Città di Vicenza

18/07/2013

Nascono al CISA gli Archivi della memoria palladiana

Riuniti a Palazzo Barbarano tutti i materiali grafici della cultura architettonica vicentina di proprietà dei Musei Civici, della Biblioteca Bertoliana e del Centro Andrea Palladio

Riunire in un unico luogo tutti i materiali grafici della cultura architettonica vicentina, dando vita ad un polo specializzato nella ricerca, conservazione e valorizzazione della cultura palladiana. Con questo obiettivo Comune di Vicenza, Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e Biblioteca Bertoliana di Vicenza hanno dato vita al progetto “Archivi della memoria palladiana”, con il trasferimento a Palazzo Barbarano, sede del CISA, di tutti i disegni di architettura del Palladio e dei suoi successori di proprietà dei Musei Civici e della Biblioteca Bertoliana.
L'operazione ha comportato il passaggio a quest'ultimo di 792 preziosi documenti che d'ora in avanti saranno raccolti in un nuovo caveau di Palazzo Barbarano in grado di garantire conservazione e massima sicurezza grazie a tecnologie di ultimissima generazione.

Questa mattina il sindaco Achille Variati e la presidente del CISA Amalia Sartori hanno firmato la convenzione alla presenza del direttore regionale del ministero per i beni e le attività culturali Ugo Soragni che ha affiancato le due istituzioni durante l'intero percorso. Erano presenti anche il vicesindaco e assessore alla Crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, il presidente della Biblioteca Bertoliana Giuseppe Pupillo accompagnato dal direttore Giorgio Lotto e la direttrice dei Musei Civici di Vicenza Maria Elisa Avagnina.
“Questo evento – ha detto il sindaco Variati – rappresenta una tappa necessaria nel cammino di trasformazione di Vicenza in città d'arte e città turistica. Sempre di più ci saranno flussi turistici interessati a venire a Vicenza per la sua specificità culturale. Per favorirli è necessario che, come in questo caso, si sappia lavorare lavorare insieme con intelligenza, buona volontà e determinazione”.
“Dopo l'apertura del PalladiumMuseum – ha commentato la presidente del CISA Amalia Sartori – il trasferimento di questi pregiati documenti rappresenta un momento decisivo per la nostra istituzione e un'operazione importante sia per Vicenza, di cui consolida il ruolo di città del Palladio nel mondo, sia per l'intera comunità culturale e scientifica”.
“La logica secondo la quale la nostra amministrazione si muove – ha aggiunto il vicesindaco e assessore alla Crescita Jacopo Bulgarini d'Elci – è il superamento della frammentazione che per troppo tempo ha rallentato la crescita turistica e culturale della città. Trasferire in prestito al CISA questi 792 documenti per il Comune non è una perdita, ma un contributo prezioso che ha lo scopo di rendere ancora di più questa realtà il centro di eccellenza per la ricerca e la valorizzazione dell'architettura del Palladio e dei suoi successori a vantaggio dell'intera città”.

I documenti non saranno soltanto a disposizione degli studiosi, ma saranno presentati a rotazione nelle esposizioni del PalladioMuseum dove già oggi i visitatori possono ammirare cinque disegni palladiani provenienti da Palazzo Chiericati e mai esposti al pubblico prima d'ora.
Nel dettaglio, i Musei Civici di Vicenza hanno trasferito al CISA Andrea Palladio 723 documenti, tra i quali 33 fogli autografi di Andrea Palladio che rappresentano un fondo di eccezionale rilevanza storico-artistica e numerosi materiali grafici realizzati da Vincenzo Scamozzi, Ottone Calderari, Ottavio Bertotti Scamozzi, Giovanni Miglioranza, Baldassare Longhena, Francesco Muttoni e Antonio Pizzocaro e altri importanti architetti vicentini.
69 sono invece i documenti provenienti dalla Biblioteca Civica Bertoliana, tra i quali 3 disegni di Andrea Palladio e altri di Enea Arnaldi, Giovanni Battista Berti, Bartolomeo Malacarne, Giovanni Miglioranza e Antonio Caregaro Negrin.
I 792 fogli si sono uniti alle oltre duemila edizioni librarie antiche, rare e di pregio di proprietà del CISA, la cui collezione raccoglie in particolare i più importanti trattati di architettura dal Cinquecento all'Ottocento.
L'aver concentrato nello stesso luogo tutti i disegni della memoria architettonica della città a disposizione degli esperti di tutto il mondo consentirà, prima di tutto, di dare avvio ad una nuova campagna di ricerche e di studi. Il Comitato tecnico scientifico di gestione degli Archivi, composto dai direttori delle tre istituzioni, avrà infatti il compito di sviluppare progetti per la ricerca e la valorizzazione di questo patrimonio.
Tra le prime azioni legate al progetto, oltre all'esposizione per 6 mesi al PalladioMuseum di 5 dei disegni palladiani provenienti dai Musei Civici e mai esposti prima d'ora, sono in programma un seminario di formazione che sarà realizzato a settembre con esperti internazionali su “Consistenza materiale e storia dei trattati di architettura del Cinquecento”, la realizzazione di un sito internet per la consultazione on line dei materiali grafici palladiani, una campagna di studio per la ricostruzione della collocazione originaria di quei disegni che nel 1853 furono estrapolati da diversi fondi dell'archivio cittadino conservato nella Biblioteca Bertoliana dall'abate Antonio Magrini, allora presidente della Commissione alle cose patrie, per trasferirli in parte ai Musei Civici sulla base della qualità estetica dei fogli.

Galleria fotografica

Disegno del Palladio (Musei Civici) esposto al CISA Disegno del Palladio (Musei Civici) esposto al CISA Disegno di  Francesco di Giorgio Martini (Bertoliana) trasferito al CISA

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.