dichiarazione di monumento nazionale per la restaurata Basilica di Andrea Palladio, una specie di astronave calata sulla città, come l’ha descritta Renzo Piano, che per primo aveva redatto un progetto di restauro della fabbrica, su invito dell’Associazione industriali, poi non andato in porto.
E' m
erito di queste ultime Amministrazioni comunali e della Fondazione Cariverona se la Basilica ha potuto contare su imponenti e impegnativi lavori di restauro, che hanno valorizzato un monumento che rappresenta il cuore della città.
156 pagine che si leggono d’un fiato percorrendo i sei secoli di vita vicentina nel salone, i vip e i turisti illustri, le mostre, il palasport, la festa studentesca, i vari spettacoli e i film, senza tralasciare l’Architetto e i vari architetti, la storia della Dama Bianca e i ricordi della vita attorno la Basilica.
Il libro è in vendita presso le librerie al prezzo di 10 euro e, dato il periodo, potrà diventare la strenna per le prossime festività dei vicentini che stanno manifestando un grande apprezzamento e un rinnovato affetto per questo loro patrimonio dell’umanità.

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