Il cimitero di Casale sarà a breve oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, in particolare ai tetti dell'ossario vecchio e dei loculi attigui, nel frattempo già messi in sicurezza. Con una spesa di 24 mila euro Iva compresa, le travi dell'ossario e dei loculi, ormai marcescenti a causa delle infiltrazioni d'acqua, verranno sostituite con travi in legno. Verranno inoltre applicate la guaina sotto i coppi e nuove lattonerie, con riposizionamento finale dei coppi. La parte piana del soffitto in corrispondenza dell'entrata dell'ossario in latero-cemento verrà invece mantenuta e messa in sicurezza.

“L'urgenza dell'intervento a Casale è anche dettata dall'avvicinarsi della ricorrenza della commemorazione dei defunti – sottolinea l'assessore alla cura urbana, Cristina Balbi -. Certo, i lavori non verranno terminati in tempo, ma si completeranno comunque in pochi mesi. Del resto, gli ossari sono, nei cimiteri di periferia, la parte che comincia a presentare i maggiori problemi, perchè non sono mai stati oggetto di manutenzione”.

A Casale i lavori comprenderanno anche altre opere edili, scavi e nuovi cavidotti per lo spostamento del contatore elettrico del cimitero, nonché l'eliminazione della vegetazione infestante nell'area esterna di campagna di proprietà comunale a salvaguardia del nuovo tetto.

“Nei mesi scorsi abbiamo concluso anche altri interventi ai cimiteri – aggiunge Balbi –, come a Settecà, dove abbiamo speso 20 mila euro per rifare l'intonaco interno ed esterno del muro a nord dell'ossario. Abbiamo completato l'intervento con la tinteggiatura esterna dell'ossario e lo abbiamo impreziosito con una vetrata artistica che è andata a sostituire un serramento. All'interno inoltre sono state ripulite le parti marmoree con finale tinteggiatura del soffitto e del retro del portale d'ingresso. Al cimitero maggiore poi abbiamo completato l'intervento di applicazione delle guaine di protezione nei lotti 16 e 17, mentre al cimitero di Polegge stiamo intervenendo su tre coperture deteriorate nei blocchi loculi”.